De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Al Conte Melchiorre De Filippis Delfico

di Massimo De Filippis Delfico

Di seguito, i versi scritti da Erasmo Sciarra, pubblicati nel 1904 e dedicati al musicista e pittore - caricaturista teramano Melchiorre De Filippis Delfico.

I versi sono stati letti da Tommaso Santoro, ospite della trasmissione a cura dell’Associazione Culturale "Teramo Nostra", andata in onda dagli studi di Teleponte il 5 aprile 2008. Presenti in studio il Sig. Piero Chiarini, Presidente e il prof. Sandro Melarangelo, Direttore Artistico, di "Teramo Nostra".

 

Al tuo cor gentil ratto s’apprende o Conte

d’armonia vaga dolcezza

che di te meglio un altro non comprende

 

Perché tu fai gustarci ognor l’ebbrezza

delle tue note armoniche e sonore

della vita fugando ogni tristezza.

 

Di piano e d’organetto suonatore

che tu tocchi con arte magistrale

tu ci richiami al giovanile ardore

 

A capo al nostro corpo musicale

tu siedi sì che nessun altro fora

che sappia meglio dispiegarvi l’ale

 

Esso ti segue ed altamente onora

del forte Abruzzo il genio e ne rapisce

con quella melodia che t’innamora.

 

Cupido all’arte sua faretra unisce

che amor al cor gentil sono una cosa

amor che imprese nobilmente ardisce

 

sì ch’ al tuo fianco noi vedrem la sposa

a rinnovar l’illustre tuo casato

bella fresca e gentil come una rosa.

 

Volgi ahimè lo sguardo desiato

da quella diva che ti punse il core

che d’altri sia giammai contaminato

 

degli anni belli non trascorrer l’ore

cacciando in questo o pure in quel boschetto

dispiacer si potrebbe il dio d’amore.

 

Ma la tua mente volta a quel diletto

ch’a nobiltà risponde fra i mortali

per cui il tuo desire è il più perfetto.

 

Così tu servi intatti i tuoi natali

l’alba t’arriderà ad ogni mattino

de’ rosei veli dispiegando l’ali

 

Or brindiam alla musica, al veglione

viva il Conte che l’arte ognor intende

viva il clarin, la tromba e il trombone.