Di seguito, i versi scritti da Erasmo Sciarra, pubblicati nel 1904 e dedicati al
musicista e pittore - caricaturista teramano Melchiorre De Filippis
Delfico.
I versi sono stati letti da Tommaso Santoro, ospite della trasmissione a cura
dell’Associazione Culturale "Teramo Nostra", andata in onda dagli studi
di Teleponte il 5 aprile 2008. Presenti in
studio il Sig. Piero Chiarini, Presidente e il
prof.
Sandro Melarangelo, Direttore Artistico, di "Teramo Nostra".
Al tuo cor gentil ratto s’apprende o Conte
d’armonia vaga dolcezza
che di te meglio un altro non comprende
Perché tu fai gustarci ognor l’ebbrezza
delle tue note armoniche e sonore
della vita fugando ogni tristezza.
Di piano e d’organetto suonatore
che tu tocchi con arte magistrale
tu ci richiami al giovanile ardore
A capo al nostro corpo musicale
tu siedi sì che nessun altro fora
che sappia meglio dispiegarvi l’ale
Esso ti segue ed altamente onora
del forte Abruzzo il genio e ne rapisce
con quella melodia che t’innamora.
Cupido all’arte sua faretra unisce
che amor al cor gentil sono una cosa
amor che imprese nobilmente ardisce
sì ch’ al tuo fianco noi vedrem la sposa
a rinnovar l’illustre tuo casato
bella fresca e gentil come una rosa.
Volgi ahimè lo sguardo desiato
da quella diva che ti punse il core
che d’altri sia giammai contaminato
degli anni belli non trascorrer l’ore
cacciando in questo o pure in quel boschetto
dispiacer si potrebbe il dio d’amore.
Ma la tua mente volta a quel diletto
ch’a nobiltà risponde fra i mortali
per cui il tuo desire è il più perfetto.
Così tu servi intatti i tuoi natali
l’alba t’arriderà ad ogni mattino
de’ rosei veli dispiegando l’ali
Or brindiam alla musica, al veglione
viva il Conte che l’arte ognor intende
viva il clarin, la tromba e il trombone. |