Conferimento della Croce di Commendatore
del Real Ordine di Francesco I a Melchiorre Delfico |
|
di Luciana D'Annunzio |
|
Nel copiosissimo epistolario di Melchiorre Delfico, conservato
nel Fondo Delfico dell’Archivio di Stato di Teramo, vi
sono trentaquattro lettere inviategli da Nicola Santangelo,
ministro degli Interni nel Regno borbonico tra il 1831 e il
1847(1). Un rapporto epistolare dal quale emergono non solo
notizie di carattere personale, famigliare, politico ma anche la
sincera amicizia, la stima e la grande considerazione che il
Santangelo aveva nei confronti del filosofo teramano per il
contributo intellettuale che ancora poteva offrire.
In una di queste lettere datata Napoli 22 giugno 1832, si legge
"Mi propongo di sottomettere all’ottimo nostro Sovrano
[Ferdinando II] ciò che mi dite circa il progetto di scrivere
intorno a’ confini continentali del Regno. Son certo che gradirà
la v.ra idea, ed ove me lo permetta, non mancherò di fornirvi
quelle notizie e quelle copie di documenti che potrebbero essere
utili alla v.ra lodevole intrapresa. Tanto più il consenso del
Sovrano mi è necessario, da che ò conosciuto che il Grande
Archivio della Zecca non potrebbe fornirvi gli elementi
opportuni. Le carte le più importanti, e delle segrete
transazioni diplomatiche, per quanto mi si assicura, esistono in
un particolare archivio che esiste nel Real Palazzo"(2). Da ciò
si evince che nonostante l’età, 88 anni, il Delfico continua a
coltivare i suoi interessi intellettuali ed a mantenere vivi i
suoi rapporti con Napoli e con la casa reale. Lavorerà, infatti,
alla stesura del manoscritto Sugli antichi confini del Regno,
opera inserita da Gregorio De Filippis Delfico come penultima
tra le inedite nel volume biografico a lui dedicato (3) dal
giugno del 1832 al febbraio del 1833 quando perviene al ministro
Santangelo dal gabinetto particolare del Re (4).
Il 2 aprile successivo, il ministro annuncia al Delfico che,
terminata l’elegante copiatura del manoscritto lo ha "fatto
ligare con gusto" e lo ha presentato al Sovrano il quale, nel
manifestare la propria soddisfazione, come segno di gradimento e
di mirabile attestato per le pregevoli qualità personali e
intellettuali ha disposto il conferimento della Croce di
Commendatore del Real Ordine di Francesco I (5). Aggiunge,
inoltre, "Vi prego di non comunicar ciò ad alcuno, prima che vi
sia uffizialmente comunicato. Siete voi il primo a cui questo
grado si conferisca non per carica, ma per merito
letterario"(6).
La comunicazione della onorificenza è trasmessa con nota del 3
aprile dal Ministero e real segreteria di stato,
presidenza del Consiglio dei ministri, ripartimento degli Ordini
cavallereschi da Carlo, Duca di Gualtieri, Gentiluomo di camera
e Cavaliere degli ordini di S. Gennaro e S. Ferdinando (7).
Quando la notizia si diffonde molti sono gli attestati di
felicitazione e compiacimento che pervengono al Delfico alcuni
dei quali sono conservati nell’epistolario suddetto (8).
Tale riconoscimento onorifico sarà l’ultimo che Melchiorre
Delfico annovera tra i molteplici ricevuti nella sua lunga
esistenza di politico, giurista ed illuminato riformatore. |
(1) Nicola
Santangelo (1785-1851) Originario di Busso (Campobasso) come
tutta la sua famiglia, compì studi giuridici a Napoli
intraprendendo una carriera che lo porterà, in tempi
relativamente brevi, a diventare ministro degli Interni del
Regno borbonico, un incarico conservato per sedici, anni, fra il
1831 e il 1847. Fu segretario dell'Intendenza in Terra di Lavoro
(Caserta), poi Intendente in Basilicata, Calabria e in
Capitanata (Foggia), e proprio a Foggia promuove la nascita del
Teatro Comunale e del Monte di Pietà, il riordino dei pascoli
del Tavoliere, incrementa le fiere e la realizzazione di varie
opere pubbliche. Lo si ricorda inoltre per l'apertura
dell'Osservatorio Vesuviano nel 1847, l'inaugurazione della
prima ferrovia del Regno sul tratto Napoli-Portici, la
presidenza del settimo Congresso degli scienziati italiani nel
1845 - convocato su sua proposta da Ferdinando II -, la
costituzione del primo corpo dei Vigili del Fuoco d'Italia.
(2) Archivio di Stato di Teramo, d’ora in avanti A.S.Te, Fondo Delfico, b. 25, f. 510, n. 3 riportata in
appendice.
(3) Gregorio De Filippis Delfico, Della vita e
delle opere di Melchiorre Delfico, libri due, Teramo,
presso Ubaldo Angeletti, 1836.
(4) A.S Te, Fondo Delfico, b. 25, f. 510, n. 9, riportata in appendice.
(5) Il Real Ordine di Francesco I fu fondato il
28 settembre 1829 per benemerenze nel campo scientifico,
letterario, artistico e civile. Mentre alcuni altri Ordini del
Regno delle Due Sicilie erano di carattere religioso, con
rituali di investitura ecclesiastici che rievocavano l'epoca
della cavalleria, il Real Ordine di Francesco I era un esempio
della nuova forma "civile" di onorificenza cavalleresca. Il
decreto di istituzione (carta costituzionale di fatto e statuto
del Real Ordine di Francesco I) fu promulgato come Decreto Reale
n. 2594 il 28 settembre 1829 e pubblicato il 3 ottobre di
quell'anno.
(6)A.S.Te, Ibidem, n. 11, riportata in
appendice. A proposito della nomina, Gregorio De Filippis
Delfico in Della vita cit. non fa riferimento alcuno a
tale circostanza e scrive che il riconoscimento è dato da
Ferdinando II, a meno di un anno di distanza, quasi a
testimonianza del suo gradimento e del piacevole ricordo
dell’incontro avuto con il Delfico durante la sua visita a
Teramo il 24 luglio 1832. Un incontro caratterizzato da un lungo
e cordiale colloquio nel ricordo della giovinezza del filosofo
teramano, degli anni gloriosi di Carlo III, bisavo di
Ferdinando, e nell’auspicio, mai sopito nel Delfico, che si
prospettasse finalmente un futuro più civilizzato e prospero
sotto la guida del nuovo re.
(7)A.S.Te, Fondo Delfico, b. 20, f. 256. In
appendice sono riportate le trascrizioni delle lettere sia di
nomina sia di quelle con le quali il Duca di Gualtieri esprime
gratitudine e compiacimento per essere latore dei sentimenti di
stima e riconoscenza che Melchiorre Delfico manifesta nei
riguardi del sovrano per le gratificazioni ricevute.
(8) Sempre in appendice si riportano anche le
trascrizioni di alcune lettere inviate a Melchiorre Delfico per
l’onorificenza ricevuta da Ludovico Bianchini (Napoli, 1803-ivi,
1871) economista, uomo politico e alto funzionario della
monarchia borbonica. Diresse il Progresso (1834-37),
patrocinò riforme liberali e scrisse buoni saggi economici (Principî
sul credito pubblico, 1827;
Storia delle finanze del Regno di Napoli,
1835, terza ed.
1859; Storia economica civile della Sicilia,
1841; Principî della scienza del ben
vivere sociale e della economia pubblica,
1855) in A.S.Te, Fondo Delfico,
b. 20, f. 297; da Giuseppe Ceva Grimaldi Pisanelli,
marchese di Pietracatella (Napoli,
1777
–
Napoli,
1862),
politico,
scrittore
e
archivista
italiano,
primo Sovrintendente generale degli archivi del Regno delle due
Sicilie e
primo
ministro del
Regno
delle Due Sicilie; da Angelica Caracciolo dei
Principi di Torella (1814-1887) figlia di Giuseppe, la più
giovane corrispondente del Delfico della quale si conservano
quindici lettere scritte tra il 1830 e il 1834
in A.S.Te, Fondo Delfico, b. 20, f. 257; da Carlo
Filangieri principe di Satriano (Cava
dei Tirreni,
1784
–
San
Giorgio a Cremano,
1867),
generale
e
politico
italiano,
primo
ministro del
Regno
delle Due Sicilie e figlio del più famoso Gaetano
Filangieri (Cercola, 1752-Vico Equense, 1788) giurista e
filosofo autore dell’opera Sulla scienza della legislazione
in A.S.Te, Fondo Delfico, b. 20, f. 253. |
|
Appendice I: Trascrizione lettera di Nicola Santangelo a Melchiorre Delfico
Napoli, 22 Giugno 1832
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 25, f. 510, n. 3
|
|
Rispettabilissimo Amico,
Rivedo con infinito piacere i v.ri caratteri e la v.ra lettera senza
data che ò ricevuta jeri l’altro mi convince che la v.ra salute sia
buona, poiché scritta di tutto v.ro pugno mi prova che conserviate le
v.re facoltà fisiche vegete ancora come le intellettuali.
Mi propongo di sottomettere all’ottimo nostro Sovrano ciò che mi dite
circa il progetto di scrivere intorno a confini del Regno. Son certo che
gradirà la v.ra idea, ed ove me lo permetta, non mancherò di fornirvi
quelle notizie e quelle copie di documenti che potrebbero essere utili
alla v.ra lodevole intrapresa. Tanto più il consenso del Sovrano mi è
necessario, da che ò conosciuto che il Grande Archivio della Zecca non
potrebbe fornirvi gli elementi opportuni. Le carte le più importanti, e
delle segrete transazioni diplomatiche, per quanto mi si assicura,
esistono in un particolare Archivio che esiste nel Real Palazzo. In esso
specialmente vi sono tutte quelle che riguardano l’interessante Ducato
di Castro e Ronciglione, che come ben sapete formava una volta la più
preziosa parte de’ dominj Farnesiani invano reclamata dagli eredi della
famiglia alla quale appartenevano. Attendetevi dunque un’altra mia
lettera all’oggetto.
Mi arò un particolar pensiero di far disbrigare a norma de’ v.ri
desiderj gli affari amministrativi de’ quali mi parlate. Voi non potete
volere che il bene, ed io non posso nutrire altro desiderio.
D. Paolo De Santi è stato nominato da S.M. Cons.re di cotesta
Intendenza.
Il v.ro vecchio amico, mio padre, vi dice mille tenere cose per mezzo
mio, e vi abbraccia mille volte con me.
Napoli 22 Giugno 1832
D.mo Servo V.ro ed Amico Obbl.mo
N. Santangelo |
|
|
Appendice II: Trascrizione lettera di Nicola Santangelo a Melchiorre Delfico
Napoli, 20 febbraio 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 25, f. 510, n. 9
|
|
Napoli 20 febbraio 1833
Mio ottimo e rispettabile Amico
O’ tardato a riscontrare l’ultima v.ra pregiatissima lettera da che
desiderava prima di ricevere pel mezzo della Posta le v.re ricerche
Istoriche, che mi annunziaste di aver mandate. Inutilmente mandai più
volte all’Uficina: mi si rispose che non vi erano pieghi a me diretti.
Finalmente l’opera mi è stata rimessa dal gabinetto particolare di S.M.
a cui avevate indirizzato il piego, ed io mi affretto a darvene
l’avviso.
Leggerò avidamente quanto avete scritto, sicuro di ammirarvi, e mi
propongo di rassegnare l’occorrente al Re N.S. nella prima conferenza.
Sono sicuro che il Sovrano ne resterà compiaciuto, e che mi ordinerà di
manifestarvi il suo gradimento.
Mio padre, la di cui vacillante salute non à offerto variazioni
nell’attuale irregolare stagione m’incarica di dirvi mille cose, e vi
abbraccia teneramente con me
Il V.ro Servo ed Amico
N.
Santangelo |
|
Appendice III: Trascrizione lettera di Nicola Santangelo a Melchiorre Delfico
Napoli, 2 aprile 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 25, f. 510, n. 11
|
|
Napoli 2 aprile 1833
Mio rispettabile Amico
Scusate se da qualche tempo non ricevete mie lettere. L’imminente
viaggio di S.M. e molti lavori che debbo disbrigare non mi danno un
momento di tempo.
Tre giorni fa, essendo terminata elegantemente la copia del v.ro
manoscritto che feci ligare con gusto, ebbi l’onore di presentarla
all’ottimo nostro Sovrano, che di nuovo m’incaricò di manifestarvene la
sua soddisfazione.
À disposto per segno del suo gradimento che vi conferisca la Croce di
Commendatore del real Ordine di Francesco I, ed io sto sollecitando il
corrispondente Decreto dal Ministro degli Ordini Cavallereschi. Vi prego
di non comunicar ciò ad alcuno, prima che vi sia ufizialmente
comunicato. Siete voi il primo a cui questo grado si conferisca non per
carica, ma per merito letterario. Voi avreste certamente meritato di
più; ma vi fo riflettere che il grado di Consigliere di Stato sotto la
Monarchia de’ Borboni di Napoli, è superiore a quello di Ministro, e non
si suol dare che a coloro che si ritirano dalle primarie cariche
dell’attuale Governo.
Vi auguro felicissima la S. Pasqua, e vi abbraccio con mio padre
Il V.ro Servo ed Amico
N. Santangelo |
|
Appendice IV: Trascrizione lettera di Nicola Santangelo a Melchiorre Delfico
Napoli, 10 aprile 1833
Pubbl. in M. Delfico, Opere Complete, a cura di
Giacinto Pannella e Luigi Savorini, Teramo Fabbri, 1901-1904, vol IV,
p. 271
|
|
Napoli, 10 aprile 1833
Sig. Cavaliere,
Allorché ebbi l’onore di rassegnare nelle mani di S. M il Re N.S. il
di lei eruditissimo manoscritto «Sui confini del Regno delle due Sicilie»
stimai cogliere quell’opportunità per rammentare alla M.S. le altre
egregie opere ch’ella ha date alla luce che a giusti titoli la
caratterizzano qual Nestore della napoletana letteratura. Sua Maestà,
premurosa di darle uno splendido attestato del conto in cui tiene ed il
di lei distinto merito letterario e le pregevoli qualità che adornano la
di lei persona, si degnò di esternarmi la sua sovrana intenzione di
conferirle la croce di commendatore del real Ordine di Francesco Primo,
e m’ingiunse in pari tempo di passarne uffizio, come eseguii, al
Consigliere Ministro di Stato, Presidente del Consiglio dei Ministri, da
cui dipende il ramo degli ordini cavallereschi, per prendere all’oggetto
le definitive sovrane sue risoluzioni.
Ora il lodato consigliere Ministro di Stato mi avvisa che S.M. in
conferma della precedente sua determinazione ha conferito a lei la
decorazione anzidetta.
Mentre mi affretto a renderla di ciò consapevole, le manifesto il
vivissimo compiacimento che provo nel vedere rimeritato con sì
lusinghiero distintivo un soggetto, come lei, che altamente onora il
nostro paese.
Il Ministro Segretario di Stato degli Affari Interni
N. Santangelo
[Indirizzo]
Sig. Comm.
D. Melchiorre Delfico
Teramo |
|
Appendice V: Trascrizione lettera di Carlo Duca di Gualtieri a Melchiorre Delfico
Napoli, 3 aprile 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 256, n. 1
Pubbl. in M. Delfico, Opere complete, a cura di Giacinto
Pannella e Luigi Savorini, Teramo Fabbri, 1901-1904, vol IV, pp.
281-282
|
|
Ministero e Real Segreteria di Stato
Della presidenza del Consiglio dei Ministri
Ripartimento
Degli Ordini Cavallereschi
Sua Maestà volendo dare a Lei un attestato della sua Reale
soddisfazione pel conto, in cui ha le distinte, e pregevoli qualità, che
concorrono nella di Lei persona, e manifestarle nel tempo stesso il suo
Sovrano compiacimento per le utili, ed istruttive opere letterarie da
lei date alla luce, si è degnata conferirle la Croce di Commendatore del
Real Ordine di Francesco Primo.
Nel Real Nome, e con mio particolare piacere le partecipo questa
sovrana degnazione per sua intelligenza, e regolamento, rimettendole la
corrispondente decorazione.
Napoli 3 aprile 1833
Il Duca di Gualtieri
[Indirizzo]
Sig. Cav.
Melchiorre
Delfico |
Appendice VI: Trascrizione lettera di Carlo Duca di Gualtieri a Melchiorre Delfico
Napoli, 29 aprile 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 256, n. 2
Pubbl. in M. Delfico, Opere complete, a cura di Giacinto
Pannella e Luigi Savorini, Teramo Fabbri, 1901-1904, vol IV, p. 282 |
|
Eccellenza
Mi sarà cotanto grato d’essere presso di S. M. l’interprete del di
lei rispettoso sentimento di riconoscenza per la ricevuta decorazione
del real ordine di Francesco I, quanto mi fu grato d’esserlo presso di
lei della splendida testimonianza di sovrana estimazione datale col
conferimento del nobil distintivo d’onore. Era ben giusto che i fasti
della pubblica opinione che han costantemente segnalato il chiaro merito
di Lei, e le degne ed utili sue opere, fossero autenticati dallo
espresso voto dell’ottimo Sovrano che si fa una particolar cura di
distinguere e di apprezzare il valor de’ buoni suoi sudditi, e di trarne
uno de’ più luminosi argomenti della sua gloria.
Quanto a me, non cesserò mai d’ammirare una sì degna persona,
com’Ella è, di applaudire à Sovrani atti che la onorano, e di concorrere
allo esaltamento del suo nome in tutto ciò che può dalla mia parte
dipendere.
Con questi sinceri sensi le attesto la mia invariabile stima e
particolar considerazione con cui ho l’onor d’essere
di V.E.
Napoli il dì 29 d’aprile 1833
Div .mo Obbl.mo Servo Vero
Il Duca di Gualtieri
[Indirizzo]
A S.E.
Il Sig. Commendatore
D. Melchiorre Delfico
Teramo |
Appendice VII: Trascrizione lettera di Carlo Duca di Gualtieri a Melchiorre Delfico
Napoli, 23 dicembre 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 256, n. 3
Pubbl. in M. Delfico, Opere complete, a cura di Giacinto
Pannella e Luigi Savorini, Teramo Fabbri, 1901-1904, vol IV, p. 282-283 |
|
Signor Commendatore,
Sono sensibilissimo alla memoria ch’Ella di me conserva, ed agli
obbliganti e cortesi modi con che si è compiaciuta di manifestarmela.
Ella non dee che al suo segnalato merito la onorevolissima opinione che
compiutamente gode nella nostra nazione e fuori, e il grazioso
sentimento con che S.M. si degna, come ora ha fatto, di gradire la
rimembranza di lei e i devoti omaggi e voti che ne riceve. Ed
intimamente mi compiaccio che il sommo Iddio le accordi la distinta
grazia di godere con longeva età questi beni, che sono i veri e grandi
beni dell’uomo virtuoso. Io glie ne auguro il maggior tranquillo
prolungamento con tutte le benedizioni che in questo salutevol tempo
copiosamente piovon dal cielo. E intanto desidero che Ella sia certa de’
particolari ed invariabili sentimenti di perfetta stima e considerazione
che ho l’onore di protestarle.
Napoli, il dì 23 dicembre 1833
Div .mo Obbl.mo Servo Vero
Il Duca di Gualtieri
[Indirizzo]
Al Sig. Commendatore
D. Melchiorre Delfico
Teramo |
|
|
Appendice VIII: Trascrizione lettera di Lodovico Bianchini a Melchiorre Delfico
Napoli, 16 aprile 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 297, n. 1
Pubbl. in M. Delfico, Opere complete,a cura di Giacinto
Pannella e Luigi Savorini, Teramo Fabbri, 1901-1904, vol IV, p. 272 |
|
Rispettabilissimo Sig. Commendatore,
Mentre io con compiacenza mirava il petto mio fregiata della croce di
quell’ordine che Francesco Primo instituiva premio al merito, era
medesimamente dolente quanto mai che voi Nestore degli economisti
politici viventi, che solo bastate a sostenere il decoro della patria
letteratura, non l’avevate ancora indossata; e quasi accusa
d’ingiustizia il governo che non fregiando voi di uno degli elevati
gradi di quell’ordine, il faceva in tal modo restare oscuro. Ma ora
mercé parere del nostro Augusto Monarca Ferdinando II, posso meco e con
l’universale consolarmi per avervi egli nominato commendatore. E tanto
più grande è il mio giubilo, in quanto mi è dato di rimettervi in seno
della presente l’originale rescritto della Maestà Sua. Ecco dunque gli
estremi che si toccano, io che comincio la mia carriera in economia
politica, e voi che lodevolmente dopo di averla compiuta con tanto
plauso dell’universale. Vi avrei pur trasmessa la croce dell’ordine ma
non ne ho l’opportunità, e desidero che m’indichiate il modo come
farvela pervenire e che mi autorizziate ad un tempo a pagare i
corrispondenti diritti nel Ministero della Presidenza del Consiglio dei
Ministri.
Non conosco ove trovasi il cav. Angelo Maria Ricci al quale S. Maestà
ha conceduta la decorazione di cavaliere dello stesso ordine per fargli
sapere che incaricasse qualche persona la quale potesse in nome suo
farsi consegnare dal detto Ministero della presidenza tanto il rescritto
che la corrispondente croce. Vi sarei obbligato se vorrete darvi questa
pena. E desiderandovi col cuore onori di gran lunga maggiori mi confermo
con tutto il rispetto
Napoli, 16 aprile 1833
Aff. mo servo obb. mo
Lodovico
Bianchini |
|
Appendice IX:
Trascrizione lettera di Giuseppe Ceva Grimaldi a Melchiorre Delfico Napoli, 20 aprile 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 255, n. 5
Pubbl. in M. Delfico, Opere complete, a cura di Giacinto
Pannella e Luigi Savorini, Teramo Fabbri, 1901-1904, vol IV, pp. 267-268 |
|
Rispettabilissimo Sig. comm. Amico carissimo,
Pel canale del ministero degli affari Interni (prendendo le mosse 20
giorni prima) le augurai felicissima la S. Pasqua. Il cav. Cerillo mi
assicura che egli stesso mise la lettera nel plico.
Ora col cuore, e col più vivo del cuore le fo i più sinceri
rallegramenti per la meritata decorazione di cui la clemenza di S. M.
l’ha onorata. Quale gioia, quale consolazione io ne abbia provata, non
saprei esprimerlo. Come è dolce cosa veder premiato il merito in una
persona cara, e vedere il plauso universale!
Conservi la sua preziosa salute, mi onori de’ suoi venerati comandi,
e mi permetta che dopo l’assicurazione del mio rispetto cordialmente
l’abbracci. Di V.E.
Napoli, li 20 aprile 1833
Div. Obb. Servo vero
Giuseppe Ceva Grimaldi |
|
Appendice X: Trascrizione lettera di Angelica Caracciolo dei Principi di Torella a Melchiorre Delfico
Napoli, 20 Aprile 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 257, n. 9 |
|
Gentilissimo Sig. Consigliere
Non voglio tardare neppure un momento a rallegrarmi per la Croce
dell’Ordine di Francesco I dal Re conferitale. In questo punto ne ho
ricevuta la nuova e la ringrazio della premura che ella ha avuta di
darcela come di cosa che a tutti noi ha recato piacere grandissimo. E
potrebbe essere altrimenti? Vedere il merito premiato è in se stessa
cosa da cagionare piacere a chiunque, pensi quanto dobbiamo essere
contenti noi che la vediamo premiata in persona sua. Mi fo una festa
d’annunciarlo a tutte le persone di mia conoscenza, e sono certa che
quando si saprà ne tornerà grande onore al Re, poiché tutti dovranno
lodare assai quest’atto di giustizia usato verso di lei.
S. M. come forse lo saprà, è partita da Napoli l’11 di questo mese.
In questo momento si trova in Calabria ed è, credo, sul punto d’andare a
Lecce; ho inteso dire che il 10 di maggio sarà di ritorno a Napoli. I
nostri morbilli, di cui le ho parlato nell’ultima mia lettera,
sono interamente finiti grazie al Cielo, e siamo ben fortunati d’essere
liberati da questa noiosa malattia.
Mi raccomandi, la prego, a tutti gl’individui di sua famiglia, e
continui a volermi bene, che non posso avere più niente al mondo che mi
sia più grato.
Di Napoli 20 Aprile 1833
Sua aff.ma serva
Angelica
[Indirizzo]
A S. E.
Il Sig.r Commendatore
Melchiorre Delfico
Teramo |
|
Appendice XI: Trascrizione lettera di Carlo Filangieri a Melchiorre Delfico
Napoli, 23 maggio 1833
Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 253, n. 1
Pubbl. in M. Delfico, Opere complete, a cura di Giacinto
Pannella e Luigi Savorini, Teramo Fabbri, 1901-1904, vol IV, pp. 272-273 |
|
Venerando e chiarissimo amico,
Non saprei esprimervi il piacere che mi ha procurato il rivedere i
preziosi vostri caratteri vergati con mano sì ferma, ed esprimenti
pensieri sì freschi che annunziano il senno, la prudenza e la saggezza
di 16 lustri congiunti al rigor d’ingegno della verde età.
Ho tripudiato nel sentire il luminoso attestato datovi dal
munificente nostro Sovrano di quella stima che gli hanno ispirato la
chiarissima vostra persona, e quello che da voi ha inteso, e di voi ha
letto; mi congratulo poi dello splendore che riceve l’ordine
conferitovi nel vedervi numerato fra suoi Commendatori.
Addio rispettabile amico, abbiate cura della preziosa vostra salute,
mercé la quale spero per molti anni ancora veder prolungato la vostra
bella, utile e gloriosa esistenza.
Credetemi sempre.
Napoli, 23 maggio 1833
Il vostro servitore, amico ed ammiratore
Carlo Filangieri |
|
|