De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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La riproduzione fotografica di un dipinto forse perduto

di Fausto Eugeni e Massimo De Filippis Delfico

Famiglia di Gregorio De Filippis Delfico, Conte di Longano

Famiglia di Gregorio De Filippis Delfico, Conte di Longano

Gregorio e Marina De Filippis Delfico ritratti con i familiari in una sala del loro palazzo di Teramo

Dipinto (olio su tela?) di Troiano De Filippis Delfico, 1843-44. Ubicazione attuale ignota.

(Fotografia del dipinto di proprietà della Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico", Teramo)

Riproduzione fotografica in b/n di un dipinto dal titolo "Famiglia del conte di Longano" che raffigura Gregorio e Marina De Filippis Delfico ritratti con i familiari, in una sala del loro palazzo di Teramo. Il Dipinto (olio su tela), fu eseguito da Troiano De Filippis-Delfico (1), tra l'estate e l'inverno del 1843, e comunque entro il mese di gennaio del 1844 (2). Quadro descritto come "di notevoli dimensioni". Ultima ubicazione conosciuta: "Teramo, Palazzo Delfico, ottobre 1934". La proprietà era all'epoca di Marino De Filippis-Delfico (forse congiuntamente al fratello Luciano e al cugino Fausto). La sua attuale ubicazione è ignota.

Marina, figlia unica (la sorella, Caterina, morì prematuramente) di Orazio Delfico (1767-1842) e di Diomira Mucciarelli (1779 ca-1844), sposò nel 1820 il nobile napoletano Gregorio De Filippis, conte di Longano, che volle legare al proprio cognome quello dei Delfico per impedirne l'estinzione. Dalla loro unione nacquero nove figli che moltiplicarono la discendenza.

Dopo molte ricerche, grazie all'albero genealogico redatto da Massimo De Filippis Delfico che ha ripreso ed ampliato un già esistente studio genealogico sulla famiglia Delfico eseguito da Donatella Striglioni Ne' Tori, grazie anche alle acute osservazioni di Renata Ronchi e al contributo fondamentale delle colleghe dell'Archivio di Stato di Teramo che hanno recuperato una cospicua serie di informazioni, abbiamo identificato quasi tutti i personaggi che appaiono in questo bellissimo gruppo di famiglia.

La recente scoperta di una testimonianza dello storico sanmarinese Francesco Balsimelli, che nel 1934 vide il dipinto ed ebbe direttamente da Marino De Filippis-Delfico preziose informazioni al riguardo, siamo venuti a conoscenza del nome del vero autore e di altri importanti dati che qui riferiamo.

In prima fila, da sinistra:

1) Melchiorre, 1825-1895, (parzialmente in ombra) seduto al pianoforte; fu cantante lirico, compositore e disegnatore caricaturista di fama internazionale; sposò la napoletana Concetta Sposito;

2) Seduta, con il gomito poggiato sul pianoforte: probabilmente Diomira Mucciarelli (1779 ca - 1844), moglie di Orazio Delfico e madre di Marina; la somiglianza tra le due donne e la posizione di riguardo occupata dall'anziana nel gruppo sono elementi che depongono a favore di questa ipotesi; Diomira morì nel gennaio del 1844, all'età di 64anni, data che è compatibile con la sua presenza nel gruppo raffigurato nel dipinto

Meno probabile sembra l'ipotesi che il personaggio in questione sia donna Checchina, la storica "dama di compagnia" di Melchiorre Delfico: Francesca Coleto, questo era il suo nome per esteso, dal 1823 era vissuta per molti anni al servizio del filosofo e dopo la morte di questi era rimasta in qualche modo alle dipendenze di Gregorio (così si ricava dal quaderno sopracitato che nel 1842 colloca ancora donna Checchina tra gli stipendiati della casa) anche se nelle lettere di famiglia di questo periodo pare risiedesse quasi sempre a Napoli.

3) Michele, 1840-1905, in veste bianca, appoggiato alla madre; di lui sappiamo che si dilettò di scultura e che ancora giovane si ammalò di mente; visse a lungo ricoverato in ospedale, a Pesaro prima e a Macerata poi. Dai registri dei due ospedali si è potuto accertare che del giovane Michele fu compagno di ricovero il poeta-patriota Ludovico De Angelis, nativo di Isola del Gran Sasso, che qualche anno prima di lui era stato internato.

4) Marina, 1801-1867, qui con i due figli più piccoli Michele, al fianco, e Rosa, in braccio;

5) Rosa, 1843-1930, in braccio alla madre Marina; sposò Giovanni Madonna di Isola del Gran Sasso;

6) Gregorio, 1801-1847, seduto, con la figlia Margherita sulle ginocchia; scrittore, agronomo e uomo politico. Fu presidente della Società economica e del Consiglio Provinciale di Teramo;

7) Margherita, 1835-1910, seduta sulle ginocchia del padre; sposò il nobile aquilano Michele Jacobucci;

8) Lodovico, 1833-1866, in abito scuro, di lui si conservano disegni ed esercizi di calligrafia; nell'agosto del 1860 trasferì il suo domicilio da Teramo a Montesilvano;

9) Bernardino, 1823-1870, in piedi con i pantaloni chiari; fu pittore di un certa notorietà; a lui sono attribuiti gli affreschi di palazzo Delfico e del Refettorio di S. Agostino a Teramo, nonché il telone del locale Teatro Comunale (3); eseguì anche gli affreschi nelle lunette della chiesa dell'Annunziata a Mosciano Sant'Angelo; a lui è dedicata una specifica "voce" sul dizionario dei pittori del Comanducci. Sposò Michelina Martinetti di Chieti.

In seconda fila da sinistra:

10) Filippo, 1827-1907, ritratto dietro il pianoforte; patriota e combattente per l'Unità d'Italia. Visse per diversi anni in esilio a Nizza dove fu iniziato alla Massoneria. Al suo ritorno in patria fondò a Teramo la Loggia "Melchiorre Dèlfico";

11) Problematica è l'identificazione del personaggio, si direbbe un anziano, qui ritratto con la mano appoggiata sulla spalla di Aurora: non siamo a conoscenza di parenti che a quella data vivessero in famiglia; si potrebbe pensare a uno degli istitutori "anziani" di casa Delfico, e in questo caso, più probabilmente, a Giovanni Palombieri o Camillo Bruschelli; va segnalato che nel già citato quaderno dei conti di Gregorio, relativo all'anno 1842, si citano tra gli stipendiati anche un Mezucelli, forse Berardo?, e un Ginaldi, forse Achille?. I due facevano forse parte del gruppo di insegnanti che si occupavano dell'educazione dei giovani De Filippis-Delfico;

12) Aurora, 1829-1895, in piedi alle spalle della madre; si distinse per il forte temperamento, condivise con i fratelli la fede nell'Italia unita e sposò il patriota teramano Ambrogio Rossi;

13) Troiano, 1821-1908, autore del dipinto; lo vediamo sulla destra, riflesso nello specchio mentre lavora al cavalletto; fu patriota, comandante della Guardia nazionale di Teramo e senatore del Regno, sposò Bianca Casamarte Treccia di Campotino. 

Per la datazione del dipinto il riferimento è alla piccola Rosa, ritratta in braccio alla madre, che sappiamo nata il 2 maggio del 1843; la bambina mostra un'età valutabile tra i sei e i dieci mesi: il quadro dunque deve datarsi tra la fine del 1843 e l'inizio del 1844. 

Sulla parete di fondo, come si può notare, sono collocati due ritratti: in quello di destra si riconosce Melchiorre (che era morto nel 1835): probabilmente è lo stesso ritratto oggi conservato dagli eredi ed esposto nella mostra del 1985. Per il ritratto di sinistra, poco leggibile, che sembra raffigurare un personaggio in abiti rinascimentali, si potrebbe pensare, sulla base delle parole di Balsimelli [che scrive: "alla parete i ritratti di Melchiorre e Orazio Delfico"], più che all'ultimo, al primo Orazio (1510-1587), uno dei principali artefici della fortuna economica dei Delfico, al quale si deve anche l'acquisto del palazzo cinquecentesco di famiglia. 

È appena il caso qui di segnalare che nel sopracitato libro dei conti di Gregorio (1842, arch. delf. b.26, f. 572) si registra l'acquisto di "due campane di cristallo", una delle quali potrebbe essere quella che si scorge al centro del dipinto, il cui contenuto però non è dato di decifrare.

La riproduzione fotografica, conservata presso la Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo, reca una fascetta battuta a macchina, con il titolo "Famiglia del conte di Longano". La riproduzione fu eseguita in epoca imprecisata, comunque prima del 1961 quando, debitamente incorniciata, la foto fu esposta, al centro di un pannello dal titolo "Casa Delfico", nella mostra dedicata in quell'anno al Risorgimento in provincia di Teramo. Autore della riproduzione fotografica potrebbe essere l'avv. Muzio Muzii, allora direttore della Biblioteca Delfico, che molti documenti e immagini raccolse e riprodusse in vista delle celebrazioni relative al I centenario dell'Unità d'Italia. Non è da escludere però che la foto sia più antica e che sia stata eseguita nel 1939-1940, al tempo della consegna alla Biblioteca Delfico dei libri e delle carte di famiglia.

 

Si prega, chiunque avesse informazioni sul dipinto, di inviare una e-mail

 

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(1) Sulla precedente attribuzione del dipinto a Bernardino De Filippis-Delfico vedi l'articolo "Una testimonianza sul dipinto raffigurante la famiglia del conte di Longano: opera di Troiano e non di Bernardino?".

(2) Data individuata in relazione alla età presunta della piccola Rosa, ultima nata tra i figli di Gregorio e Marina, qui ritratta in braccio alla madre. D'altra parte va tenuto presente che il 20 gennaio dl 1844 morì Diomira Mucciarelli, madre di Marina: se la donna anziana ritratta al fianco di Marina è lei, il dipinto deve essere stato eseguito, più o meno entro quella data.

(3) Da molti attribuito a Melchiorre, il telone è ora definitivamente assegnato a Bernardino grazie ai documenti rinvenuti da Luciana D'Annunzio presso l'Archivio di Stato di Teramo.