Napoli 13. Maggio 1857
Carissima Mammà
O' ricevuto la vostra
carissima in data dei 9. del corrente mese, e mi consolo delle buone
nuoce che mi date di tutta la famiglia mentre di me posso dirvi lo
stesso, godendo perfetta salute.
Vi dirò in breve la riuscita della recita
del D. Pasquale; Un trionfo più completo non si poteva desiderare. Non
trovo parole da potervelo esprimere. E' andato tanto bene e tanto bene,
che per tutta Napoli si parla con entusiasmo di questa cosa. Domenica a
sera, nell'istesso giorno in cui io nell'anno passato debbuttai costì
col Trovatore, o debbuttato qui col D. Pasquale. Il pubblico era
imponente, perché oltre il Re di Baviera e suo seguito, vi erano tutti i
nostri Principi Reali e Principesse. Il Nunzio Apostolico e tutti gli
Ambasciatori stranieri; oltre poi le principali dame Napoletane, e tutta
la primissima nobiltà. Vi assicuro che ci à voluto un po' di faccia
tosta per cantare dinnanzi a questi Signori; ma grazie al Cielo tutto è
riuscito a meraviglia. Io nel duetto con D. Pasquale sono stato molto
applaudito e chiamato due volte fuori. Nell'aria anche moltissimi
applausi con chiamate fuori. Il pezzo concertato è andato ottimamente.
Alla mia romanza, cantata dentro le scene con accompagnamento di
chitarre, moltissimi applausi e chiamata fuori. Il duettino con la donna
anche è andato bene. Vi accerto che io ne sono soddisfattissimo, non
tanto per gli applausi, perché si sà bene, che questi non mancano quando
si canta in una sala; ma son molto lusingato dalle lodi che ò ricevuto
dai maestri, dà professori di orchestra, ed in particolare da Mercadante,
il quale mi ha colmato di lodi; e mi ha dette tante e tante cose, che
veramente mi lusingano troppo il mio amor proprio. Il Re di Baviera, poi
ne è rimasto così soddisfatto, e s'è tanto divertito che alla fine
dell'opera, ci volle conoscere a noi altri esecutori, e ci à colmati di
amabilità. Più, si à voluto notare i nostri nomi, e si à portato un
libretto del D. Pasquale, dicendo che lui avrebbe serbato eterna memoria
della bellissima serata, passata in casa de la Field, e per dare
un'attestato della sua riconoscenza donava al maestro che ci aveva
concertati, una decorazione; non so di che ordine. Vorrei dirvi tutte le
particolarità avvenute in quella serata, ma giacchè è prossima la mia
venuta costì, me le serberò per dirvele a voce. Solo vi ripeto che per
noi è stato un trionfo completo. Anche ieri sera posso assicurarvi che è
andata meglio che la prima volta. Tutta la corte Napoletana ci à onorati
per la seconda volta. Zio Giovannino ha fatto benissimo la parte del
Protagonista, ed è stato ugualmente festeggiato come tutti gli altri.
Appena usciranno degli articoli sui giornali, che parleranno di questo
fatto; non mancherò di mandarveli. Vorrei continuare a dirvi tante e
tante altre cose, ma temo di non spiegarmi abbastanza, per cui le
rimetto, di dirvele a voce.
Vi rimetto la lettera che
mi ha scritta Rubini, dalla quale rileverete il tutto. Le cambiali le ò
già spedite ai fratelli, e spero che le riceveranno con esattezza.
Finisco intanto
baciandovi la mano, e salutando secondo il solito tutti di casa, mi
ripeto.
Il Vostro Aff.mo Figlio
Melchiorre
[Indirizzo:]
A S. E.
La Sig.ª
D. ª
Marina De Filippis Delfico
Contessa di Longano
Teramo |