Napoli 20. maggio 1857.
Carissima Mammà
Rispondo alla vostra carissima in data dei 16. del corrente, la quale
principalmente mi consola per le buone nuove che mi dà di voi e di tutta
la famiglia; mentre di me posso assicurarvi lo stesso stando benissimo.
Solamente mi è dispiaciuto sentire l'incomodo sofferto da Aurora, e
m'immagino quanto ne abbiate dovuto soffrire anche voi. Ma ora che tutto
è passato, pensate alla vostra salute; che sapete quanto a noi preme.
Vi rimetto con questa posta il libretto di D. Pasquale e degli altri
giornali che parlano del risultamento di detta musica. Il tutto lo
riceverete sotto fascio. Il vostro progetto di voler ripetere costì tale
opera, sarebbe da eseguirsi, quante volte zio Giovannino si decidesse a
venire, ma il fatto si è che lo stesso fa mille difficoltà, e pare che
non abbia affatto intenzione di darci questo piacere. Per cui è meglio
deporne l'idea. Vi contenterete alla mia prossima venuta costì di
sentirne dei pezzi a pianoforte della suddetta opera. Tra gli articoli
che leggerete, quello del Corriere di Napoli vi piacerà dippiù,
perché pare il più bello, e per noi il più lusinghiero. Ne usciranno
anche degli altri questa sera, come ne usciranno pure su dei giornali
inglesi. Cara Mammà posso accertarvi, che questa cosa à lasciato
un'impressione colossale. Il teatro costruito in casa de la Field,
rimane fisso, e nel prossimo inverno riprenderemo le nostre
rappresentazioni di altre musiche.
Finisco intanto, pregandovi dei miei soliti saluti a tutti di casa,
mentre con rispetto vi bacio la mano, e mi ripeto.
Il Vostro Aff.mo Figlio
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