Napoli 21 gennaio 1857
Carissima Mammà
O' ricevuto la vostra carissima in data dei 17 del corrente mese e
godo moltissimo nell'apprendere le vostre buone nuove e quelle di tutta
la famiglia, mentre di me posso assicurarvi lo stesso, stando benissimo.
O' eseguita la vostra commissione per la carta di parato, ma è stato
impossibile mandarla, né con la posta né con la messaggiera, perché il
volume è troppo grande; e D. Pasqualino per questa volta non mi à potuto
favorire. Non sapendo come fare per inviarvela con sollecitudine, ò
pensato di metterla al procaccio, e domani, giovedì, partirà. Mi
dispiace che forse detta carta vi giungerà con ritardo, ma io non ne ò
alcuna colpa. Spero che vi piacerà il disegno ed i colori; ma se avessi
la disgrazia di non incontrare il vostro gusto, potrei cambiarla. Per le
bacchette dorate che io vi parlai, non mi è convenuto comprarle, giacchè
oltre di una spesa forte, vi è l'inconveniente che non saprei come
mandarvele, perché dette bacchette sono molto lunghe, e non si
potrebbero portare su di una carrozza. Atteso questo inconveniente vi
manderò delle strisce di carta dorata che è anche bella, e si risparmia
molto. In ventura vi rimetterò la nota della spesa fatta, ed il
talloncino del procaccio.
Vi ringrazio delle notizie che mi date di cotesto teatro, ed ò
piacere che vi divertite. Qui non vi è nulla di nuovo, ammesso che,
abbiamo la celebre Ristori, la quale darà 10 recite al Fondo. Questa
grande artista, piace moltissimo, e forma l'ammirazione di tutti.
Finisco intanto, pregandovi dei miei soliti saluti a tutti di casa,
mentre con rispetto vi bacio la mano, e mi ripeto.
Il Vostro Aff. mo Figlio
Melchiorre |