De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

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Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Epistolario

Melchiorre De Filippis Delfico

Melchiorre De Filippis-Delfico alla madre Marina.

Lettera datata Napoli, 28 gennaio 1857

Ubicazione del manoscritto: Archivio privato

A cura di Lina Ranalli

Napoli 28 gennaio 1857

 

Carissima Mammà

Non prima di prima di ieri ho ricevuto le vostre lettere, cioè quella per mezzo della messaggiera unitamente all'involtino, e l'altra per mezzo della posta. Quelle dirette a zia Amalia e zio Giovannino ce le ò subito portate, e questa mattina zia Amalia è uscita di casa per eseguire le vostre commissioni. O' ricevuto le due polizze una di ducati cinquanta e l'altra di ducati venti, e secondo i vostri ordini, darò a zia Amalia ciò che mi chiederà. Per l'abito di Alessandrino, ne ò pregato anche zia Amalia, dandogli la misura che mi avete rimessa, e facendogli capir bene come voi lo desiderate. Spero chela carta che vi ò rimessa per mezzo del procaccio, vi sia giunta in buono stato, e che incontri il vostro gusto, sì per i colori, che per il disegno. Vi prego di scusarmi se non ancora vi ò rimesso la striscia di bordura e la carta per sotto, ma per parlarvi,e avessi comprata detta bordura, sarei rimasto senza un grano; per cui con la vostra solita bontà condonatemi questa mancanza, e posso accertarvi che in ventura vi rimetterò il tutto per mezzo della posta. Attendo le salcicce che mi avete inviate, e le ripartirò secondo la vostra nota. Intanto vi ringrazio del vino cotto che del formaggio, e ringrazio Aurora dei fichi secchi che à avuta la gentilezza di mandarmi.

Quando vi farà comodo ricordatevi di mandarmi un po' di vino, giacchè la mia provista stà in fine. Vorrei pure qualche cardone dell'Aquila; sento che colà ve ne sono dei buonissimi, e di sorprendente grossezza. Quando scriverete a Margherita potrete pregarla in mio nome a tale oggetto.

Qui si stà nella massima tranquillità, per cui vi prego di non stare in pensiero per me; ma ove mai vi fossero dei lontani pericoli, mi avvalerò dei vostri saggi consigli, cioè me ne tornerò subito tra voi. Sento con il solito piacere che le vostre buone nuove, e quelle di tutti di casa, mentre di me posso accertarvi lo stesso stando benissimo.

Finisco intanto pregandovi, dei miei soliti saluti a tutti della nostra famiglia, mentre con rispetto, vi bacio la mano, e mi ripeto.

 

Il Vostro Aff. mo Figlio

Melchiorre

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Un ringraziamento particolare al Dott. Tommaso Santoro per aver messo a disposizione il documento originale.