Lettera datata Napoli, 30 gennaio
1790
Pubblicata in Melchiorre Delfico, Opere Complete,
Teramo, Fabbri, 1901-1904 a cura di G. Pannella e L. Savorini, vol IV,
p. 163
Ubicazione
del manoscritto: -
A cura
di Luciana D'Annunzio
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Napoli 30 [gennaio] del 1790
Gentilissimo mio sig. D. Melchiorre,
Debbo ringraziarvi, siccome fo, e vi assicuro di farlo di tutto
cuore, che compatendo la mia misera vita per gli continui impicci in cui
mi trovo, non usate di scrivermi, se non per qualche nuova necessità. In
risposta dell’ultima lettera per vostra consolazione vi fo sapere, che
l’affare de’ stucchi va pigliando un migliore aspetto. Si è ora
pensato di liquidare che importi tal servitù, non già per estenderla
maggiormente, ma soltanto per averne il giusto compenso con un’annua
prestazione; ed indi dismetterla in tutte le sue parti, provvedendo di
altri pascoli le pecore della montagna, che sono le sole che ne hanno
bisogno. Gli argomenti poi, che avete voi tratti dal dominio de’ fondi,
io non so se provino abbastanza, che possano i P.[adron]i in pregiudizio
della servitù disporre a loro modo, anche con le piantagioni. Ma non vi
sarà d’uopo di esaminarli, se si darà luogo all’ultimo progetto. Intanto
vi ringrazio delle notizie datemi della buona salute di D. Orazio e de’
suoi progressi nella scuola di Pavia, e resto con D. Francesco
riverendovi divotamente, come anche facciamo ai sig. fratelli.
Avendo scritto a voi, è inutile che rispondo a D.Gian Bernardino, ma
basterà che gli facciate sapere, che cotesto V.[ice] Caporuota deve
essere sicuro del negozio delle doganelle, non essendovi motivo, per cui
possa essergli tolto; e per lo stesso Abate Fortis io non posso far
nulla, come gli scrissi, passando il suo affare della pensione per la
segr.[eteria] di Guerra e Marina
Dev.[otissi]mo ed obbl.[igatissi]mo servo ed amico
FILIPPO MAZZOCCHI |