Bologna 14 agosto 1826
Cara Marina,
Son vari giorni che qui è un caldo opprimente, questa è veramente una
brutta circostanza per ogni forestiero, ma per me lo è tanto dippiù:
procuro, girando, evitare le ore del maggior sole, e con questa prudenza e
con l'uso di frequenti rinfreschi vado innanzi, tutto osservando quanto
può essere d'istruzione e di piacere. Il santo Giubileo ha comandato anche
quì delle processioni, e cedendo luogo a questo spettacolo què teatrali
della sera sono stati interrotti per una settimana, ed è stata giusto la
mia. Quasi tutti i Signori Bolognesi sono presentemente in campagna,
poiché usano di passarvi l'està, come noi l'ottobre; quindi si manca
ancora di serotini società, né se ne trovano in tutto il paese che due, le
quali sono ben squallide e nojose. A dispetto però del caldo, e di queste
altre contrarietà ho ben goduto di Bologna, e vado a partirne dopo domani
ben contento di tutte le sue cose, ed anche delle poche persone che vi ho
conosciuto. A Ravenna non mi tratterrò che due giorni, e spero che la
maggior vicinanza del mare possa recare qualche refrigerio all'arsura che
ho sofferto. Nessuna tua lettera finora, ed ora vado a perdere la speranza
di averne mai più nel resto del viaggio; se però stimi in tempo, potrai
scrivermi con la direzione a Macerata, e là potrai inviarmi una mostrina
dè tuoi capelli, onde ti possa far lavorare un bel riccione in moda;
potrai anche avvisarmi di qualche tuo desiderio e bisogno, o dè figli, o
degli altri di famiglia, poiché l'ultima mia stazione sarà alla fiera di
Fermo, e potrò forse renderli eseguiti…Ricevo al momento la consolazione
quanto meno attesa altrettanto più cara, di rivedere i tuoi caratteri, con
la data dè 4 agosto: tutto ciò ch'essi mi han detto non ha potuto che
recarmi piacere; solo avrei voluto sentirti men vessata dà tuoi soliti
incommoducci, i quali tengo quasi per cero che or siano prodotti da
gravidanza; e con questo pensiero meno ne soffro. Ti raccomando però
sempre il moto, che in qualunque circostanza della tua macchina non può
essere che giovevole. Ai cari figli ti prego dispensare i miei cordiali
abbracci; ed a tutti di famiglia i rispettosi ed amorevoli miei saluti.
Amami intanto, ed abbracciami col cuore come fa spesso il tuo
Aff. mo Gregorio |