Bologna 7 agosto 1826
Mia cara Marina,
Ieri circa le dodici sono qui giunto dopo un viaggio lo più ameno e
felice. Il trattenimento che mi proponevo nelle Città che ho percorse sarà
fatto al ritorno; ora non ho potuto ricusarmi alla smania di correre. Mi
sono però fermato delle ore a Rimino, a Cesena, a Forlì, ed a Faenza, e mi
è servito a fissarmi nell'idea dovermici più a lungo trattenere. Intento
son qui, ma niente ancora posso dirtene, mentre ieri ho potuto solamente
percorrere la città da cieco, senza guida, e senza conoscenza, oggi mi
attiverò a procurarmi l'una e le altre. Dirai a zio Melchiorre che ho
consegnato i suoi danari ad un San Marinese, e Bonolis gliene recherà la
ricevuta. Il Marchese Cantaldo è in Bologna, ed andrò in giornata a
recargli la sua lettera.
La locanda che mi accoglie, è ottima, Domenico mi assiste bene, e quel
ch'è più anche i danari mi fanno buona compagnia.
Marinelli ha consegnato a me i 25 scudi che doveva a mammà, e mi ha
promesso che nel ritorno mi avrebbe fatto compagnia. Scrivo anche per
Napoli, e forse là perverranno prima che a te le mie nuove; non cessare
però di dargliele sempre che ne avrai. Finora nessuna tua lettera, ciò mi
dispiace ma non m'inquieta, supponendone la causa nella distanza e nello
imbroglio di queste poste. Mi auguro intanto averne ben presto, con le più
desiderate cose di te, dè cari figli, che abbraccio col cuore, e della
famiglia tutta a cui rassegnerai gli affettuosi miei doveri. Contentati
che finisca, e non sarà che con i più caldi amplessi che sempre con
l'immaginazione ti fà il tuo
Aff. mo Gregorio
[Indirizzo]
A S. E.
La Sig a D.a Marina De Filippis Delfico Cont.ssa di Longano
Macerata – Ascoli per Teramo |