Dopo una lunga malattia è venuto a mancare a
Roma il 22 maggio 2007, a 77 anni, Giulio Tamburrini, famoso scultore
conosciuto in tutto il mondo, marito di Paola Sorge.
Era noto per i suoi graffiti policromi, per le
sue ceramiche innovative e i suoi monumenti, da quello a Arthur Rimbaud
a Charleville-Mézières (1980), vicino Reims, in Francia, a quello "Ai valori futuribili della
Resistenza" in Piazza Bompiani a Roma (1977).
Era nato ad Atina (Fr) il 13 dicembre 1930, nella
valle di Comino, ma viveva e lavorava a Roma dove si era laureato in
Lingue e Letterature Straniere e frequentato l'Accademia d'Arte San
Giacomo. Alla intensa attività artistica iniziata quando era ancora
giovanissimo, ha sempre affiancato l'insegnamento in accademia, svolto
per oltre trent'anni.
Definito dai critici il
"cantore dell'ecologia mentale", ha ricevuto per le sue creazioni innovative e introspettive
consensi e riconoscimenti dalla critica e dal pubblico sin
dalla prima personale a Toronto del 1964. Alla fine degli anni Settanta
fonda, assieme ad artisti di varie nazionalità, l' INISMO, movimento
che propugna il superamento di tutti i codici al fine di conquistare
all'arte una creatività assoluta e senza limiti.
Non c'è campo dell'arte figurativa in cui
Giulio Tamburrini, non si sia cimentato con successo, passando dalla
scultura alla pittura, alla ceramica, al graffito policromo, frutto
questo, di una tecnica originale e raffinatissima che mira a una vera e
propria introspezione psicologica della realtà.
Qualche anno fa, considerando che in Italia e
nel mondo non esiste un monumento a Gabriele D'Annunzio, Giulio Tamburrini progetta un monumento da dedicare al celebre Poeta, per
sintetizzarne la poliedrica figura.
L'opera rappresenta il picco di una montagna,
da cui s'innalza l'ala di Icaro che è al tempo stesso quella dei
leggendari aerei Caproni con i quali il poeta compì le sue più sonanti
imprese. Sull'altra ala si staglia lo sferoide della testa di
D'Annunzio, fulcro di tutta l'opera.
|
|
Studio plastico per il
Monumento a Gabriele D'Annunzio (particolare) |
Come descrisse Giulio nella relazione del
progetto: "...con questo lavoro io intendo creare nello spazio un
ectoplasma che sia parola e immagine, sembianza dello spirito del Poeta,
che polarizzi per qualche istante la nostra riflessione, guidandola
nella dimensione più alta della sua creatività.
Si tratta di un'opera ardita e complessa,
interamente in marmo di Carrara, alta circa dieci metri, che richiederà
una stretta collaborazione tra l'autore e le maestranze locali alle
quali verrà affidato il compito di realizzare il basamento e i gradoni
che lo sostengono. (...) Occuperà un'area di circa 150 mq sulla quale si
levano tre gradoni poligonoidi ad angoli arrotondati con fulcro spostato
in avanti, alti ciascuno cm. 40. (...) Un longherone in acciaio
innerverà le ali, fin dove possibile, onde assicurarle contro i buffi di
vento. Nell'espressione plastica del monumento, lo sferoide della testa
del Poeta fa da nucleo colligente, motore di tutta l'opera: essa si erge
dall'ala tronca, come da un capezzale insopportabile, evocando nella
solitudine del candore metafisico, i versi riportati sul fianco del
basamento:
<<...solo fui, solo e alato
nell'immensità>>.
Le due ali e la testa del Poeta li
realizzerò a Carrara dove dovrò recarmi al più presto per la scelta del
materiale e per i preventivi.
Questa parte del monumento sarà di metri
6-7. Arriverà a Pescara perfettamente compiuta, con mezzi idonei e sarà
issata sul basamento con l'opera di tecnici del posto. (...) La
realizzazione dell'opera richiederà complessivamente un anno e mezzo, al
massimo due anni, di tempo. (...) I Giochi Mediterranei del 2009 a
Pescara ne diffonderanno l'immagine in tutto il pianeta".
L'ubicazione prevista per l'opera era
all'ingresso del Porto Turistico di Pescara.
Ne venne realizzato uno
studio plastico, alto circa due metri, presentato nel novembre 2002
presso il Municipio di Gardone Riviera in occasione del gemellaggio con
Pescara. Venne poi presentato nell'ottobre 2003 nella Sala Figlia di
Iorio del Palazzo della Provincia di Pescara, e fu messo successivamente in bilancio con buone
prospettive di realizzazione. Fu riproposto una seconda volta nel 2005. Nel 2007 il plastico è stato donato
all'Università D'Annunzio ed esposto nell'Auditorium del rettorato in
via dei Vestini a Chieti.
Con le sue opere esposte in oltre cento mostre,
con i suoi monumenti e con il suo insegnamento, Giulio Tamburrini porta
ovunque un messaggio di pace: "Fare guerra alla guerra" è il
motto di una vita vissuta all'insegna di una rara coerenza artistica e
umana.
Le sue opere si trovano nei musei di Boston,
New York, Detroit, Toronto, Windsor Ontario, San Paolo del Brasile,
Buenos Aires, Monaco di Baviera; in Italia nel Museo d'Arte Moderna e
contemporanea di Verona, nel Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnica di Milano, nell'Accademia di Romania a Roma. E' inoltre autore
di Sculture-Premio tra cui: Il Microfono d'Argento, la Venere D'Argento
per Miss Italia, il Premio Barendson, il Premio Eur 76.
Ha collaborato a varie riviste
come critico d'arte e ha pubblicato il volume "Intervista a
Michelangelo" (1996) e la raccolta di liriche e aforismi "Specchi
d'acqua" (2003). Scrisse nel 2006 "Il costo di Dio", ed. Lampi di
stampa, Milano, saggio che risponde ai più assillanti interrogativi
dell'uomo sull'origine dell'universo e sull'esistenza di una vita oltre
la morte.
MONUMENTI
- Monumento "Ai valori
futuribili della Resistenza", Largo Bompiani, Roma (1977), h 8.00
m;
- Monumento a Arthur Rimbaud, Charleville-Mézières,
Francia (1980), h 4.50 m;
- Monumento allo scienziato Vincenzo Monaldi -
Città Universitaria di Napoli (1982), h 3.50 m;
- Monumento a Aldo Moro, Casalvieri,
Fr (1986);
- IL Cristo del duemila a Messina (1991),
h 4.50 m;
- Crocifisso al Cimitero di Atina (1993),
h 3.50 m.
MOSTRE PERSONALI
Sono oltre cento, tenute nelle maggiori città
italiane e straniere, fra le quali:
- Caracas (Sierra Gall.)
- Sarajevo (Muzey XV)
- Bucarest (Gall. Universitatea)
- Toronto (St. Claire Gallery)
- Basilea (Von Barth)
- Parigi (Salon "La lettre et
le signe")
- Boston (Continental Art Gall.)
- Tokyo (Gall. Kobayashi)
- Osaka (Gall. Kasanara)
- Madrid (Garcia Art)
- Stoccolma (Forum)
- Copenhagen (Court Gall.)
- San Paolo del Brasile
(Multipla)
- Buenos Aires (Arte Nuevo)
- Melbourne (Art Space)
PREMI
Fra gli innumerevoli riconoscimenti, da
segnalare:
- Oscar d'oro Salvatore
Quasimodo (1977)
- Premio medaglia d'oro Martin
Luther King (1978)
- Il Davide di Michelangelo
(1978)
- Premio Camera di Commercio
per il M.O. e
il S.E. Asiatico (1979)
- Premio naz. del Lavoro "La minerva d'oro" (1980)
- Premio internaz. Big Golden
Star (1981)
Il 9 giugno 2007 si è tenuta una cerimonia
funebre nella sua città natale, presso il Salone del Palazzo Ducale,
presenti il Sindaco di Atina ed altre autorità tra cui il prof.
Sorrentino, docente di Storia dell'Arte. In questa occasione è stata
donata al Comune di Atina l'opera "Danzatori dello spazio" (1993), h 3.00 m.
|
|
Commemorazione a Giulio Tamburrini, Atina, 9
giugno 2007
Locandina apposta davanti al
Palazzo Ducale |
E' in programma per questo autunno, una sua
retrospettiva nelle Sale del Giubileo del Vittoriano a Roma.
Maggiori informazioni al sito
www.giuliotamburrini.it |