(1) Tra i più
recenti contributi volti alla ricostruzione delle vicende della
biblioteca si ricordano il documentato saggio in cui Giovanni Di
Giannatale analizza i primi decenni di vita della "Melchiorre Dèlfico"
(Giovanni DI GIANNATALE, Note storiche sulla biblioteca del Real
Collegio di Teramo (1826-1862), "Notizie dalla Delfico", 1/1990, p.
4-18) e lo studio, condotto da chi scrive, contenente il bilancio della
lunga (1903-1937) e felice direzione di Luigi Savorini (Giorgio PALMERI,
Luigi Savorini e la "Melchiorre Dèlfico", "Notizie dalla Delfico",
3/1987, p. 3-9).
(2) La
notizia dell’apertura al pubblico della biblioteca l’8 aprile 1862,
tramandata da Berardo MEZUCELLI, Istruzione secondaria dal 1750 al
1860, nel II volume della Monografia della Provincia di Teramo,
Teramo, Giovanni Fabbri Editore, 1896, p. 212 e ripresa da Luigi SAVORINI,
L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico" di Teramo dal
1826 al 1908, Teramo, Stab. Tip. Dell’Italia Centrale, 1909, p. 11,
appare infondata a Giovanni Di Giannatale al quale, sulla scorta della
documentazione rinvenuta, sostiene che "si può supporre come probabile
[per la riapertura al pubblico] il periodo compreso tra la seconda metà
di giugno e luglio 1862" Giovanni DI GIANNATALE, Note storiche sulla
biblioteca, cit., p. 8.
(3) Si
confronti Luigi SAVORINI, L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico", cit.,
p. 11-12.
(4) Archivio
Biblioteca "Melchiorre Dèlfico", cartella "Librerie claustrali".
(5) "Dalle
biblioteche claustrali, com’era naturale, ci è venuto ciò che l’indole
di quelle corporazioni e la qualità de’ loro studii potevano darci:
copia grande e non di spregevole di libri teologici ed ecclesiastici; ma
indarno vi cerchereste ciò che possa rappresentare il moto irrequieto e
irrefrenato del pensiero umano negli ultimi tre secoli", Berardo
MEZUCELLI, La Biblioteca di Teramo. Relazione, Teramo, Scalpelli,
[1880], p. 13.
(6) Si veda
in proposito Giovanni DI GIANNATALE, Note storiche sulla biblioteca,
cit., p. 5.
(7) La
lettera è riportata da Luigi SAVORINI, L’uso pubblico della
biblioteca "Melchiorre Dèlfico", cit., alle pp. 12-13. E’
interessante notare come nel prosieguo della stessa, per avvalorare la
richiesta di apertura al pubblico. Costantini faccia esplicito
riferimento alla originaria donazione di Melchiorre Delfico
sottolineando lo spirito alla quale essa fu improntata: "Oltre a ciò V.
S. non può ignorare che l’origine della nostra biblioteca si debba
ripetere da un lascito dell’illustre Melchiorre Delfico, da cui
s’intitola l’istituto, e che dotando la sua terra natale di questa
utilissima istituzione, poneva per espressa condizione che la biblioteca
da lui donata fosse aperta al pubblico: né sembra conveniente di tradire
più oltre, con detrimento degli studi, la volontà del generoso
testatore".
(8) Il testo
dell’iscrizione di Luigi Vinciguerra, docente di letteratura latina al
Regio Liceo, è riportato da Luigi SAVORINI a p. 15 del citato opuscolo
L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico" con il
corredo di alcune note esplicative (p. 15-17).
(9)
Trafiletti relativi alla biblioteca "Delfico" sono presenti nei
fascicoli della "Gazzetta di Teramo" apparsi il 30 gennaio; il 20
febbraio; il 6, il 13 e il 20 marzo; il 1°, l’8, il 15 e il 22 maggio;
il 10 luglio; il 25 settembre del 1870.
(10)
"Gazzetta di Teramo", 1° maggio 1870. Sul numero successivo, pubblicato
l’8 maggio, si specifica: "Nei giorni 1° e 5 maggio [la biblioteca] è
stata frequentata da 16 lettori".
(11) Si
confronti Luigi SAVORINI, L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico",cit.,
p. 13. Notizie della nomina dei due professori a
bibliotecari della "Delfico" sono rinvenibili anche in una lettera di
Giuseppe Salamitto pubblicata su "La Provincia" del 20 giugno 1880.
(12) Si
confronti lo specchio relativo ai bibliotecari succedutisi alla guida
della "Delfico" dal 1870 al 1908 proposto da Luigi SAVORINI, L’uso
pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico", cit., p. 20-21.
(13) Per un
profilo di Giuseppe Pistelli (Viareggio, 1829-1906) si veda Luigi
SAVORINI, Un amico d’oltretomba, "Cronaca della Biblioteca
Melchiorre Delfico di Teramo", n. 26, 15 dicembre 1911, p. 132-139. Il
Savorini ne evidenzia le qualità umane e professionali, ma soprattutto
la dedizione alla biblioteca alla quale egli dedicò il tempo libero
dall’insegnamento. "Questo lavoro m’occupò tutte le vacanze, delle quali
dal ’69 in seguito non ho più fruito", ebbe a scrivere il Pistelli in
una nota riportata da Savorini.
(14) Tra le
condizioni, "o piuttosto cautele", apposte dal Delfico alla donazione
troviamo: "Che non sia permesso ad alcuno il prendere da sé i libri
nelle scanzie, ma ricevuti che l’avranno, debbono notarli in un foglio
che si terrà a tal uopo, nel quale col nome del prenditore sarà notata
la giornata, e tali fogli dopo riempiti si dovranno conservare in
filza". Si veda la lettera indirizzata da Melchiorre Delfico, il 2
aprile 1826, al Rettore e al Vice Rettore del Real Convitto, riprodotta
da Berardo MEZUCELLI, Istruzione secondaria dal 1750 al 1860, nel
II volume della Monografia della Provincia di Teramo, cit., p. 207-211.
(15) "Fu
ottimo pensiero dei proff. Pistelli e Salamitto do destinare uno
scaffale solo per le opere degli scrittori del nostro Abruzzo", Berardo
MEZUCELLI, La Biblioteca di Teramo, cit., p. 13.
(16) Si
confronti Giorgio PALMIERI, Luigi Savorini e la "Melchiorre Dèlfico"
cit., p. 4-5.
(17) La sala
ebbe breve esistenza, dal 7 aprile al 22 novembre 1876, in quanto non
sopravvisse al trasferimento del suo ideatore. Frequentata da trentatre
soci ordinari, era dotata prevalentemente di periodici scientifici e
letterari.
(18) Si veda
Luigi SAVORINI, L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico",
cit., p. 20.
(19) Su
Berardo Mezucelli (1837-1905), educatore, letterato, filosofo, si vedano
Filippo MASCI, Berardo Mezucelli, Discorso commemorativo pronunziato
il 22 ottobre 1907 nel Regio Liceo Ginnasiale di Teramo, Teramo,
Stab. Tip. Bezzi e Appignani, 1908, e Luigi FIORAVANTI, Berardo
Mezucelli nella commemorazione di Filippo Masci, "Rivista Abruzzese
di Scienze, Lettere
ed Arti", a. XXII. f. IV-V, maggio-giugno 1908, p. 234-241.
(20) "Fui
chiamato a reggere questa biblioteca nel novembre del 1876", Berardo
MEZUCELLI, La Biblioteca di Teramo, cit., p. 3.
(21) In una
nota di cronaca riportata da "La Provincia" del 3 dicembre 1876, si
legge: "La Biblioteca si è riaperta al pubblico il 1° dicembre. L’orario
è il seguente – Domenica e giovedì sarà aperta dalle 8 ant. Alle 12
merid. – Il lunedì e venerdì dalle 5 alle 8 pom. La sala di Lettura è
aperta la domenica e il giovedì dalle 8 ant. Alle 12 merid. Gli altri
giorni dalle 5 alle 8 p.".
(22) Si
confronti Luigi SAVORINI, L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico", cit., p. 20.
(23) "La
biblioteca del Liceo Ginnasiale… va ogni anno acquistando nuovi libri
con l’assegno di lire 300 della dotazione governativa e con lire 100
assegnatele dall’Amministrazione provinciale", scrive Berardo MEZUCELLI
nella nota dedicata alla biblioteca nel volume Il R. Liceo Ginnasiale
Melchiorre Delfico negli anni scolastici 1878-79 e 1879-80, Teramo,
s.e. 1881, p. 58.
(24) Se ne
veda l’elenco completo, relativo agli anni 1879-1882, in Il R. Liceo
Ginnasiale Melchiorre Delfico negli anni scolastici 1878-79 e 1879-80,
cit., p. 58; Il R. Liceo Ginnasiale Melchiorre Delfico nell’anno
scolastico 1880-81, Teramo, s.e., 1882, p. 46; Il R. Liceo
Ginnasiale Melchiorre Delfico nell’anno scolastico 1881-82, Teramo,
s.e., 1883, p. 64-65.
(25) Berardo
MEZUCELLI, in La Biblioteca di Teramo, cit., p. 12, valuta in
oltre 5.000 le pubblicazioni possedute dalla biblioteca negli ultimi
anni settanta, mentre in Istruzione secondaria dal 1750 al 1860, cit.,
p. 213 e in Monografia del Convitto Nazionale di Teramo anno 1884,
Teramo, s.e., 1884, p. 29, riferisce con maggiore precisione di 5.586
volumi e 103 fascicoli per il 1883.
(26) Archivio
Biblioteca "Melchiorre Dèlfico", Cartella "Librerie Claustrali". Di
séguito si trascrivono la natura e la consistenza delle sezioni
riportate dal Catalogo: Dizionari, 90 voll.; Letteratura latina,
115 voll.; Storia dell’arte, 30.voll.; Archeologia, 37 voll.; Economia,
9 voll.; Rettoriche-Grammatiche, 37 voll.; Storia letteraria, 68 voll.;
Letteratura italiana, 300 voll.; Matematica, 22 voll.; Scienze naturali,
101 voll.; Storia, 478 voll.; Letterature straniere, 52 voll.;
Geografia, 40 voll.; Filosofia, 124 voll.; Letteratura e storia
ecclesiastica, 136 voll.; Patrologia, 35 voll.
(27) Berardo
MEZUCELLI, La Biblioteca di Teramo, cit., p. 4 e 14.
(28) "Son
poche pagine, ma buone… In esse, una colle più ampie notizie sulla
nostra biblioteca, sul nmero degli studiosi, che han tratto a questo
caro ritrovo di studii, e delle letture, che ivi hanno più o meno
prediletto, troviamo belle e savie considerazioni, quali può farle chi
sta passando i suoi anni tra gli studii e l’insegnamento, cui con ogni
cura e profitto dei giovani intende", "La Provincia", 20 giugno 1880.
(29) "E’ la
nostra biblioteca non arricchita di nuovi libri, non ordinata ad uso
pubblico, rimase come una specie di museo da visitare nelle occasioni
solenni, e come segno che valesse a mantenere vive la memoria e la
gratitudine verso del donatore, ma come testimonianza ancora che non se
n’era compresa la mente, e resi inutili gl’intendimenti", Berardo
MEZUCELLI, La Biblioteca di Teramo, cit., p. 11.
(30) Ivi, p.
13.
(31) "Rivista
Abruzzese di Scienze e Lettere", a. I, f. VIII, ottobre 1886, p. 366-367.
(32) Si veda
quanto scrive in proposito, con grande efficacia, Luigi SAVORINI, in
L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico", cit., p. 23:
"Ora, a che cosa assistiamo noi? A questo ben strano fatto: ch dal ’60
in poi essa [la biblioteca] è stata aperta non per volere delle autorità
scolastiche superiori, non per opera degli enti amministrativi del
capoluogo, ma unicamente per le iniziative individuali dei suoi
bibliotecari. Iniziative slegate, saltuarie, senza alcun principio di
continuità e perciò del tutto effimere ed inefficaci e risolventisi in
un servizio inferiore agli scopi, senza regole e norme stabilite".
(33) E’ ciò
che emerge dallo specchietto riepilogativo riportato da Luigi SAVORINI,
in., L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico", cit p. 20.
(34) Si
confronti La questione della biblioteca "Melchiorre Dèlfico" al
Consiglio Provinciale, "Corriere Abruzzese", 3 agosto 1911.
(35) "Una
volta alla settimana la nostra Biblioteca è aperta al pubblico e …
pochissimi lettori, nella maggior parte studenti, ne [varcano] la
soglia", F.[rancesco] DANESI, Le nostre biblioteche, "Corriere
Abruzzese", 6 ottobre 1886.
(36) "Che
cosa volete si vada a fare in una Biblioteca ove de’ libri di moderni e
di scienza non si conosce neppure il nome?", Ibidem.
(37) "E’ vero
che il Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio riempie ogni
anno gli scaffali delle proprie pubblicazioni statistiche; che il
senatore Irelli donò gli Atti del Parlamento… ma chi potrebbe giovarsene
se trovansi gettati quà e là alla rinfusa, senza alcun ordine?", Ibidem.
(38) "E’
deplorevole poi l’estrema parsimonia della nostra Provincia che non ha
nel suo bilancio più di 100 lire disponibili per sì utile istituzione",
Ibidem.
(39) F.[rancesco]
DANESI, Biblioteca Provinciale o del Liceo?, "Corriere
Abruzzese", 16 ottobre 1886. Danesi si interessò ancora alla "Delfico"
in articoli apparsi sul "Corriere Abruzzese" il 13 novembre 1886 (La
Biblioteca Provinciale) e il 26 ottobre 1887 (La nostra
biblioteca).
(40) Le
letture effettuate dal 1890 al 1900 risultano essere 3.083, con una
media annua che non raggiunge le 300 unità; si confronti in proposito
Luigi SAVORINI, L’uso pubblico della biblioteca "Melchiorre Dèlfico",
cit., p. 20-21.
(41) In una
nota apparsa su "La Provincia" del 19 novembre 1886 si legge: "Il cav.
Antonio Casamarte ha regalato alla Biblioteca del liceo-ginnasiale
"Melchiorre Dèlfico" parecchie opere di autori abruzzesi, che saranno
allogate negli scaffali degli scrittori patri".
(42) Enrico
ABBATE, nella Guida al Gran Sasso d’Italia, Roma, Tipografia
Ippolito Sciolla, 1888, p. 175, descrivendo la città di Teramo ricorda
che "degna di menzione è la Biblioteca del Convitto Nazionale, che si
iniziò col dono di una ricca collezione di libri, fatto dal cav.
Melchiorre Delfico, e fu poi aumentata con altri doni e acquisti.
(43) Dopo un
lungo periodo di indifferenza, un primo segnale di rinnovato interesse
nei confronti della biblioteca si può scorgere nell’articolo di Antonio
MESSERI, Un libro di seicentismo anticipato nella Biblioteca del R.
Liceo di Teramo, pubblicato sulla "Rivista Abruzzese di Scienze
Lettere e Arti", a. XIV, f. I, gennaio 1889, p. 30-33. Anche se
imperniato sulla presentazione di una cinque centina rinvenuta negli
scaffali della biblioteca, esso testimonia come la "Delfico" fosse
nuovamente divenuta sede di ricerca per gli studi locali.