De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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La tomba di Melchiorre Delfico nel Duomo di Teramo

di Luciana D'Annunzio

Durante i lavori di restauro all’interno della Cattedrale di Teramo dedicata a S. Maria Assunta e S. Berardo, avvenuti tra il 1931 e il 1935 quando, dal barocco si riportò il tempio al primitivo stato romanico-gotico, si eseguirono diligenti ricerche per individuare la tomba gentilizia della famiglia Delfico.

Era noto che molti ritenessero, pur non avendone certezza, che la tomba si trovasse nella parte inferiore del Duomo per il fatto che qui era l’altare di S.Tommaso con lo stemma di Melchiorre Delfico seniore (Teramo il 21 novembre 1694 - ivi 27 aprile 1744, figlio di Giovan Berardino (III) e Caterina Rozzi), vescovo di Muro in Basilicata, consistente nel "lauro delfico sormontato dal cappello cardinalizio" ma, in questo luogo, non era stata rinvenuta.

Facciata della Cattedrale di Teramo

Facciata della Cattedrale di Teramo

Pianta della Cattedrale di Teramo

Pianta della Cattedrale di Teramo

Furono effettuate allora molteplici indagini presso la Biblioteca, allora del Real Liceo, intitolata a Melchiorre Delfico e affidata alle cure meticolose e attente di Luigi Savorini, dove si rinvenne un prezioso opuscolo scritto da Carlo Campana nel 1847 in elogio di Gregorio De Filippis Delfico, Conte di Longano, nel quale si ebbe modo di recuperare l’importante notizia del luogo ove si trovava la sepoltura della nobile famiglia. Il Campana scriveva infatti "… la sola San Marino onorò di un semi-busto la memoria di Melchiorre Delfico, nome noto alla Europa intera; ma si ignorerà nella Patria ove fu sepolto il suo frale, se qui non dicasi che la tomba gentilizia delli Delfici, ove fu riposto, sta defossa nel Duomo dietro l’altare di Santa Filomena…", altare che come riporta Francesco Savini nel suo libro Il Duomo di Teramo. Storia e descrizione, era ubicato nella cappella "in fondo alla nave dell’Epistola",(vedi pianta della Cattedrale al n. 14).

A seguito di questa indicazione, appositi scavi eseguiti nel luogo indicato, portarono al ritrovamento della sepoltura e la Curia Vescovile aprutina ne diede così l’annuncio pubblicato da "Il Giornale d’Italia" il 24 ottobre 1931: "In seguito a diligenti ricerche è stata identificata e trovata in discreto stato di conservazione la tomba gentilizia dei Conti Delfico, nella quale dal 1740 al 1835 furono inumati i cadaveri della nobile famiglia. Dal Liber Defunctorum risultano sepolti: D. Filippo Delfico, 17 aprile 1740; D. Francesca… figlia parvula… di Bernardi Delphici, Patritii Interamnensis, 14 settembre 1741; Giovanni Domenico Delfico, Abate Patrizio Interamnense, 14 gennaio 1743; Melchiorre Delfico, vescovo di Muro, 27 aprile 1744; Melchiorre Delfico, 21 giugno 1835 (ultimo della famiglia ad esservi sepolto a seguito delle nuove leggi sulla costruzione dei cimiteri lontano dai centri abitati). La tomba è stata visitata da S.E. Monsignor Vescovo Antonio Micozzi, dai Canonici, dal Podestà di Teramo on. Savini, dall’on. conte Marino Delfico e dal marchese Luciano Delfico i quali si occuperanno della definitiva sistemazione".

L’articolo prosegue inoltre: "Se lo stato di conservazione della tomba e dei cadaveri lo consentissero, si potrebbe forse anche giungere alla identificazione della salma di Melchiorre Delfico, ricordando che nel 1813, all’età di 69 anni, uscendo un giorno dal Palazzo Reale di Napoli, per non essere investito da una carrozza che entrava a Palazzo, cadde e riportò una frattura al collo del femore che gli causò, anche perché curata poco bene, una zoppia rimastagli per tutta la vita. Tutta la cittadinanza si compiace del rinvenimento che permetterà di dare degna sepoltura al grande letterato e patriota teramano".

All’interno del Duomo una piccola epigrafe, apposta nella parete di destra dell’abside, al lato del coro ligneo, ricorda "Qui giace Melchiorre Delfico 21.6.1835".

Interno della Cattedrale di Teramo

Interno della Cattedrale di Teramo

Interno della Cattedrale di Teramo

Interno della Cattedrale di Teramo
Particolare dell'epigrafe
Epigrafe

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- Riferimenti bibliografici:

Elogio del Conte di Longano Gregorio De Filippis Delfico del professore Carlo Campana, Teramo, Tipografia di Quintino Scalpelli, 1847, scritto in occasione della dipartita del conte.

Il Messaggero, 23 ottobre 1931.

Il Giornale d’Italia, 24 ottobre 1931.

Il Duomo di Teramo. Storia e descrizione corredate di documenti e di XIX tavole fototipiche, per Francesco Savini, Roma, Forzani e C. Tipografi del Senato, 1900.