De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

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Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Epistolario

Lazzaro Spallanzani ad Alberto Fortis

Lettera datata 14 giugno 1788

Pubblicata in Melchiorre Delfico, Opere complete, Teramo, Fabbri, 1901,1904, a cura di Giacinto Pannella e Luigi Savorini, vol.IV, pg.137.

Spallanzani comunica al comune amico Fortis di aver trovato "un quartierino" per ospitare Melchiorre Delfico ed il nipote Orazio che si recava a Pavia per studiare in quella Università. Tra i suoi professori ebbe anche lo Spallanzani.

Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Fondo Delfico, b. 20, f. 283, n. 1

A cura di Luciana D'Annunzio

 

Trascrizione

Pavia 14 giugno 1788

 

Amico carissimo,

Dopo varie ricerche, e più rifiuti di case, ho finalmente trovato il quartierino che credo potrà essere al caso di codesto cavalierino e del suo Ajo. Ve ne mando la descrizione fattane dal padrone istesso, che quantunque scrive ha l’abilità di non sapere scrivere come vedrete alle prime linee, ma che però è galantuomo e persona civile di nascita ed ha tutto l’impegno di servire cotesti due futuri suoi ospiti il che sopra ogni altra cosa deve a noi premere. Bello assai è l’aspetto della casa, distante quattro passi dall’università, e da me. L’accordo, come vedrete, è di 17 zecchini veneti l’anno, ma condizionato, in supposizione cioè che vi concorra l’approvazione dei parenti del cavaliere, e però ne aspetto sollecitamente da voi la risposta, pregandovi di dirigerla a Modena, dove andrò fra pochi giorni avendo già ottenuto da S. E. Wilzeck la permissione di lasciar Pavia prima del finire delle scuole. Egli ultimamente in Milano ha mostrato con me sommo piacere ch’io sia appoggiato a voi nel prossimo mio viaggio in cotesta contrada vulcanica ed ha mostrato, come è troppo giusto, infinita stima per voi. Da Modena prenderò le mosse per Napoli nel principio del mese venturo, e poco mi tratterrò a Roma, avvisandovi intanto d’esserne io stato graziosamente prevenuto per lettera dal sig. Petrini, favore che in origine debbo a voi sicuramente.

Frank non viene più a Napoli, ma sibbene Bertola e D. Alessandro Volta. E’ fama che quest’ultimo professore porta con sé un sacco di commendatizie, congiunto ad una cassa di barattoli e di macchine, per far vedere le sperienze del suo elettrometro, del suo elettroforo, della sua pistola ad aria infiammabile e di certe altre interessanti sue scoperte; beato chi può far così! Io costà vengo nudo affatto d’armi filosofiche, e l’unico mio appoggio siete voi, amico carissimo, appoggio che valuto sopra tutte le scoperte ch’io far potessi; quae rando giustamente per voi il detto greco: Σίς μυρίοι.

Ultimamente ha lasciato di vivere Scopoli, non senza grande cordoglio di noi tutti, giacchè era uomo veramente grande, né sarà sì facile il rimpiazzare un tanto professore.

Sono con tutto l’affetto e la stima

 

P.S. Mi era dimentica di dirvi che capitando a Pavia amici o parenti del Cavaliere, il padrone darà loro alloggio nella medesima casa, in supposizione che lo desiderassero.

Il Vostro

Spallanzani