De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

Homa page 

Lettera (sulla questione sociale) del Senatore Irelli

al Conte Trojano Delfico

di Vincenzo Irelli

Vincenzo Irelli nel bicentenario della nascita, Aa. VV., Teramo, Edigrafital, 2005

 

Vincenzo Irelli nel bicentenario della nascita, AA.VV., Teramo, Edigrafital, 2005

Vincenzo Irelli nel bicentenario della nascita, Aa. VV., Teramo, Edigrafital, 2005

_______________

Breve profilo biografico di Vincenzo Irelli (a cura di Luciana D'Annunzio)

Figlio di Pasquale e di Maria Giuseppa, gentildonna teramana della famiglia Manoia, nasce a Teramo il 24 giugno 1805 ed ivi muore il 5 febbraio 1895. Nel 1831 si registra il suo primo ingresso nelle responsabilità pubbliche chiamato a far parte della Commissione sanitaria, nella quale, tra gli altri, era anche Orazio Delfico, istituita dal Governo per far fronte al cholera asiatico che in quell’anno aveva investito la provincia teramana. Nel 1837, in occasione dei processi relativi ai moti di Penne, Vincenzo Irelli, con la sua testimonianza, scagiona Andrea Costantini accusato di cospirazione e di aver partecipato alla rivolta. Nel 1845 sposa Beatrice Civico, ultima figlia dei baroni Civico di Leognano, entrando in parentela con la famiglia Delfico. Nella prima metà del Settecento, infatti, una Margherita Civico era andata sposa a Berardo Delfico e dal matrimonio erano nati Gian Filippo, Gian Berardino e Melchiorre Delfico. Dal matrimonio, invece, di Vincenzo Irelli e Beatrice Civico nascerà Giuseppina che sposando Giuseppe Cerulli darà vita alla casata dei Cerulli Irelli. Di sentimenti liberali è considerato tra i più attivi del Risorgimento abruzzese. E’ implicato nei moti del ’48 ed arrestato il 7 ottobre del 1849 con l’accusa di provocazione diretta a distruggere e cambiare il Governo e di associazione illecita. Infatti, in qualità di Priore della Confraternita dello Spirito Santo promuove la celebrazione di una messa in suffragio delle anime dei caduti a Napoli vittime della repressione borbonica del 15 maggio 1848. E’ condannato dalla Corte Speciale a cinque anni di carcere duro, ma ne sconta solo uno, ed in seguito sottoposto a stretta vigilanza da parte della Polizia. Nel luglio 1860 è nominato sindaco dall’intendente De Nava, in sostituzione del borbonico Serafino Cerulli, e fa parte della deputazione che si reca in ottobre ad Ancona per offrire gli omaggi della città a Vittorio Emanuele II. Nelle operazioni del plebiscito, 21 ottobre 1860, presiede la Giunta di Vigilanza firmando il verbale assieme a Troiano de Filippis Delfico, Comandante della Guardia nazionale. Collabora per la caduta della fortezza di Civitella del Tronto, si adopera per frenare il brigantaggio e si impegna per migliorare l’edilizia e l’igiene di Teramo. Il 17 ottobre 1861 si dimette dalla carica di sindaco e il 15 maggio 1862 viene nominato Senatore del Regno.

Vincenzo Irelli denota una singolare vocazione di pubblico amministratore che si manifesta in una serie notevole di iniziative da collocarsi tra l’ambito caritativo e quello assistenziale a vantaggio della sua città. Come presidente della Congregazione di Carità nel 1863, attraverso una generosa offerta di 40.000 lire fonda l’Asilo infantile "Vittorio Emanuele" e sostiene con tenacia la costruzione a Giulianova di un moderno Ospizio marino per la cura dei bambini malati che prenderà avvio nel 1866. Nel 1874 promuove ed inaugura l’asilo di mendicità togliendo dalle strade della città i numerosi malati ed accattoni e nel 1884 partecipa alla inaugurazione delle Case Operaie da lui fortemente volute. Oltre alle suddette cariche è consigliere e deputato provinciale, commendatore della Corona d’Italia e Ufficiale dell’Ordine Mauriziano.