Breve profilo
biografico di Vincenzo Irelli (a cura di Luciana D'Annunzio)
Figlio di
Pasquale e di Maria Giuseppa, gentildonna teramana della famiglia Manoia,
nasce a Teramo il 24 giugno 1805 ed ivi muore il 5 febbraio 1895. Nel 1831 si
registra il suo primo ingresso nelle responsabilità pubbliche chiamato a
far parte della Commissione sanitaria, nella quale, tra gli altri, era
anche Orazio Delfico, istituita dal Governo per far fronte al cholera
asiatico che in quell’anno aveva investito la provincia teramana. Nel 1837, in
occasione dei processi relativi ai moti di Penne, Vincenzo Irelli,
con la sua testimonianza, scagiona Andrea Costantini accusato di
cospirazione e di aver partecipato alla rivolta. Nel 1845 sposa
Beatrice Civico, ultima figlia dei baroni Civico di Leognano, entrando
in parentela con la famiglia Delfico. Nella prima metà del Settecento,
infatti, una Margherita Civico era andata sposa a Berardo Delfico e dal
matrimonio erano nati Gian Filippo, Gian Berardino e Melchiorre Delfico.
Dal matrimonio, invece, di Vincenzo Irelli e Beatrice Civico nascerà
Giuseppina che sposando Giuseppe Cerulli darà vita alla casata dei
Cerulli Irelli. Di sentimenti
liberali è considerato tra i più attivi del Risorgimento abruzzese. E’
implicato nei moti del ’48 ed arrestato il 7 ottobre del 1849 con
l’accusa di provocazione diretta a distruggere e cambiare il Governo e
di associazione illecita. Infatti, in qualità di Priore della
Confraternita dello Spirito Santo promuove la celebrazione di una messa
in suffragio delle anime dei caduti a Napoli vittime della repressione
borbonica del 15 maggio 1848. E’ condannato dalla Corte Speciale a
cinque anni di carcere duro, ma ne sconta solo uno, ed in seguito
sottoposto a stretta vigilanza da parte della Polizia. Nel luglio
1860 è nominato sindaco dall’intendente De Nava, in sostituzione del
borbonico Serafino Cerulli, e fa parte della deputazione che si reca in
ottobre ad Ancona per offrire gli omaggi della città a Vittorio Emanuele
II. Nelle operazioni del plebiscito, 21 ottobre 1860, presiede la Giunta
di Vigilanza firmando il verbale assieme a Troiano de Filippis Delfico,
Comandante della Guardia nazionale. Collabora per la caduta della
fortezza di Civitella del Tronto, si adopera per frenare il brigantaggio
e si impegna per migliorare l’edilizia e l’igiene di Teramo. Il 17
ottobre 1861 si dimette dalla carica di sindaco e il 15 maggio 1862
viene nominato Senatore del Regno.
Vincenzo
Irelli denota una singolare vocazione di pubblico amministratore che si
manifesta in una serie notevole di iniziative da collocarsi tra l’ambito
caritativo e quello assistenziale a vantaggio della sua città. Come
presidente della Congregazione di Carità nel 1863, attraverso una
generosa offerta di 40.000 lire fonda l’Asilo infantile "Vittorio
Emanuele" e sostiene con tenacia la costruzione a Giulianova di un
moderno Ospizio marino per la cura dei bambini malati che prenderà avvio
nel 1866. Nel 1874 promuove ed inaugura l’asilo di mendicità togliendo
dalle strade della città i numerosi malati ed accattoni e nel 1884
partecipa alla inaugurazione delle Case Operaie da lui fortemente
volute. Oltre alle suddette cariche è consigliere e deputato
provinciale, commendatore della Corona d’Italia e Ufficiale dell’Ordine
Mauriziano. |