De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

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Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Melchiorre De Filippis Delfico: Album di caricature, 1860

di Massimo De Filippis Delfico

 

Nel 1860 Melchiorre si cimentava in un elegante "Album di caricature in 24 tavole immaginate e disegnate da M. Delfico al prezzo di grana 20 ognuna", pubblicato in Napoli, E. Colonna,1860.

Le illustrazioni rappresentano la satira e il commento di quella che fu la vita politica, teatrale, artistica e mondana dell'Italia nella seconda metà dell'Ottocento. Alcune tavole sono relative a personaggi specifici, altre si riferiscono a situazioni storiche, tranne le ultime due che sono legate alla figura del caricaturista.

Il frontespizio, che costituisce la prima tavola, oltre al titolo e all'indice reca una divertente esortazione a sottoscrivere di evidente derivazione teatrale:

 

"Signori udite udite / Attenti non fiatate. / Io già suppongo immagino / Che chi son io sappiate, / Che posso io degli uomini / Mettere in mostra i mali, / Rendere i più bei giovani / Avanzi di Spedali. / Contro si ria sventura / Un farmaco io v'appresto / L'unico, il sol, firmate / Il mio manifesto. / E questo lo specifico / Di salvazion prolifico / Compratelo, compratelo / Per poco io ve lo dò / O voi matrone rigide / Nascondere bramate / Le vostre rughe incomode? / Un mezzo v'è firmate / Volete voi donzelle / Sembrare ognora belle? / Voi giovani galanti / Avere ancora amanti? / Comprate il mio specifico / Per poco io ve lo dò. / Che se rubelli - poi non firmate / Se a questo invito voi rifiutate / Tremate o miseri, voi vi vedrete / Nel più terribile deforme aspetto / Col mio pennello che già sapete / Strazio ineffabile di voi farò...."

 

Indice delle tavole

1. Indice dell'album

2. Verdi

3. Petrella

4. Bolognese

5. Torelli, Coppola e Corsi

6. Zingaropoli e Pinto

7. Mercadante

8. Diligenza per Vienna

9. Morelli

10. Fratelli Palizzi

11. Battista

12. Altavilla, Petito, de Angelis

13. Disfatta d'un armata

14. Plebiscito

15. Serenata

16. Società di mutuo soccorso

17. Quartetto Rigoletto

18. Mondo nuovo

19. Il Carnevale

20. La pace Europea

21. D. Liborio

22. Elezione di un Maggiore

23. La fine del Caricaturista

24. Il Caricaturista oltre la tomba

 

Per la maggior parte delle tavole viene citata la relativa didascalia esplicativa (si ringrazia Anna Maria Ioannoni Fiore per le didascalie delle tavole 15 e 17, queste ultime già contenute nel suo articolo «Italia evviva!» Percorsi letterari, musicali e iconografici nell'Italia risorgimentale., Riferimento bibliografico: FABIA BORRONI, Melchiorre Delfico caricaturista, Firenze, Edizioni Sansoni Antiquariato, 1957).

Un esemplare dell'opera si trova presso la Biblioteca Nazionale di Napoli "Vittorio Emanuele III", sez. Lucchesi Palli, coll. L.P.Sala Icon. VII.1.II.36/1-2 che si ringrazia per l'autorizzazione a pubblicare, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Un'altro esemplare dell'opera si trova presso la Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico" Teramo, Armadio Delfico – Cimeli.

Tavola n.1, "Indice dell'album"

Tavola n. 1, "Indice dell'album"

Il frontespizio, che costituisce la prima tavola, oltre al titolo e all'indice reca una divertente esortazione a sottoscrivere di evidente derivazione teatrale:

"Signori udite udite / Attenti non fiatate. / Io già suppongo immagino / Che chi son io sappiate, / Che posso io degli uomini / Mettere in mostra i mali, / Rendere i più bei giovani / Avanzi di Spedali. / Contro si ria sventura / Un farmaco io v'appresto / L'unico, il sol, firmate / Il mio manifesto. / E questo lo specifico / Di salvazion prolifico / Compratelo, compratelo / Per poco io ve lo dò / O voi matrone rigide / Nascondere bramate / Le vostre rughe incomode? / Un mezzo v'è firmate / Volete voi donzelle / Sembrare ognora belle? / Voi giovani galanti / Avere ancora amanti? / Comprate il mio specifico / Per poco io ve lo dò. / Che se rubelli - poi non firmate / Se a questo invito voi rifiutate / Tremate o miseri, voi vi vedrete / Nel più terribile deforme aspetto / Col mio pennello che già sapete / Strazio ineffabile di voi farò...."

Tavola n.2, "Verdi"

Tavola n. 2, "Verdi"

Giuseppe Verdi è ritratto in un vortice di proposte di contratti e scritture per nuove composizioni musicali

Tavola n.3, "Petrella"

Tavola n. 3, "Petrella"

Il musicista Errico Petrella, esponente della scuola napoletana, operista schietto e spontaneo di gusto tipicamente provinciale, col suo "rosso faccione" è intento ad afferrare ed a raccogliere nel cilindro una pioggia di scritture che gli scendono da tutte le parti

Tavola n.4, "Bolognese"

Tavola n. 4, "Bolognese"

Il Delfico sembra sostenere il suo amico e librettista Domenico Bolognese, autore dei libretti de' Il Carceriere del 1793, de' Il Consiglio di reclutazione e dell'Azione Sacra Barac.

Tavola n.5, "Torelli, Coppola e Corsi"

Tavola n. 5, "Torelli, Coppola e Corsi"

Il caricaturista si diverte nel mettere insieme, a corteo funebre, i tre critici più famosi del tempo Torelli, Coppola e Corsi che terrorizzavano gli ambienti letterari e musicali della città.

Tavola n.6, "Zingaropoli e Pinto"
Tavola n. 6, "Zingaropoli e Pinto"
Tavola n.7, "Mercadante"

Tavola n. 7, "Mercadante"

Il musicista Giuseppe Saverio Mercadante seduto sugli spartiti delle sue composizioni con un beffardo sorriso pronto ad emettere uno dei suoi schiaccianti giudizi.

Tavola n.8, "Diligenza per Vienna"

Tavola n. 8, "Diligenza per Vienna"

Anche in questa tavola un compositore, il Tommasi, raffigurato in partenza per Vienna tronfio della sua partitura Guido e Ginevra, mentre gli altri viaggiatori se ne stanno appollaiati sul tetto della vettura, felici di tanto onore.

Tavola n.9, "Morelli"

Tavola n. 9, "Morelli"

A Napoli quando in un ritratto la somiglianza è perfetta si usa dire "L'ha tagliata ‘a capa". Domenico Morelli, armato di stocco, è nell'atto di tagliar la testa a Verdi con la cornice già pronta per inquadrarvela, mentre "Lulù", il cagnolino del musicista, guaisce e si ribella.

Tavola n.10, "Fratelli Palizzi"

Tavola n. 10, "Fratelli Palizzi"

La caricatura è ambientata in un paesaggio di pochi elementi: Nicola seduto sul ramo di un albero, intento a dipingere, protetto dall'immancabile ombrello; Filippo che ha smesso il suo lavoro scruta con un cannocchiale un coniglietto che fugge: è il suo collaboratore Enrico Colonna, collega del Delfico, mentre quest'ultimo, con le sembianze di un uccellino osserva compiaciuto la scena.

Tavola n.11, "Battista"

Tavola n. 11, "Battista"

Fumo sono le opere del maestro Vincenzo Battista che è seduto con le mani in tasca su mucchi di spartiti, e in fumo se ne vanno come il fumo dell'enorme suo sigaro.

Tavola n.12, "Altavilla, Petito, de Angelis"

Tavola n. 12, "Altavilla, Petito, de Angelis"

Nella vignetta rivive la Napoli gaia del Teatro S. Carlino e della commedia  dialettale con i tre illustri comici Pasquale De Angelis, Antonio Petito e Pasquale Altavilla.

Tavola n.13, "Disfatta d'un armata"

Tavola n. 13, "Disfatta d'un armata"

Il generale Cialdini, con una sistola tra le mani, alla maniera di un'arma, mette in fuga a Castelfidardo l'esercito papalino del generale Lamoriciere dal cardinalizio cappello, composto di soldatini di legno. Corse voce che il generale francese avesse preso a pretesto un attacco di gotta.

Tavola n.14: "Plebiscito"

Tavola n. 14: "Plebiscito"

Le reazioni psicologiche del popolo sono efficacemente espresse nella caricatura che traeva ispirazione dai plebisciti che si tennero nell'ottobre del 1860 per l'annessione al Piemonte delle province del Regno di Napoli.

Tavola n.15: "Serenata"

Tavola n. 15: "Serenata"

Giuseppe Garibaldi alla chitarra, attorniato da tutte quelle città e regioni che hanno trovato l'unità, canta a Venezia – ancora sotto il dominio austriaco – "Ecco ridente in ciel spunta la bella aurora e tu non sorgi ancora e puoi dormir così?" (G. Rossini, Il barbiere di Siviglia – Almaviva, atto I, scena I)

Tavola n.16: "Società di mutuo soccorso"

Tavola n. 16: "Società di mutuo soccorso"

Il Delfico, vestito da soldatino italiano e Cavour sono accovacciati per dare la caccia all'aquila bicipite. Cavour canticchia due versi di una vecchia canzonetta napoletana allora in voga che può essere tradotta "Se mi capiti nell'acchiappatopi, quanti strazii soffrirai!".

Tavola n.17: "Quartetto Rigoletto"

Tavola n. 17: "Quartetto Rigoletto"

La citazione verdiana "bella figlia dell'amor schiavo son dei vezzi tuoi" (Rigoletto – Duca, atto III, scena I) in bocca a Napoleone III che tiene in braccio le due neonate francesi Nizza e Savoia, ben evidenzia i patti di cessione dei due contadi alla Francia in cambio dell'aiuto ottenuto dai Savoia nella II guerra d'indipendenza che gli ha guadagnato la Lombardia.

Tavola n.18 "Mondo nuovo"

Tavola n. 18 "Mondo nuovo"

Il Mondo vecchio dei borbonici precipita dalla scala del potere con l'arrivo a Napoli  dei Garibaldini che intonano la musica del Mondo nuovo con in testa il Delfico che sventola lo stendardo dell'Unità d'Italia. 

Tavola n.19: "Il Carnevale"

Tavola n. 19: "Il Carnevale"

Il Delfico rende omaggio a Cavour, direttore d'orchestra e moderatore della politica, tanto da far danzare attorno a lui la Pace europea.

Tavola n.20: "La pace Europea"

Tavola n. 20: "La pace Europea"

La Pace europea è fatta. Napoleone III gira la ruota mentre le nazioni affilano… le armi.

Tavola n.21: "D. Liborio"

Tavola n. 21: "D. Liborio"

Don Liborio Romano, ultimo ministro del re Francesco II e primo ministro del nuovo governo, è circondato da alcuni alti impiegati del suo ministero che hanno grandi idee e proposte di rinnovamento da sottoporgli. Il Delfico si è autocaricaturato in un angolo, sovraccarico di carte, con l'evidente intento di offrire la propria collaborazione.

Tavola n.22: "Elezione di un Maggiore"
Tavola n. 22: "Elezione di un Maggiore"
Tavola n.23: "La fine del Caricaturista"

Tavola n. 23: "La fine del Caricaturista"

Il Delfico consapevole di arrecare un po' di fastidio a qualcuno si rappresenta davanti al plotone di esecuzione con Cavour primo fra tutti i suoi giustizieri.

Tavola n.24: "Il Caricaturista oltre la tomba"

Tavola n. 24: "Il Caricaturista oltre la tomba"

Anche nella bara Melchiorre De Filippis Delfico continua a disegnare e, con pochi tratti essenziali disegna i volti delle sue vittime preferite: in alto Napoleone III, Liborio Romano, Garibaldi, più sotto Petito, Altavilla, Verdi, Minghetti, Petrella e lui stesso, cadavere, col pennello infilato nel piede destro, traccia le linee del barone Genovese e con un altro pennello nel sinistro quelle del Cavour.

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