Melchiorre
De Filippis Delfico: Album di caricature, 1860 |
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di
Massimo De Filippis Delfico |
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Nel 1860
Melchiorre si cimentava in un elegante "Album di caricature in 24 tavole
immaginate e disegnate da M. Delfico al prezzo di grana 20 ognuna",
pubblicato in Napoli, E. Colonna,1860.
Le
illustrazioni rappresentano la satira e il commento di quella che fu la vita
politica, teatrale, artistica e mondana dell'Italia nella seconda metà
dell'Ottocento. Alcune tavole sono relative a personaggi specifici, altre si
riferiscono a situazioni storiche, tranne le ultime due che sono legate alla
figura del caricaturista.
Il frontespizio, che costituisce
la prima tavola, oltre al titolo e all'indice reca una divertente
esortazione a sottoscrivere di evidente derivazione teatrale:
"Signori udite udite / Attenti non fiatate.
/ Io già suppongo immagino / Che chi son io sappiate, / Che posso io degli
uomini / Mettere in mostra i
mali, / Rendere i più bei
giovani / Avanzi di Spedali. / Contro si ria sventura / Un farmaco io v'appresto
/ L'unico, il sol, firmate / Il mio manifesto. / E questo lo specifico / Di salvazion prolifico
/ Compratelo, compratelo / Per poco io ve lo dò / O voi matrone rigide / Nascondere bramate
/ Le vostre rughe incomode? / Un mezzo v'è firmate / Volete voi donzelle / Sembrare ognora belle?
/ Voi giovani galanti / Avere ancora amanti? / Comprate il mio
specifico / Per poco io ve lo dò. / Che se rubelli - poi non
firmate / Se a questo invito voi
rifiutate / Tremate o miseri, voi vi
vedrete / Nel più terribile
deforme aspetto / Col mio pennello che già
sapete / Strazio ineffabile di
voi farò...."
Indice
delle tavole
1. Indice dell'album
2. Verdi
3. Petrella
4. Bolognese
5. Torelli, Coppola e Corsi
6. Zingaropoli e Pinto
7. Mercadante
8.
Diligenza per Vienna
9.
Morelli
10.
Fratelli Palizzi
11.
Battista
12.
Altavilla, Petito, de Angelis
13.
Disfatta d'un armata
14.
Plebiscito
15.
Serenata
16.
Società di mutuo soccorso
17.
Quartetto Rigoletto
18.
Mondo nuovo
19.
Il Carnevale
20.
La pace Europea
21.
D. Liborio
22.
Elezione di un Maggiore
23.
La fine del Caricaturista
24.
Il Caricaturista oltre la tomba
Per la maggior
parte delle tavole viene
citata la relativa didascalia esplicativa (si ringrazia Anna Maria Ioannoni
Fiore per le didascalie delle tavole 15 e 17, queste ultime già contenute
nel suo articolo
«Italia evviva!»
Percorsi letterari, musicali e iconografici nell'Italia risorgimentale.,
Riferimento bibliografico: FABIA BORRONI, Melchiorre Delfico
caricaturista, Firenze, Edizioni Sansoni Antiquariato, 1957).
Un
esemplare dell'opera si trova presso la Biblioteca Nazionale di Napoli
"Vittorio Emanuele III", sez. Lucchesi Palli, coll. L.P.Sala Icon. VII.1.II.36/1-2
che si ringrazia per l'autorizzazione a pubblicare, su concessione del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Un'altro
esemplare dell'opera si trova presso la Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico" Teramo, Armadio Delfico – Cimeli.
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Tavola n. 1,
"Indice dell'album"
Il
frontespizio, che costituisce la prima tavola, oltre al titolo e all'indice
reca una divertente esortazione a sottoscrivere di evidente derivazione
teatrale:
"Signori udite udite
/ Attenti non fiatate. / Io già suppongo immagino / Che chi son io sappiate,
/ Che posso io degli
uomini / Mettere in mostra i
mali, / Rendere i più bei
giovani / Avanzi di Spedali. / Contro si ria sventura / Un farmaco io v'appresto
/ L'unico, il sol, firmate / Il mio manifesto. / E questo lo specifico / Di salvazion prolifico
/ Compratelo, compratelo / Per poco io ve lo dò / O voi matrone rigide / Nascondere bramate
/ Le vostre rughe incomode? / Un mezzo v'è firmate / Volete voi donzelle / Sembrare ognora belle?
/ Voi giovani galanti / Avere ancora amanti? / Comprate il mio
specifico / Per poco io ve lo dò. / Che se rubelli - poi non
firmate / Se a questo invito voi
rifiutate / Tremate o miseri, voi vi
vedrete / Nel più terribile
deforme aspetto / Col mio pennello che già
sapete / Strazio ineffabile di
voi farò...."
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Tavola n. 2,
"Verdi"
Giuseppe Verdi è ritratto in un vortice di proposte di contratti e
scritture per nuove composizioni musicali |
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Tavola n. 3,
"Petrella"
Il musicista Errico Petrella, esponente della scuola
napoletana, operista schietto e spontaneo di gusto tipicamente
provinciale, col suo "rosso faccione" è intento ad afferrare ed a
raccogliere nel cilindro una pioggia di scritture che gli scendono da
tutte le parti |
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Tavola n. 4,
"Bolognese"
Il Delfico
sembra sostenere il suo amico e librettista Domenico Bolognese, autore dei
libretti de' Il Carceriere del 1793, de' Il Consiglio di reclutazione e
dell'Azione Sacra Barac. |
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Tavola n. 5,
"Torelli, Coppola e Corsi"
Il caricaturista si diverte nel mettere insieme, a corteo
funebre, i tre critici più famosi del tempo Torelli, Coppola e Corsi che
terrorizzavano gli ambienti letterari e musicali della città. |
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Tavola n. 6, "Zingaropoli e Pinto" |
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Tavola n. 7,
"Mercadante"
Il musicista Giuseppe Saverio Mercadante seduto sugli
spartiti delle sue composizioni con un beffardo sorriso pronto ad emettere
uno dei suoi schiaccianti giudizi. |
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Tavola n. 8,
"Diligenza per Vienna"
Anche in
questa tavola un compositore, il Tommasi, raffigurato in partenza per
Vienna tronfio della sua partitura Guido e Ginevra, mentre gli altri
viaggiatori se ne stanno appollaiati sul tetto della vettura, felici di
tanto onore. |
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Tavola n. 9,
"Morelli"
A Napoli quando in un ritratto la somiglianza è perfetta si
usa dire "L'ha tagliata ‘a capa". Domenico Morelli, armato di stocco, è
nell'atto di tagliar la testa a Verdi con la cornice già pronta per
inquadrarvela, mentre "Lulù", il cagnolino del musicista, guaisce e si
ribella. |
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Tavola n. 10,
"Fratelli Palizzi"
La caricatura è ambientata in un paesaggio di pochi
elementi: Nicola seduto sul ramo di un albero, intento a dipingere,
protetto dall'immancabile ombrello; Filippo che ha smesso il suo lavoro
scruta con un cannocchiale un coniglietto che fugge: è il suo
collaboratore Enrico Colonna, collega del Delfico, mentre quest'ultimo,
con le sembianze di un uccellino osserva compiaciuto la scena. |
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Tavola n. 11,
"Battista"
Fumo sono le opere del maestro Vincenzo Battista che è
seduto con le mani in tasca su mucchi di spartiti, e in fumo se ne vanno
come il fumo dell'enorme suo sigaro. |
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Tavola n. 12,
"Altavilla, Petito, de Angelis"
Nella vignetta rivive la Napoli gaia del Teatro S. Carlino
e della commedia dialettale con i tre illustri comici Pasquale De Angelis,
Antonio Petito e Pasquale Altavilla. |
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Tavola n. 13,
"Disfatta d'un armata"
Il generale Cialdini, con una sistola tra le mani, alla
maniera di un'arma, mette in fuga a Castelfidardo l'esercito papalino del
generale Lamoriciere dal cardinalizio cappello, composto di soldatini di
legno. Corse voce che il generale francese avesse preso a pretesto un
attacco di gotta. |
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Tavola n. 14: "Plebiscito"
Le reazioni psicologiche del popolo sono efficacemente
espresse nella caricatura che traeva ispirazione dai plebisciti che si
tennero nell'ottobre del 1860 per l'annessione al Piemonte delle province
del Regno di Napoli. |
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Tavola n. 15: "Serenata"
Giuseppe Garibaldi alla chitarra, attorniato da tutte quelle città e
regioni che hanno trovato l'unità, canta a Venezia – ancora sotto il dominio
austriaco – "Ecco ridente in ciel spunta la bella aurora e tu non sorgi
ancora e puoi dormir così?" (G. Rossini, Il barbiere di Siviglia –
Almaviva, atto I, scena I) |
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Tavola n. 16: "Società di mutuo
soccorso"
Il Delfico, vestito da soldatino italiano e Cavour sono
accovacciati per dare la caccia all'aquila bicipite. Cavour canticchia due
versi di una vecchia canzonetta napoletana allora in voga che può essere
tradotta "Se mi capiti nell'acchiappatopi, quanti strazii soffrirai!". |
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Tavola n. 17: "Quartetto Rigoletto"
La
citazione verdiana "bella figlia dell'amor schiavo son dei vezzi tuoi"
(Rigoletto – Duca, atto III, scena I) in bocca a Napoleone III che tiene in
braccio le due neonate francesi Nizza e Savoia, ben evidenzia i patti di
cessione dei due contadi alla Francia in cambio dell'aiuto ottenuto dai Savoia
nella II guerra d'indipendenza che gli ha guadagnato la Lombardia. |
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Tavola n. 18 "Mondo nuovo"
Il Mondo vecchio dei borbonici precipita dalla scala del
potere con l'arrivo a Napoli dei Garibaldini che intonano la musica del
Mondo nuovo con in testa il Delfico che sventola lo stendardo dell'Unità
d'Italia. |
Tavola n. 19: "Il Carnevale"
Il Delfico rende omaggio a Cavour, direttore d'orchestra e
moderatore della politica, tanto da far danzare attorno a lui la Pace
europea. |
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Tavola n. 20: "La pace Europea"
La Pace europea è fatta. Napoleone III gira la ruota
mentre le nazioni affilano… le armi. |
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Tavola n. 21: "D. Liborio"
Don Liborio Romano, ultimo ministro del re Francesco II e
primo ministro del nuovo governo, è circondato da alcuni alti impiegati
del suo ministero che hanno grandi idee e proposte di rinnovamento da
sottoporgli. Il Delfico si è autocaricaturato in un angolo, sovraccarico
di carte, con l'evidente intento di offrire la propria collaborazione. |
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Tavola n. 22: "Elezione di un Maggiore" |
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Tavola n. 23: "La fine del
Caricaturista"
Il Delfico consapevole di arrecare un po' di fastidio a
qualcuno si rappresenta davanti al plotone di esecuzione con Cavour primo
fra tutti i suoi giustizieri. |
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Tavola n. 24: "Il Caricaturista oltre
la tomba"
Anche nella bara Melchiorre De Filippis Delfico continua a
disegnare e, con pochi tratti essenziali disegna i volti delle sue vittime
preferite: in alto Napoleone III, Liborio Romano, Garibaldi, più sotto
Petito, Altavilla, Verdi, Minghetti, Petrella e lui stesso, cadavere, col
pennello infilato nel piede destro, traccia le linee del barone Genovese e
con un altro pennello nel sinistro quelle del Cavour. |
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Per concessione del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, divieto di duplicazione con qualsiasi mezzo |
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