Teramo 14 maggio 1839
Caro Gregorio mio = La posta mi ha compensata della mancanza
passata poiché ò ricevuta le due tue lettere cioè quella scritta da
Popoli e quella scritta da Napoli, e tutte consolantissime per le buone
nuove che mi dai di te e dei nostri di costà. O’ goduto anche della
visita che ài fatta al medico, e dell’assicurazione che questi ti fa per
la guarigione dei nostri ammalati: essi stanno al solito, ed alcuna
novità vi è stata dopo la partenza. Questa mattina ànno presa una
cartina di Mercurio rimessaci da Romani, e dopo altri dieci giorni ne
prenderanno un’altra consimile che pure abbiamo riservata. Io vivo
sempre di speranza, giacchè ti assicuro che i notturni lamenti di
Lodovico mi danno moltissima pena, ed attribuisco a ciò un poco di male
di nervi che soffro da qualche giorno, e che mi fa essere più
insufficiente del solito; anche la perdita del sonno mi fa avere le idee
molto confuse; perciò credo di non scrivere con chiarezza e temo di
dimenticare delle cose che ò da dirti: ma a tutto ci vuole pazienza.
Sono contenta che ài trovato in regola ciò che riguarda i nostri figli,
e se la loro lontananza può disgustare papà procura di offrirgli un
mensile, e lasciali con lui purchè vi sia in casa di stare con un certo
commodo, e purchè ripeto egli ci dica ciò che spende pel loro
mantenimento; onde tu possa rinfrancarlo. Basta tu ài bastante talento
per vedere bene le cose per tutti i lati; quindi ti assicuro che sarò
sempre contenta di ciò che disporrai.
O’ fatto sentire la scrittura a Barone; giacchè Enrichetto non l’ò
potuto ancora vedere ed egli mi dice ch’è contento di tutto; ma
solamente dice che non si fida di pagare la metà della ghianda che serve
per ingrasso e neanche di allevare nella masseria due troje; perciò
vorrebbe tenerne une sola. O’ voluto scrivertelo, giacchè credo che la
differenza di giorni non porti pregiudizio. Se Enrichetto trovasse anche
delle difficoltà dimmi come devo regolarmi.
I figli che sono qui si portano bastantemente bene, e credo che ti
scriveranno. Margherita ti nomina spesso, ma da qualche giorno si è un
poco svogliata ad andare alla maestra. Aurora lavora un poco in
compagnia di mammà; ma oggi si trova sola, poiché mammà è andata al
casino per far conoscere le ordinazioni del medico a papà e ritornerà
questa sera se il tempo glielo permetterà; giacchè abbiamo tutt’i giorni
dei temporali, e fra l’altro ieri ne soffrimmo uno fortissimo con
pioggia dirotta, e grandine che à fatto penetrare dell’acqua nella
stanza di compagnia, e ne ha macchiato il soffitto.
Michelino è uscito dal Collegio e ieri venne a pranzo qui con la
madre ch’è venuto a riprenderlo.
Abbraccia i figli per me saluta i parenti e particolarmente papà;
mentre ti abbraccio col cuore, e colla massima tenerezza e mi ripeto
Tua Aff. ma
Marina
[Indirizzo]
A S. E.
Il Sig. r Conte D.Gregorio De Filippis Delfico
Napoli |