Teramo 20 maggio 1839
Caro Gregorio mio = Sono contentissima di ciò che mi dici di te e dei
ragazzi. Di noi posso dirti al solito giacchè alcuna novità vi è stata
circa l’incomodo dei ragazzi.
Questa mattina ti ò rimesso, come mi dici per mezzo di Ciotti i due
fogli che volevi e credo di non aver equivocato. La cautela di papà non
l’ho trovata nel sito indicatomi, e neanche nel tavolino dell’attuale
libreria, quindi non potuta inviartela.
La tela per compire la camicia e bastante tre palmi, per i lapis e
carte da musica i ragazzi te ne ànno già scritto, ed è inutile il
ripeterlo. Per ciò che mi è necessario ti dico che una veste di casa
sarebbe il tutto; ma siccome sento con sicurezza che la Marchesina
tornerà così verificandosi questa notizia allora mi rimetto a te per
qualche cosa che mi possa servire; ma prima però d’acquistarla ti prego
informarti ripeto, se la signora viene; giacchè in caso contrario, io
sono abbastanza fornita del bisognevole. Io ho scritto a Montesilvano
col ritorno del mulattiere colà, che me lo rimandassero pel giorno 29
onde consegnargli ciò che appronterò per Napoli siccome mi hai detto; ma
solo non mi ricordo che cosa sia la carta di cui mi parli nella tua
ultima lettera, e perciò ti prego a rammentarmelo.
Mi ero dimenticata dirti che Aurora, che ti bacia la mano
desidererebbe un cappello di seta in vece di quello di paglia e ciò se
ancora non lo ài acquistato.
Margherita parla spesso di te e domanda del tuo ritorno, dicendo che
se il suo papà non viene presto essa andarà sola sola a trovarlo.
Qui abbiamo una festa allo spirito santo, ed i ragazzi sono in moto
per goderla. Il tempo buono la favorisce; dopo che nei giorni scorsi ci
à fatto sentire del freddo invernale, tanto che la nostra montagna di
Campli e Civitella, ed anche Iovanella si sono alla cima ricoperte di
neve che in buona parte esiste ancora, abbenchè l’aria sia tornata ad
essere regolarmente temperata.
Questo papà sempre al Casino mamma ti saluta ed io ti prego di fare
le mie parti in famiglia e specialmente con papà. Ti prego abbracciare
affettuosamente per me i figli, ai quali non scrivo per mancanza di
tempo, poiché questa giornata è qui fiera e per conseguenza si
moltiplicano per me le chiamate e l’udienze a dare, che mi distraggono
ed interrompono qualunque mia occupazione.
Finisco perciò abbracciandoti affettuosamente e ripetendomi.
Tua Aff.ma
Marina
P.S. Trattieni qualche altro giorno ad acquistarmi l’abito di casa,
giacchè voglio farne maggiori ricerche qui e non trovandolo a qualche
altro posto te ne darò avviso: ti abbraccio di nuovo.
[Indirizzo]
A S. E.
Il Conte D. Gregorio De Filippis Delfico
Napoli |