De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

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Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Epistolario

Marina De Filippis Delfico a Troiano

Lettera datata Teramo, 27 luglio 1849

Ubicazione del manoscritto: Archivio di Stato di Teramo, Gran Corte Criminale, mazzo 822/2

A cura di Luciana D'Annunzio

Trascrizione

Copia

 

Teramo, 27 luglio 1849

 

Caro figlio = Ricevo la tua seconda lettera scrittami da Corfù in data dei 17 corrente: essa mi consola per le buone nuove della tua preziosa salute; ma sono rimasta dispiaciuta nel sentire che sei privo di mie notizie. Io ti ho scritto varie lettere, e tutte le ho fatte impostare in Napoli rimettendole a Melchiorre. Io non dubitava che ti giungessero tanto maggiormente perché vedevo che le tue lettere per quella parte mi venivano regolarmente. Ora mando questa ad Ancona per mezzo do Vincenzetta della torri cella che torna colà dopo esserne venuta da poco tempo in compagnia di Maria Niccola, come puoi immaginarti. Il loro ritorno mi fu di molta consolazione perché appresi le tue buone e precise notizie che tanto desiderava. Io ti aveva scritto di ciò, ma poiché le mie lettere non ti sono giunte, ò voluto ripeterlo. O’ avuto piacere di trovare una sicura occasione per Ancona; giacché non mi sarà tanto facile mandare colà le mie lettere, giacché impostandole qua temo che non siano intercettate. Impostarle in Ascoli, ora non avrò tanto spesso occasione essendo a pochi giorni morta qui in Teramo Maria detta la Furora che tu tanto conosci. Per fortuna non abbiamo avuto questo avvenimento funesto in casa, giacché la sudetta contro solito andiede a dormire altrove il giorno che si ammalò, e dopo pochi giorni da malattia cessò di vivere. Ma se non avrò tanto spesso occasione per Ascoli, procurerò di trovarne, e non mancherò di mandarti mie lettere, onde fartele pervenire per la via di Ancona raccomandandola a Casticati (?) che io già conosco per lettera avendomi scritto di te al ritorno di Maria Nicola, ed avendomi fatto molte esibizioni: Noi tutti stiamo bene, ma solamente Ludovico soffre una febre (sic) da vari giorni, questa mattina però stà un poco meglio, e spero che ben presto possa rimettersi. Questa circostanza ci trattiene dall’andare al casino al mare per prendere qualche bagno, come avevamo stabilito, ma subito ristabilito Ludovico vi anderemo. Aurora continua a rimanere in casa, e forse verrà con noi alla marina, e dopo la stazione dei bagni anderà a casa dello sposo. Di Filippo ho notizie, ma mi dà pensiero perché mi scrive di essere stato ammalato: più mi dice che si è dovuto allontanare da Larino, e non so precisamente dove si trova, giacché per mezzo dei parenti della moglie gli fo giungere le mie lettere; esso vorrebbe venire costì a raggiungerti, e mi domanda su ciò un consiglio: io sono ancora indecisa e ne domanderò parere a qualche persona amica; ma credo che non farebbe male ad allontanarsi, giacché al momento non vi può essere molta speranza. Io intanto non sto inoperosa, ne ho scritto a Napoli a qualche amico, onde vedere se si può ottenere giustizia. Spero che il nostro Intendente possa anche giovarci, sembrandomi una buona persona, giacché non so se saprai che De Thomasis fu destituito. Si parla di grazia nel prossimo sgravo della nostra Regina: Basta staremo a vedere. Io non mancherò dartene avviso. Stati intanto di buon animo, giacché la provvidenza Divina non ti abbandonerà, e come ti ha preservato da tanti pericoli, così farà di non allungare il tuo esilio. I miei voti sono fervidi ed incessanti.

D: Francescantonio Rossi forse verrà anche a trovarti. Aurora poi invidia la tua sorte, e verrebbe anche volentieri.

Qui nulla di nuovo. La Città è tranquilla, e la truppa è partita tutta da molto tempo. Tutti i fratelli, e sorelle ti salutano, mentre io ti abbraccio col cuore, e con mille benedizioni mi ripeto.

P.S. Non essendo sicura la partenza di Vincenzetta affido alla posta la presente riserbandomi di scrivere altro se ne avrò occasione suddetta

Tua aff. ma madre

Marina

 

Al nobil Conte D. Trojano Delfico

Corfù

Per copia conforme Raffaele Iasonno Sos.to