Montesilvano 11 8bre 1850
Mio caro figlio = Sia ringraziato Iddio che riveggo i tuoi caratteri
dopo di esserne stata priva da più di due mesi. Io mi trovo in questo
paese per affari unitamente a tutta la famiglia compreso Ambrogio il
quale come ti dissi altra volta è stato confinato qua per 25 mesi: esso
si occupa ora delle nostre fortificazioni al fiume, e le dirigge
molto bene perché è molto esperto in ciò; quindi quando ti sarà permesso
di ritornare troverai ingrandita la nostra piantata e migliorata, e così
a dispetto dei nostri nemici la nostra famiglia seguiterà a prosperare, coll'aiuto della divina providenza. O' piacere che vi riservate la
somma che t'inviai; ma mi dispiace il forte cambio che vi ai
dovuto pagare ; forse Melchiorre che s'incaricò d'inviarti la cambiale
per fartela avere più sollecitamente la diresse a vista: ma comunque sia
ci servirà di regola per un'altra volta. Ti ricordo sempre di domandarmi
denari molto tempo prima che siano finiti quelli che ai; giacchè
altrimenti potresti trovarti in angustie: ora la providenza m'à fatto
prevedere i tuoi bisogni, ma un'altra volta non so; per cui ti ripeto di
essere in ciò previdente, altrimenti mi daresti un gran pensiero.
Ti ò scritto altra volta la mia approvazione per la tua gita a
Parigi, te lo ripeto, come ti raccomando nuovamente di essere cauto, e
non intrigarti di nulla; giacchè in quella gran Capitale potresti
altrimenti trovarti male. Io non posso al momento trovandomi in
Montesilvano procurarti delle lettere di raccomandazione; ma me ne
occuperò, e potendole avere te le dirigerò in Parigi. Cleomena sta bene,
e ti saluta, mentre in altra posta ti scriverà. Tutto il resto della
famiglia vuol esserti pure ricordata mentre io abbracciandoti col cuore,
e con mille benedizioni, mi ripeto.
Tua aff. ma Madre
Marina
P.S. Mi ero dimenticata dirti che ò ricevuto la lettera di Trojano
che mi ai rimessa, ma questa è molto attrassata, mentre porta la
data degli 8 agosto, mentre io ne ò ricevuta una de 26 agosto. In essa
mi diceva che avrebbe fatto un viaggio, ma che il termine di detto
viaggio sarebbe stato il Piemonte, se avesse potuto ottenere il permesso
di andarvi dallo stesso governo e che colà avrebbe cercato di riunirsi a
te e che te ne avrebbe scritto. Dopo una tal lettera niun altra ne ò
ricevuta fin'ora, e vivo in un certo pensiero per esso; maggiormente
perché mi diceva nella su detta lettera che mi avrebbe in appresso
scritto con più precisione il suo progetto. La mia speranza è sempre la
Divina providenza, ed essa spero non vi abbandonerà, mentre io non cesso
di invocarla incessantemente pel vostro bene, e per quello di tutta la
mia famiglia; ma mi viene un pensiero. So che a Parigi ci sta D. Peppino
De Vincentis nostro paesano perché abbruzese di Notaresco, anzi
nostro lontano parente: tu potresti farne ricerca in quella Capitale, e
se non puoi rinvenirlo dovresti scrivergli una lettera per la posta
indicandogli la tua abbitazione, e dicendogli che avresti piacere
di vederlo, e di parlargli: esso potrebbe esserti di molta utilità, giacchè è giovane savio ed istruito, e potrebbe farti acquistare degli
utili rapporti poiché dimora da qualche tempo in Parigi. Non aggiungo
altro perché scrivo di fretta; dunque abbracciandoti col cuore ti
benedico, e mi ripeto.
Tua aff. ma Madre
Marina
[Indirizzo:]
A S. E.
Il Sig.r D. Filippo Delfico
Parigi |