Napoli 12 marzo 1856
Carissima Mammà,
Come vi dissi in passata, oggi si è eseguito lo Stabat Mater di Rossini;
e siccome è finito molto tardi, così mi rimane poco tempo per scrivervi.
Non manco però dirigervi questi pochi versi per accertarvi dell'ottimo
mio stato di salute, e per dirvi pure, che con il solito piacere ho
ricevuto la vostra carissima in data degli 8. del corrente, e godo
sentirvi bene.
Vi rimetto qui acclusa una carta che mi ha data D. Pasqualino, dalla
quale rileverete delle notizie pel nostro affare in Lecce. Io sono
all'oscuro del tutto; per cui bramerei delle delucidazioni onde poterne
informare D. Pasqualino, il quale è impegnatissimo pel detto affare. Se
avete a rimettere qualche lettera pel nostro avvocato Sig. D. Simone,
mandatela a me, perché penserò io a fargliela pervenire.
O' ricevuto la lettera di cotesto Sig. Sindaco, il quale mi conferma ciò
che mi avea detto con l'ultima sua lettera.
In quest'ordinario non posso rispondergli, ma lo farò subito, come vi
prego di dire al Sig. Badia, che in ventura gli farò avere il notamento
dell'orchestra che occorre pel mio Oratorio.
Scusate se termino così brevemente, ma l'ora è tarda e non posso dippiù
prolungarmi. Vi prego di fare le mie solite parti con tutti di casa,
mentre con rispetto vi bacio la mano e mi ripeto.
Il Vostro Aff. mo Figlio
Melchiorre
[Indirizzo:]
A S. E.
La Sig. D. Marina de Filippis Delfico
Contessa di Longano
Teramo |