Napoli 22 Marzo 1856
Carissima Mammà
O' ricevuto la vostra carissima in data dei 18. del corrente mese, e
con il solito piacere apprendo dalla stessa le buone nuove di tutta la
famiglia, mentre di me posso dirvi altrettanto.
Anche a me dispiace la lontananza del Sig. Badia, perché, come voi
dite, la sua presenza costì in occasione della festa, è necessariissima.
Ma speriamo che torni subito, e che potrà occuparsi per me, onde farmi
ottenere ciò che fà d'uopo, per la buona riuscita della mia musica.
Intanto vi fò conoscere che circa il permesso da domandarsi per me, ò
pensato di chiederlo io stesso, e se mi verrà negato, ricorrerò a mezzi
più efficaci, onde ottenerlo. Dunque per ora è meglio non parlarne ad
alcuno; e lasciate che me ne occupi io stesso.
Sento quanto mi dite circa il nostro affare in Lecce, ed attendo i
vostri comandi.
Spero che abbiate ricevuto il lume e che vi sia piaciuto; Per il
cacao, troppo tardi mi è giunta la vostra lettera, per avvertirmi che
quello della Farmacia Omiopatica non vi piace.
Basta, ora è fatto, e non c'è rimedio. Vi rimetterò con questa posta
il cacao che desiderate, purchè potrò inviarvelo; altrimenti
immancabilmente in ventura.
O' subito mandato al loro ricapito, le vostre lettere, dirette a
Rubini e De Giorgio.
Per ora debbo finire per mancanza di tempo, rimetterò in ventura
scrivervi più a lungo. Intanto baciandovi con rispetto la mano, e con i
soliti saluti in famiglia, mi ripeto.
Il Vostro Aff. mo Figlio
Melchiorre
[Indirizzo]
A S. E.
La Sig.ª D.ª Marina de Filippis Delfico
Contessa di Longano
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