Ecc.mi Sig.ri
Se interpretando il
più vivo desiderio dell’animo mio, codesto rispettabile Principe si è
degnato elevarmi dalla qualità di Ospite a quella di Cittadino; io mi
lusingo, che voglia credermi in conseguenza vivamente sensibile a tanta
bontà, e perpetuamente grato a si (sic) alta beneficenza. E ciò crederà
pur che io dica senza tema di esagerazione; attesochè forse sola su
codesta sublime vetta, e sotto un così savio Governo, resta qualificato
nel suo vero carattere il nome di Cittadino, già per tanto tempo vuoto
di senso in tutte le altre Italiche regioni. Sperando quindi, poter dare
pruove reali della verità de’ miei sentimenti, mi ristringo per ora, a
pregare le E.E.L.L. a voler attestare a codesto illustre Senato non meno
la gratitudine mia, che di tutta la famiglia ornata di un nuovo fregio,
che le sarà il più caro. E protestando anche alla E.E.L.L. i più dovuti
sentimenti per aver contribuito a sì grata onorificenza, con i più vivi
sentimenti di stima e di ossequio sono dell’E.E.L.L.
Bologna 2 Febbraio 1802
Umil.mo div.mo ed obbl.mo concittad.no
Melchiorre Delfico
(A tergo) Del Sig. Cav. Melchiorre Delfico |