Al Cittadino Alberto Fortis, Bibliot[eca]rio
dell'Istituto Nazionale in Bologna
San Marino 1 ottobre 1801
Mio dilett[issi]mo - Dalla tua poscritta da Milano
devo credere che già sarai al tuo posto, quod f f.f. Sicchè puoi
immaginare che non passerà molto, che verrò, anzi verremo a
riabbracciarti tutti, aspettando qui mio f[rate]llo nel corrente mese; e
per conseguenza anche Orazio e la Sig[no]ra saranno della partita,
sperando che questa sia totalmente rimessa dai sofferti mali e sventure,
che ci hanno tenuto nelle più gravi pene ed angosce per più di un mese,
ed è appena da tre giorni che incominciamo a respirare con qualche
calma. Fin dai 18 di agosto mia nipote nel fine del settimi mese della
sua gravidanza fu attaccata da una febbre putrida con sintomi gravissimi
di affanno, tosse secca, delirio, tr. E per di più all'undecimo fu
sorpresa da fine colica spasmodica che pose all'orlo del pericolo la sua
vita, e bisognò farle eseguire i riti della chiesa. Coll'assidua
assistenza e diligente cura ci riuscì finalmente di liberarla, ed al
vigesimo fu senza febbre; ma mentre progrediva felicemente nella
convalescenza s'infermò la figlia con male simile, con tutto che durante
l'infermità della madre si fosse tenuta lontana dalla casa. Le nostre
cure non furono così felici per la bambina, come l'erano state per la
genitrice, ed al nono giorno fu soccombuta . Essa era il,nostro diletto
perché fra i difetti infantili sviluppava un talento singolarissimo ed
una intelligente tenerezza, e posso assicurarti non aver veduto nulla di
simile all'età di trenta mesi. Se questa perdita fu desolante per tutti
fu un colpo terribile pel cuore della madre, questo fece ricomparire le
convulsioni e la colica spasmodica in un modo più atroce e refrattario a
tutti i presidj, e non cedè finalmente che all'uso dè bagni caldi:
questi però neppur si trovaron efficaci la terza volta, e s'era quasi
alla vera desolazione, quando ai dolori colici incominciarono ad
intermettersi quelli di parto o aborto, che non furono gravissimi e che
in breve cessarono col parto, che fu abbastanza felice, ed essa
fortunata per esservisi trovato un bravo Professor d'Ostetricia che
l'aiutò a liberarla prestamente e senz'alcuna pena della paziente. Avevo
tralasciato di dire che nella colica si manifestò un terribile
travasamento di bile, che aveva riportato una febbre di cattiva indole
ed un itterizia delle più decise. Fortunatamente dopo il parto tutto va
in meglio, e se altro strano fenomeno non accade possiamo giudicarla per
assicurata. Immagina dunque come siamo stati mio nipote ed io per più di
un mese. Per preservar lui, che pareva già vicino ad infermarsi, gli
feci prendere un romitorio, che produsse il miglior effetto; ed in
quanto a me subito che ho potuto ripigliar riposo e serenità di animo,
mi sono sentito di non aver bisogno di medicine. La prole imperfetta da
tre giorni vive ancora; ma l'esser tanto esile, e l'aver dovuto soffrir
moltissimo prima di venir alla luce ci fa sperar poco su la di lei vita.
In un mese tre malattie letali, una nascita ed una morte. Questo stato
di disgrazia ci ha fatto sentir con poca consolazione e contenti
l'eredità del M[arche]se Mazzocchi scaduta finalmente ad Orazio colla
morte della vedova. Se non fosse sopraccarica di legati fini alla somma
di 1280 ducati annui, sarebbe qualche cosa, ma pur credo che resteranno
per lui almeno 1500. Ecco quanto posso dirti delle cose nostre. Attendo
ora apprendere il tuo felice arrivo e situazione, e più il momento di
poterti riabbracciar di persona, come ora fo col cuore. Addio. |