De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

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Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Il monumento di Melchiorre Delfico a San Marino

di Massimo De Filippis Delfico

Il monumento a Melchiorre Delfico a San Marino come appariva all'epoca su cartolina illustrata

Il monumento a Melchiorre Delfico a San Marino come appariva all'epoca su cartolina illustrata

Dopo l'insuccesso repentino della Repubblica Napoletana e la prima restaurazione borbonica del 1799, Melchiorre Delfico si rifugiò in esilio a S. Marino dove scrisse la storia della piccola Repubblica e ne ricevette la cittadinanza. In occasione della commemorazione del centenario dalla morte fu eretta in S. Marino una statua (opera dello scultore Enrico Saroldi, 1935 (1)).

Come riportato nel libro di Luigi Savorini "Le onoranze a Melchiorre Delfico nella Repubblica di San Marino" del 1936, "Da oltre tre anni il popolo e il governo andavano preparando le onoranze al più caro dei loro cittadini onorari. Quando, nell'estate del 1932, mi recai per la prima volta a San Marino seppi dall'allora Cancelliere degli Esteri Federigo Gozi che tutto era già predisposto per l'erezione di un monumento. La massima delle onoranze, dopo altre che erano state già fatte. Da tempi lontani una lapide ricordava il filosofo teramano nel palazzo della Reggenza. Altra lapide era stata apposta posteriormente sul fronte della casa in cui il Delfico abitò per ben quattro anni, dal 1800 al 1804. E « via Melchiorre Delfico » era stata intitolata la strada che passa sotto quella casa. Onoranze che altrove sarebbero sembrate più che bastevoli. Ma con l'approssimarsi del centenario il culto per lo storico della libertà perpetua si era ravvivato e ardeva di più intensa luce. Da tutti, concordemente, si volle il monumento. (...) Sorse così il monumento che avrebbe potuto essere inaugurato proprio il 21 giugno 1935, se non si fosse voluto far coincidere la celebrazione con la vigilia delle feste del Patrono. Un monumento che aveva suscitato qualche dubbio negli studiosi del Delfico. Una statua a figura intera, per un personaggio di cui non si conoscono che due ritratti a mezzo busto! Ma lo scultore era quel geniale artista che risponde al nome di Enrico Saroldi di Carmagnola residente a Milano. Artista modernissimo, dotato di straordinarie facoltà interpretative, capace di raggiungere anche nei più difficili soggetti le definitive espressioni, senza cadere nel manierato, nell'artificioso. (...) Malgrado gli scarsi elementi messi a sua disposizione, dalle sue mani la figura intera del Delfico è balzata vivace, elegantissima nella linea e nel costume dell'epoca pazientemente ricostruito nei musei e nelle biblioteche milanesi, idealizzata, e pure somigliantissima alla nota iconografia, atteggiata e movimentata in tale aristocratica compostezza da dar subito l'idea del signore di razza e del pensatore. E perchè acquistasse maggiore imponenza il monumento è stato collocato al termine di un ampio viale fiancheggiato da giardini e da ville signorili, in una zona nuova aperta con titanico sforzo nella viva roccia, su di uno sfondo aereo d'azzurro infinito, con la prospettiva del paesaggio sottostante che si perde lontano lontano verso i monti che lo abbracciano ad anfiteatro."

Enrico Saroldi

Enrico Saroldi

(Proprietà della Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico", Teramo)

La celebrazione avvenne il 1° settembre 1935. Sempre dal citato libro del Savorini: "I discendenti di Melchiorre Delfico erano rappresentati dalla baronessa donna Bice Casamarte dei conti Delfico, dall'onorevole conte dottor Marino Delfico, dal marchese Luciano Delfico e dal patrizio aquilano avv. Luigi Signorini-Corsi con le gentili sorelle" (2).

A suggello della celebrazione, venne offerta in onore degli ospiti una colazione dalla Eccellentissima Reggenza della Serenissima Repubblica di San Marino, nel cui menù ufficiale furono presenti pietanze come i tortelloni sanmarinesi e zuppa dell'Abruzzo, in onore del filosofo teramano, e nel relativo libretto (di dimensioni 17 x 12  cm) pubblicato per l'occasione, venne anche indicato a penna il nome del cuoco che preparò il pranzo.

Libretto pubblicato in occasione dell'Inaugurazione del monumento a Melchiorre Delfico

Libretto pubblicato in occasione dell'Inaugurazione del monumento a Melchiorre Delfico

(Proprietà della Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico", Teramo)

La statua di Melchiorre Delfico è in bronzo, alta 3,54 m. (su altre fonti è scritto circa 3,70 m.). Sui tre lati del basamento sono riportate le scritte seguenti:

 

lato frontale:

MELCHIORRE DELFICO

FILOSOFO E STORICO

DELLA LIBERTA' PERPETUA

IL SENATO E IL POPOLO

 

lato sinistro:

A MCMXXXV d.F.R. MDCXXXIV

 

lato destro:

NEL CENTENARIO DELLA MORTE

Particolare base monumento

Particolare base monumento

Il monumento a Melchiorre Delfico a San Marino come appare oggi (2005)

Il monumento a Melchiorre Delfico a San Marino come appare oggi (2005)

Particolare base monumento (lato frontale)
Particolare base monumento (lato frontale)
Particolare base monumento (lato sinistro)
Particolare base monumento (lato sinistro)
Particolare base monumento (lato destro)
Particolare base monumento (lato destro)

All'inizio del 2006 è stata avviata un'operazione di restauro del monumento, grazie all'intervento della Biblioteca di S. Marino e del Ministero dei Beni Culturali.

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(1) Enrico Saroldi, nato a Carmagnola in provincia di Torino il 19 marzo 1878. Fu allievo di E. Butti all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha eseguito monumenti sepolcrali, bassorilievi, busti, ritratti. Assai vasta la sua produzione medaglistica. Le sue prime medaglie sono dell'inizio del '900 e, s'infittiscono per numero e qualità, con il passare degli anni. Tra tutte, da ricordare almeno la medaglia che, nel 1911, celebrò l'Esposizione Internazionale di Torino, in occasione del 50° della Proclamazione del Regno d'Italia, e quella per l'inaugurazione della Ferrovia S. Marino-Rimini del 1932. Per la Repubblica di S. Marino preparò anche i modelli per la monetazione degli anni 1931-1935. È morto a Milano nel 1954 (Note biografiche tratte da sito Internet).
(2) Luigi Signorini-Corsi, figlio di Berenice Iacobucci e di Francesco Signorini-Corsi. Berenice fu l'ultimogenita di Margherita De Filippis Delfico (figlia di Gregorio De Filippis e di Marina Delfico) e di Michele Iacobucci.