Verona
27 Agosto 1789
Sig.
Padre e Zio Carissimi = dalla vostra carissima in data dei 11
apprendiamo con nostro sommo piacere il vostro buono stato di salute;
come posso anche dirvi di me. Senza che zio Gianfilippo ritornando
dall’Acqua-Santa abbia veduto alquanto le nostre montagne, ed abbia
veduto che da per tutto non sono calcarie come si diceva. Non so nella
parte che voi avete veduta che è d’indole arenaria vi sia mai trovata
qualche petrificazione, ma dalla parte calcare potrebbe facilmente
succedere se si andasse rompendo in qualche sito. I colli di Verona che
non sono altro che ammassi di conchiglie, e petrificazioni, come sapete
sono coperti per lo più anzi quasi per tutto da una crosta calcare dove
poco o nulla compariscono corpi marini ma rotta questa se ne trovano a
dovizia, ed il corpo, ossia terra che serve a queste di glutine, o di
mezzo per tenerle unite non è che arena di quarzo, ma povera di mica, e
terra calcare che io credo che sia prodotta dalle conchiglie medesime
stritolate, queste conchiglie sono la maggior parte, in vece di una
petrificazione una calcinazione, o vero una perdita di acido aereo, ma
fra mezzo ve ne sono delle nere petrificate, e meno dissolubili delle
altre nell’acido. Per mancanza di qualche riattivo l’altro giorno mi
misi un piccolo pezzo, che non passava un quarto d’oncia, nell’aceto. Ne
ebbi un mezzo bicchiere di aria che non potei saggiare per mancanza di
comodo, ma che la credo aria fissa, ed i materiali impiegati non si
erano totalmente scomposti quando finì l’effervescenza. La debolezza
dell’acido impiegato non permise che si scomponesse altro che la terra
calcare, onde mi rimasero i frantumi di conchiglie, e la mica ed una
porzione dell’arena del quarzo. Onde dico che le nostre montagne
(tornando al prosito onde partimmo) avrebbero bisogno di essere un poco
rotte (…) D. Fulgenzio da un pezzo si è armato di maglio e di scalpello
onde potrebbe ricominciare a metterli in uso.
Il
caldo forte vi è da noi partito, e la stagione è la più bella che si
possa sperare. La prego de miei saluti a tutti gli amici, e resto
baciandovi la mano.
[Indirizzo]
A Sua Eccellenza
Il Sig. D. Gian Bernardino Delfico
Macerata per Ascoli |