L'attività riformista svolta nell'ultimo quarto del Settecento
dall'illuminista teramano Melchiorre Delfico, destinata a rivoluzionare l'intero
assetto socio-economico della provincia, è stata messa pienamente in luce da
Vincenzo Clemente nel suo volume "Rinascenza
teramana e riformismo napoletano (1777-1798)", pubblicato dalle Edizioni
di Storia e e Letteratura di Roma.
La campagna antifeudale, la questione
dell'Università,la proposta di riforma tributaria, il processo aperto contro
il labirintico sistema giudiziario vigente nella Napoli di allora, concorrono a
restituire l'immagine d un Delfico riformatore politico e pregevole
economista. E' un'immagine ben diversa da quella di filosofo della storia a
cui un certo tipo di storiografia filosofica lo aveva destinato "isolandone il
pensiero del connettivo civile e politico che lo produceva" ( e qui Clemente
si riferisce principalmente al lungo saggio di Giovanni Gentile su M. Delfico).
Il recupero di una personalità come quella di
Melchiorre (il più provinciale e il più cosmopolita degli illuministi
meridionali, come lo definisce il Venturi), così profondamente radicata nella
realtà e che dalla provincia trae gli stimoli
per giungere a un progetto di riforma generale del Regno, è dunque il maggiore
merito dell'opera, corredata da importanti documenti inediti posti in
appendice ai singoli capitoli.
Abbiamo incontrato in questi giorni la
scrittrice Paola Sorge, conosciuta per il suo libro Una
vita diversa dedicata a Guido Baggiani, e le abbiamo chiesto le sue
impressioni sulla recente riscoperta di Melchiorre Delfico, il suo avo più
illustre, vanto dei Sorge.
D.- Ma è vero che sei una discendente di
Melchiorre Delfico?
R. – Mia nonna paterna era una
Delfico,
Vinca, sposata a Simone Sorge. E'
la donna ammirata da d'Annunzio che le scrisse lettere bellissime. I Sorge
sono discendenti indiretti del Delfico.
Discendenti diretti non ce ne sono dato che gli ultimi membri della famiglia
teramana, i conti Marino e Luciano, non ebbero figli legittimi.
D. - E' vero che
la Repubblica
di San Marino ha eretto un monumento a Melchiorre Delfico?
R. – Il piccolo Stato fu molto grato al
Delfico per la storia che egli scrisse, intitolata Le Memorie storiche della Repubblica di San Marino, una delle opere più celebri del mio avo. I sanmarinesi non
solo gli dedicarono una lapide, ma vollero innalzargli nel 1935
un monumento in occasione del centenario della morte. La cerimonia di
inaugurazione dell'opera vide riunite le rappresentanze del Comune di
Teramo e dei discendenti di Melchiorre, e anche le maggiori personalità
del governo, fra cui Gioacchino Volpe.
D- Quali ricordi rimangono nella tradizione
familiare di Melchiorre?
R. – Intanto va detto che i membri della
famiglia Delfico hanno contribuito a mantenere vivo il ricordo del grande
illuminista: a cominciare da Gregorio De Filippis-Delfico - al quale si deve la
prima biografia di Melchiorre e la pubblicazione
postuma di una sua raccolta di massime intitolata Delficina – fino ad
arrivare a Simone Sorge che ha curato la ristampa dell' Elogio di Melchiorre
Delfico scritto da Ferdinando Ranalli.Una mia prozia, Diomira, dedicò
addirittura alcuni graziosi versi alla memoria dell'illustre avo.
Oggi l'attività del Delfico acquista grande
rilievo dopo essere stata riesaminata con occhio critico e anche con una certa
passione, da Vincenzo Clemente.
D. Qual è la fortuna del tuo libro Una
vita diversa a un anno dalla pubblicazione?
R. – Il mio lavoro non solo ha ricevuto
critiche lusinghiere, ma ha suscitato vivo interesse per gli episodi inediti che
riguardano d'Annunzio a Nereto, un paese del teramano dove risiedevano i miei
nonni. Non nego che l'esistenza della casa avita, frequentata per oltre dieci
anni dal poeta, da Michetti e dagli altri artisti del Cenacolo di Francavilla,
esercita su di me una grande suggestione, piena com'è di cimeli e di ricordi
di un passato glorioso, e mi spinge a continuare la mia attività di ricerca e
di studi. Partecipo a tutti i convegni su d'Annunzio a Pescara e al Vittoriale
e attualmente sto preparando un lavoro su Canto
Novo.
|