De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Un ritorno auspicato da anni

Il ritratto di Melchiorre Dèlfico donato alla Biblioteca Provinciale

di Carla Tarquini

In "L’Araldo abruzzese", Teramo, 6 dicembre 2009

 

Con una cerimonia molto partecipata e piena di emozioni è stato festeggiato, sabato 21 novembre, nella corte interna della Biblioteca Provinciale il "ritorno a casa" del ritratto del grande storico e filosofo teramano Melchiorre Dèlfico. Un dono degli "Amici della Dèlfico" alla loro biblioteca. Alla presenza di un folto pubblico e di alcuni discendenti della nobile famiglia teramana, hanno preso la parola per illustrare le vicende legate al quadro: il direttore della biblioteca Luigi Ponziani, la presidente dell’Associazione "Amici della Dèlfico" Manuelita De Filippis, l’assessore alla Cultura della Provincia di Teramo Giuseppe Di Michele, la giornalista e saggista Paola Sorge.

Anna Maria Ioannoni Fiore, pianista e musicologa, ha letto brani tratti dalla raccolta poetica Gl’incanti soavi della solitudine e della malinconia di Gregorio De Filippis Dèlfico, dall’Epistolario di Melchiorre Dèlfico, dai Ricordi teramani di Francesco Balsimelli, un illustre letterato inviato a Teramo dalla Repubblica di San Marino (1934) per raccogliere notizie sulle opere di Melchiorre.

Il quadro, di cui non si conoscono ancora autore e datazione, era appeso su una parete di una sala di Palazzo Dèlfico come sappiamo da un altro quadro, opera di Troiano Dèlfico, che ritrae la famiglia di Gregorio De Filippis, conte di Longano e di Marina Dèlfico all’interno di quella stanza.

Dal palazzo di famiglia il dipinto uscì nel 1881 per seguire una discendente Dèlfico, la giovane Vinca andata in sposa al possidente neretese Simone Sorge.

Nella divisione successiva dei beni di Vinca Sorge, che fu amica di Francesco Paolo Michetti e Gabriele D’Annunzio, il quadro passò nelle mani della nipote Paola Sorge, giornalista e scrittrice, che lo ha conservato gelosamente nella sua casa romana.

Lo ha amato molto, ha detto Paola Sorge nel suo intervento, ed è stato per lei quello che erano le immagini dei penati per i Romani. Una sorte di nume tutelare da cui si è sempre sentita sostenuta. Non è stato facile per lei separarsene, ha spiegato, ma alla fine ha ceduto alle affettuose sollecitazioni degli Amici della Dèlfico perché le sembrava giusto che Melchiorre tornasse nella sua casa e nella sua città, tra i suoi concittadini. Per particolari sulla famiglia Dèlfico e sul quadro di Troiano Dèlfico vedi il sito internet www.defilippis-delfico.it

"L’Araldo abruzzese", anno CV, n. 39, 6 dicembre 2009

"L’Araldo abruzzese", anno CV, n. 39, 6 dicembre 2009

"L’Araldo abruzzese", anno CV, n. 39, 6 dicembre 2009

"L’Araldo abruzzese", anno CV, n. 39, 6 dicembre 2009