Michele De Filippis Delfico nacque a Teramo il 2 maggio 1840 da Gregorio De
Filippis, conte di Longano, e da Marina Delfico, ottavo dei nove figli.
Dall’analisi dei documenti del Fondo Delfico, conservato parte presso
l’Archivio di Stato di Teramo e parte presso la Biblioteca provinciale "M.
Delfico", purtroppo non si rinvengono molte informazioni. Non frequentò le
pubbliche scuole, come aveva fatto il fratello Lodovico e, rimasto a sette anni
orfano di padre, venne istruito privatamente come era allora consuetudine. Di
certo apprese la pittura quale allievo di Pasquale Della Monica, allora
insegnante sia nel Real Collegio S. Matteo che presso la scuola comunale di
disegno di Teramo e la musica - suonava il pianoforte - molto probabilmente, da
Camillo Bruschelli, maestro di cappella della cattedrale aprutina ed insegnante
di musica strumentale nel predetto Collegio, all’epoca unica persona di rilievo
nel campo musicale nella città.
Michele predilesse però la scultura nella quale si dilettò, lasciando alcuni
lavori come uno "stemma sabaudo" scolpito nella "Colonnetta" che si trova in
Montesilvano, all’incrocio della Vestina con via Piceni. Per molto tempo si è
ritenuto che quel cippo fosse stato eretto a ricordo del passaggio di Vittorio
Emanuele II a Montesilvano nell’ottobre del 1860, quando, acclamato Re d’Italia
si reca a Napoli, capitale del ex Regno borbonico. Ma una scritta "Strada di
Penne - con le enne rovesciate – per la Valle del Tavo" e la data 1842, posta
alla base della Colonnetta, smentiscono visibilmente la notizia. Il cippo si
vuole fatto collocare dai tecnici del generale Pianell, durante i lavori di
modernizzazione della rete viaria in Abruzzo voluta dai Borboni e che vide la
ristrutturazione della strada preesistente che collegava Montesilvano a Penne.
Tra l’altro nel 1853 Marina Delfico fece costruire una strada più agevole che
collegava Montesilvano Colle alla Vestina, dove erano situati i suoi terreni
attraversati dalla nuova "rotabile".
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La Colonnetta, da una immagine del 1970 |
La Colonnetta, oggi |
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"Strada di Penne per la valle del Tavo, 1842" |
Lo stemma sabaudo |
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Lo stemma sabaudo, secondo quanto ha narrato Gennaro Agostinone, risalirebbe ai
primi anni del ‘900 ed eseguito da un artista locale: "il Conte Michele"
l’estroso artista di casa Delfico nei cui confronti i montesilvanesi nutrivano
un sentimento di ammirazione e di rispetto.
In realtà, questa notizia non risulterebbe esatta poiché, in quel periodo,
Michele non risiedeva a Montesilvano per motivi di salute come dimostrano alcuni
documenti dell’archivio di famiglia e pertanto la scultura dovrebbe
essere datata tra il 1860 e il 1865. I Delfico, già dal 1587, avevano
acquistato molte proprietà nel territorio di Montesilvano ed erano soliti
trascorrere in questa località lunghi periodi di vacanza specie in estate,
lasciando definitivamente Teramo nel 1871.
Una sorte ostile riservò a Michele lunghi anni di malattia nonostante le
amorevoli e continue cure prodigate dalla madre Marina che non tralasciò di
farlo visitare ed assistere da rinomati medici di Roma e di Napoli. Si spense in
una clinica di Macerata l’11 agosto 1905. |