Giammario Sgattoni
verrà commemorato sabato 9 agosto, a Garrufo di
Sant'Omero, nel cortile della scuola elementare (ore
21,30), nell'imminenza del primo anniversario della
scomparsa, avvenuta a Teramo il 23 agosto dello
scorso anno. La serata è organizzata
dall'associazione Pro Loco.
A tracciare un profilo
dell'intellettuale abruzzese, che proprio a Garrufo
nacque il 5 maggio 1931, sarà il giornalista Enrico
Di Carlo che ricorderà, in particolare, il legame
che lo studioso ebbe con la sua terra d'origine. Un
legame che lo portò, in vari momenti della sua
multiforme attività, a occuparsi di Garrufo e della
Val Vibrata, come ad esempio nella lunga carriera
giornalistica (cominciata nel 1947) e nel settore
archeologico, partecipando a numerose campagne di
scavo.
Fino all'ultimo
Sgattoni rivolse il proprio pensiero al territorio
natio, come emerge dall'introduzione al libro
Garrufo in bianco e nero: storie, persone e fatti
della frazione di Sant'Omero (Chieti,
Dicola, 2007), pubblicato pochi giorni dopo la
morte.
Lo scrittore, con
quell'ampio periodare che gli era proprio, ricorda i
genitori, i famigliari, gli amici: personaggi
raccontati sullo sfondo degli eventi bellici e del
dopoguerra. Ricorda la gente semplice, «i coloni
"schiavi" che per secoli si son rotte le ossa curvi
sulle terre tra i Gemelli e l'Adriatico». Persone
che «hanno meritato finalmente questo album,
che li onora, ed onora la nostra la mia Garrufo, che
ci sta sempre nel cuore».
Al termine, saranno
premiati i vincitori della terza edizione del
"Premio racconto breve", da quest'anno intitolato a
Giammario Sgattoni, sul tema "Il Parco racconta".