La presentazione del libro “A tavola con il tempo” sulla storia
dell’alimentazione in Abruzzo Il 16 dicembre 2019, a Teramo, nella sala
polifunzionale della Provincia in via Comi, č stato presentato il volume
“A tavola con il tempo. Cronache, documenti e menů nella storia
d’Abruzzo e oltre” di Alessandra Gasparroni con un contributo di Luciana
D’Annunzio, Ricerche&Redazioni Ed. Alla presentazione del volume, la cui
pubblicazione č stata sostenuta dal Gruppo Medico D’Archivio, sono
intervenuti, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, il rettore
dell’universitŕ di Teramo Dino Mastrocola e Claudio D’Archivio,
direttore scientifico dell’omonimo Gruppo Medico. Ha moderato lo storico
Sandro Galantini. Il volume, folto di 368 pagine con illustrazioni su
carta naturale di pregio, č interamente dedicato all’alimentazione nella
storia abruzzese tra il XII secolo e gli anni ’50 del Novecento.
L’attenzione dell’antropologa Alessandra Gasparroni e dell’Archivista di
Stato Luciana D’Annunzio, collaboratrice sin dal 2007 del nostro sito,
si č focalizzata su pranzi e banchetti celebrati nelle cittŕ ma anche
nelle localitŕ minori della regione, con un occhio di riguardo a quelle
dell’area teramana, tanto nei palazzi quanto nelle residenze di
personaggi illustri in occasioni diverse. Celebrazioni istituzionali,
banchetti di parata, pranzi nuziali, gare gastronomiche e molti altri
avvenimenti hanno permesso di seguire il divenire storico attraverso il
cibo. L’attenta analisi storico-antropologica č stata condotta ad ampio
spettro indagando su testi, articoli specialistici e attingendo a una
documentazione d’archivio per lo piů inedita, particolarmente ampia e
variegata mai messa insieme prima d’ora, tratta da archivi pubblici e
privati, laici ed ecclesiastici. Tra gli archivi privati ha avuto ampio
risalto il fondo Delfico conservato presso l’Archivio di Stato di
Teramo, soprattutto su quanto Gregorio De Filippis Delfico con minuziosa
precisione, elenca nei registri di contabilitŕ e amministrazione, una
serie infinita di acquisti di alimenti e anche piatti preparati e
ricette di cucina che rappresentavano le abitudini alimentari di una
famiglia del ceto agiato teramano. Attraverso le annotazioni si desume
l’uso di cibi raffinati che venivano acquistati secondo le stagioni e
anche lo stile della loro vita familiare nella quale si aprivano i
salotti di casa o per ricevere persone in visita, festeggiare eventi e
mandare a Napoli, dove risiedevano figli e parenti, cibi preparati e
alimenti che provenivano anche dalle loro campagne. Nel testo č
riportata altra specifica documentazione giŕ pubblicata su questo sito
come la “Tavola di Spaccaforno” ed alcune lettere che il caricaturista e
musicista Melchiorre De Filippis Delfico spedisce da Napoli alla madre
Marina nelle quali faceva richiesta di alcuni alimenti come i tartufi,
le salsicce le “mortadelle di Amatrice”.
|