De Filippis

 

De Filippis-Delfico

 

(Teramo, 1820)

biblioteca - archivio virtuale

Stemma famiglia De Filippis-Delfico, Teramo, 1820

family web site

Delfico

(Napoli, sec. XVIII)

(Teramo, sec. XV)

Stemma famiglia De Filippis, Napoli, sec.XVIII

Stemma famiglia Delfico, Teramo, sec.XV

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Proposta di recupero e valorizzazione

del sito della Fonte Grande di Loreto Aprutino

di Alberto Colazilli

Incuria, degrado, indifferenza intorno un bene storico-paesaggistico di inestimabile valore che rischia di crollare!

 

Cenni storici sulla Fonte Grande

Lo storico locale Nicola Vicini, nel 1813, nelle sue Memorie antiquate e proseguenti di Loreto in Abruzzo l'Ulteriore, scriveva che Loreto Aprutino "abbonda di acque limpide e leggiere nelle quattro fontane vicine all'abitato. Tutte sono murate, e due hanno pure gli abbeveratoi, o sian catini per gli animali, e per le lavandare. A tale effetto esse si rendono invidiabili a tutte le Città, Ville e Paesi convicini, che ne scarseggiano".

Si tratta di una descrizione esemplare che si scontra violentemente con la dura realtà contemporanea dominata dall'incuria e dal degrado di uno dei monumenti storici più importanti e suggestivi della nostra cittadina. Fonte Grande, detta da sempre Funticill, è  stato un luogo importantissimo nell vita dei loretesi. Probabilmente già esisteva nel Medioevo e da essa sgorgavano (e sgorgano tutt'ora) le acque di più falde acquifere provenienti da diverse contrade di Loreto e dallo stesso centro storico.

La Fontana Grande raffigurata nel Paliotto dei Trappetari conservato nella cappella di San Zopito, nell'abbazia di San Pietro di Loreto Aprutino

La Fontana Grande raffigurata nel Paliotto dei Trappetari

conservato nella cappella di San Zopito, nell'abbazia di San Pietro di Loreto Aprutino

La fontana fu fatta costruire nel 1836-37 dal barone Casamarte, una delle più illustri e illuminate personalità di Loreto Aprutino. Dalle foto dei primi del Novecento possiamo ricostruire la sua forma originaria. Si tratta di un vero capolavoro di architettura e ingegneria idraulica, tutta costruita in mattoni di laterizio e in totale armonia con il paesaggio  circostante. La sua ubicazione è in prossimità della principale porta di accesso al paese, la Porta Palamolla, a pochi passi dalla principale arteria stradale che anticamente collegava Loreto con la provincia teatina, la Via Pretara.

La Fonte Grande in due foto di inizio XX secolo

La Fonte Grande in due foto di inizio XX secolo

L’impianto originario era a U, con una vasca centrale e due vasche laterali di decantazione, la parte centrale presenta un grande nicchione termale a catino impostato su paraste binate, mentre i due bracci hanno in testata un alto triangolo a spalle concave sormontato da un vaso. All'interno della fontana in un complesso ed ingegnoso sistema di vasche di decantazione viene convogliata l'acqua provienente dalle falde. Era una fontana per uso pubblico, dove la gente poteva attingere acqua per l'agricoltura, lavare i panni e far abbeverare gli animali.   Due lapidi sistema ai lati delle paraste recitano:

 

MIRA L’ESTERNO

DI  QUESTA  FONTE

E  LE  ACQUE

INDENTRO RACCOLTE

CON ARTIFICIO  PURGATE

OPERA  UTILE  DECOROSA

COMPITA

IN  BREVE  TEMPO

COL  DENARO

PUBBLICO E  PRIVATO

DE’   LORETANI

 

IL BARONE

G.B.V. CASAMARTE

TRECCIA

CAVALIERE

DELL’ORDINE REALE

DI   FRANCESCO I

QUEST’OPERA   PROMOSSE

E  FE’ COSTRUIRE

IN  TEMPO

DEL  SUO  SINDACATO

L’ANNO  1838

Particolare  delle targhe celebrative della Fonte Grande

Particolare  delle targhe celebrative della Fonte Grande

Particolare  delle targhe celebrative della Fonte Grande

Lo stato di conservazione attuale

Le due foto sopra mostrano la differenza tra due epoche: se ai primi del Novecento la Fonte Grande era il simbolo di Loreto oggi  è ridotta a un rudere lasciato  in un degrado vergognoso.  La parte destra della fontana è stata demolita lasciando un vuoto incolmabile.

La vasca in cui sgorgano le acque è priva di qualsiasi tipo di manutenzione ed è totalmente soffocata dalle alghe. Nei mesi caldi tutta l’area è maleodorante, infestata da vespe, da mosche e da zanzare che rendono impossibile una sosta prolungata. Il degrado è così forte che tutta l'area della fontana è diventata col tempo un grande focolaio di riproduzione della zanzara tigre.

Anche la struttura in mattoni, per quanto possente, rischia il crollo a causa di pericolose crepe. Intorno al monumento la vegetazione lasciata allo stato selvatico assieme alla presenza di rifiuti rende ancora più triste lo scenario. Le manutenzioni nell'area sono ridotte al minimo e attualmente l'area antistante alla Fonte è utilizzata come parcheggio per le auto.

Immagini del degrado della Fonte Grande

Immagini del degrado della Fonte Grande

Immagini del degrado della Fonte Grande

La proposta di recupero del bene

Un monumento di così grande bellezza e importanza è lasciato morire nel completo isolamento, nella  indifferenza sia dell'amministrazione sia degli stessi cittadini loretesi. A parte l'esistenza di un bel plastico che ricostuisce integralmente il complesso architettonico della Fonte, sono pochissime le campagne di sensibilizzazione e Fonte Grande rischia veramente di crollare se non si interverrà al più presto.

Questa proposta di risanamento è di stampo naturalistico: accanto alla ricostruzione architettonica e al restauro completo, il  bene viene inserito in una cornice verde idilliaca ricca di fioriture stagionali di piante della flora abruzzese e mediterranea.

Nel disegno sopra l'area della Fonte Grande è trasformata in un giardino. Il monumento, ricostruito integralmente, è circondato da una cornice verde e fiorita che ne valorizza maggiormente i volumi donandogli eleganza e fascino

Nel disegno sopra l'area della Fonte Grande è trasformata in un giardino. Il monumento, ricostruito integralmente, è circondato da una cornice verde e fiorita che ne valorizza maggiormente i volumi donandogli eleganza e fascino

1. Utilizzo di piante della flora abruzzese e mediterranea

La scelta delle piante della flora abruzzese si riallaccia a un discorso di restauro paesaggistico che non va a scontrarsi con la tradizione e la storia del luogo.  Il giardino pensato è un giardino ecologico dove deve essere minima la manutenzione e dove si possano attirare uccelli e insetti utili quali farfalle e api.

Le specie selezionate sono prettamente arbustive, cespugliose o piccoli alberi.

La Pyracantha coccinea (biancospino sempreverde) si utilizzerà per le siepi di delimitazione. La Pyracantha, di portamento arbustivo, è utilizzata per creare siepi difensive ecologiche, particolarmente amata dalle api e dalle farfalle durante la fioritura, amata dagli uccelli per le sue bacche colorate in autunno-inverno. La specie resiste benissimo alla siccità e alle basse temperature e non richiede costose manutenzioni. Da utilizzarsi come siepe libera o come siepe potata in forme squadrate. 

Viburnum tinus (Laurotino) e Ligustrum vulgaris (Ligustro comune) si utilizzeranno in associazione intorno al complesso della fonte realizzando cespugli sempreverdi di un bel colore verde smeraldo. Il Viburno, dal portamento arbustivo,  fiorisce nel mese di febbraio con graziosi fiorellini bianchi a mazzetti che ricoprono tutta la pianta. In estate si colora di bacche blu che attirano uccelli. Il Ligustro comune, anch'esso arbusto, fiorisce nella tarda primavera e i suoi fiori profumatissimi sono ricercati da api e farfalle. Anche le bacche del Ligustro sono amate da molti uccelli.

Il Cercis siliquastrum (Albero di Giuda) si utilizzerà con esemplari isolati intorno alla fontana e nelle aree in prossimità della strada Pretara. Si tratta di un piccolo albero caratterizzato da un meravigliosa fioritura dai colori caldi nei mesi primaverili. E' un alberello che non necessita cure particolari e che resiste a periodi siccitosi e basse temperature.

Prunus spinosa (Prugnolo) e Crataegus oxyacanta (Biancospino) si utilizzeranno in associazione per creare macchie di colore in prossimità della strada. Entrambi arbusti, caratterizzati da profumate fioriture primaverili, il Prugnolo e il Biancospino sono piante resistenti alle condizioni climatiche più avverse. Le bacche del Biancospino e i frutti del Prugnolo, inoltre, sono ricercati da molte specie di uccelli. 

Sulla scarpata sotto Via Pretara, assieme agli alberi di Robinia pseudacacia che mantengono stabile il terreno e che incrementano le fioriture nei mesi primaverili, si inserirà una bella pianta del Mediterraneo, l'Hypericum calicinum. E' una tappezzante sempreverde che regala splendidi fiori gialli in primavera e può vivere sia al sole che all'ombra. Non teme il freddo e il caldo estivo.

 

2. Creare un giardino di piante aromatiche

Un vero e proprio giardino di piante aromatiche e officinali, invece, nascerà sulla scarpata di fronte alla fontana.  Le varietà da utilizzare in associazioni saranno:

Lavanda spiga,

Origanum vulgare,

Origanum majorana,

Hissopus,

Santoreggia,

Rosmarinus officinalis,

Salvia officinalis,

Thimus vulgaris,

Mentha,

Calamintha,

Allium,

Lippia citriodora.

Le piante aromatiche riescono ad allontanare, con il loro profumo, le zanzare e gli insetti nocivi.  I loro fiori attirano volentieri api e farfalle. Un giardino delle aromatiche ben strutturato e ben curato non potrà che allietare qualsiasi permanenza nell'area della fontana. Si tratta di piante rustiche che resistono al caldo estivo e al freddo invernale. Sarà comunque necessario, ai fini di un loro sviluppo rigoglioso, trovare una posizione particolarmente soleggiata con un terreno sempre ben drenato.

 

3. Piante acquatiche e pesci nella vasca della fontana

Nella vasca ripulita da alghe e rifiuti si potranno coltivare piante acquatiche ossigenanti come il Myriophillum, il Ranunculus lingua (Ranuncolo acquatico) e la Elodea. Così facendo nasce un ambiente acquatico idoneo per l'allevamento delle Gambusie, voraci divoratrici di larve di zanzare.

 

4. La pavimentazione

Per quanto riguarda la pavimentazione dell'area davanti alla fontana, tra i due bracci, si può utilizzare la pavimentazione in mattone anticato oppure la classica pavimentazione tradizionale in ciottoli e laterizi che un tempo era utilizzata nel centro storico di Loreto.  Nel piazzale e sulla strada di accesso all'area della fontana si può utilizzare una pavimentazione in opus incertum con pietra luserna.  

 

5. Illuminazione notturna

L'illuminazione notturna della fontana non deve essere un singolo lampioncino o un singolo faretto sistemato in un punto. Più faretti dovranno essere posizionati nei punti focali e la luce dovrà creare sfumature di colore sfruttando i volumi del  monumento.  Lampioncini a candelabro particolarmente eleganti potranno essere posizionati in prossimità della strada per illuminare maggiormente l'area circostante ma non dovranno mai disturbare la visione d'insieme del monumento. 

 

La gestione del bene

La gestione di un bene pubblico di così grande interesse non è mai cosa facile. Per renderlo fruibile e sempre elegante, il bene non potrà contare solo sulle classiche, sporadiche manutenzioni dell'amministrazione locale. Una gestione combinata pubblico-privato potrebbe essere la soluzione migliore. Il privato (una associazione o una cooperativa) si interesserebbe della manutenzione e della fruizione. La visita potrebbe essere organizzata in questo modo: gratuita all'esterno della fonte e a pagamento per visitare tutto il complesso interno con le vasche di decantazione e le falde acquifere. Non deve mancare una preparata guida per accompagnare scolaresche e singoli visitatori. Devono essere previsti  anche corsi specifici di educazione ambientale incentrati sulla tematica dell'acqua. La Fonte dovrà essere il cardine di un percorso tematico nel centro storico di Loreto che non deve solo interessarsi ai musei locali ma spaziare anche su tradizioni, storia, paesaggio e natura. Realizzare, infine, anche un piccolo opuscolo dedicato alla storia della Fonte Grande, alla sua edificazione e alle sorgenti d'acqua di Loreto Aprutino che potrà essere distribuito ai gruppi turistici. 

Ai fini della sicurezza del complesso bisognerà chiudere l'area della fonte con una sbarra per evitare che qualcuno possa intrufolarsi con le auto  e parcheggiare fin davanti al monumento. Prevedere, se è il caso, di allestire un sistema di video-sorveglianza a circuito chiuso che possa registrare ventiquattrore su ventiquattro tutto quello che accade nell'area, soprattutto di notte, onde scongiurare atti vandalici ai giardini e alla struttura stessa. In pratica, tutta l'area restaurata della fonte dovrà diventare off-limits e potrà essere aperta al pubblico solo per particolari eventi che coinvolgono la cittadinanza (festa patronale, sagre, spettacoli, concerti ecc...). 

Il turista che arriva alla Fonte Grande deve trovarsi in un luogo ameno, ricco di fascino, di profumi, di storia e non in una discarica a cielo aperto! Ogni manifestazione organizzata nella Fonte Grande deve essere un evento che lascia il segno e che commuove. Trasformare la fontana in un bel quadro paesaggistico che si anima davanti agli occhi e che lascia suggestioni e ricordi piacevoli, sia di giorno che di notte, è sicuramente una grande conquista e una grande vittoria.

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Si ringraziano sentitamente i responsabili dell'associazione Co.N.Al.Pa. (Coordinamento Nazionale per gli Alberi e il Paesaggio) per l'autorizzazione alla pubblicazione del presente articolo, già pubblicato sul web al seguente indirizzo http://www.villadeiligustri.com/Recupero%20della%20%20Fonte%20Grande.htm. Il restauro e la valorizzazione della Fonte Grande di Loreto Aprutino, costruita grazie all'opera di G.B.V. Casamarte, è di estrema importanza. Il bene si trova in condizioni molto gravi per quanto riguarda la struttura in muratura e il degrado ambientale. Pubblichiamo il presente articolo anche per ricordare il legame parentale della famiglia Casamarte con i De Filippis Delfico (per approfondimenti si consiglia l'articolo dedicato alla famiglia Casamarte).