Che Teramo sia stata sempre percorsa da un fortissimo fremito
musicale non è una novità; numerosi musicisti teramani hanno
contribuito a far conoscere anche fuori dal "chiuso" Abruzzo la
nostra città alla quale hanno, inoltre, impresso una spinta
culturale verso l’alto. E noi vorremmo ricordarli, augurando nel
frattempo lunga vita al "Sor Paolo", affinché chi è oggi
teramano abbia un motivo d’orgoglio in più per esserlo.
Questo primo articoletto è dedicato a Melchiorre De Filippis
Delfico. Caricaturista e musicista nacque a Teramo il 28 marzo
1825 e morì a Portici (Napoli) nel 1895. Dopo aver frequentato
la scuola di disegno diretta da Pasquale Della Monica, si
trasferì, sedicenne, a Napoli dove studiò lettere e musica.
La sua produzione operistica non è di certo molto vasta ma
abbastanza per riscuotere successi soprattutto a Napoli dove la
maggioranza delle opere furono eseguite in prima. Tra queste
ricordiamo "Il Carceriere del 1793"(con la quale esordì nel
1845), "Il marito di un’ora", "Barac",
un’azione sacra «da cantarsi nella festa dell’inclita Vergine
Maria Santissima delle Grazie e del glorioso S. Berardo
protettore della città di Teramo» che fu rappresentata nei
giorni 18-19-20 e 21 maggio 1856. L’opera però di cui si hanno
più notizie è "Il Parafulmine":
fu messa in scena per la prima volta il 25 Marzo 1876 alla
Società Filarmonica di Napoli e poi il 10 febbraio 1877 al
Teatro Comunale di Teramo. Entusiasmanti le recensioni della
critica sia locale che napoletana delle quali mi piace citare un
brano tratto da "La Nazione": «Il Parafulmine è una stupenda
e finissima musica e suscitò entusiasmo indescrivibile. L’autore
fu chiamato moltissime volte all’onore del proscenio, e tre
pezzi furono ripetuti. In grazia del M° Delfico lo splendido
repertorio della musica giocosa italiana si è accresciuto di un
gioiello in più…».
Grande è stata dunque la figura del nostro illustre antenato e
perché il suo ricordo non svanisca, o giovani musicisti
teramani, rendete anche lui, così come fate con Verdi (che tra
l’altro fu suo amico ed estimatore) o Mozart, come guida nella
vostra arte. |