Note storiche sulla famiglia
Paris |
Nei primi decenni del
XVIII secolo la cospicua famiglia Paris era insediata nella città di
Campli nel quartiere della Nocella dove il capostipite Antonio (1) sposò
Rosalba Rossi e da loro nacquero Maria Felice, Serafino che divenne
sacerdote, Vincenza e Serafina suore nel convento delle Benedettine di
S. Giovanni Battista di Teramo e Giovannantonio (Campli, 24
novembre1752). Da notizie avute dai discendenti, presso i quali si
conservano alcuni ritratti tra cui un autoritratto, e dai Cenni
biografici stilati da Ignazio Rozzi si apprende che Giovannantonio
fu un pittore di elevato talento manifestato sin dai primi anni della
sua fanciullezza (2). Avviato alla carriera ecclesiastica, compì in
Ascoli oltre agli studi filosofici e teologici quelli di disegno con il
celebre Nicola Monti. Trasferitosi a Roma continuò l’apprendimento della
pittura con Anton Raphael
Mengs (Aussig, 1728 –
Roma, 1779) del quale fu più amico prediletto che allievo e
quello delle lettere con insigni maestri presso l’Archiginnasio della
Sapienza. A seguito della morte del Mengs e per i problemi di salute che
lo affliggevano il Paris si trasferì a Napoli dove, lasciato l’abito
clericale, conseguì la laurea di dottore in diritto civile e canonico e
vi rimase diversi anni esercitando con successo la professione di
avvocato. Nella capitale fu molto stimato ed onorato dell’amicizia di
distinti personaggi - tra i quali l’abate Aurelio De Giorgi-Bertòla -
che ambivano ad avere qualche opera del suo rinomato pennello. Tornato
in patria nell’ultimo decennio del 1700, continuò nell’esercizio
dell’avvocatura e nel 1808, a seguito della riforma giudiziaria
introdotta da Napoleone che istituiva i Giudici di pace, venne nominato
Aggiunto al Giudicato di pace di Campli e nel contempo Controloro delle
Contribuzioni dirette nella prima formazione del Catasto provvisorio.
Per più volte ricoprì la carica di Consigliere provinciale e fu, tra i
primi, ad essere eletto socio corrispondente della Società Economica di
Teramo, mentre nel 1810, ottenne la nomina di socio corrispondente
dell’Accademia di Belle Arti di Napoli per le sue qualità e per la fama
che aveva raggiunto. Trasferitosi a Teramo coltivò una cara amicizia con
Melchiorre Delfico che durò sino alla morte di costui. Non abbandonò mai
la pittura sino agli ultimi giorni della sua lunga vita che cessò il 18
febbraio 1840.
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Autoritratto di
Giovannantonio Paris |
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Dal matrimonio di Giovannantonio Paris con Giovanna
Montori nacque l’unico figlio Luigi il 13 aprile 1797 (3). Luigi frequentò a Teramo
la scuola di Biagiantonio Michitelli e Domenico Mangioni prediligendo
gli studi della matematica e della fisica. Fu uomo insigne e di vasta
cultura, profondo conoscitore delle lingue greca e latina, ma anche del
tedesco, dell’inglese e del francese dal quale tradusse gli Elementi
di Dritto Politico di A. Macarel, Consigliere di stato e Professore
aggiunto alla Cattedra di diritto amministrativo di Parigi (4). Con real
decreto del 24 marzo 1819 venne nominato professore di matematica
sublime e fisica matematica nel
Real Collegio di Teramo,
dove con zelo e sommo sapere istruì la gioventù sino al 1832 quando,
volontariamente, lasciò l’insegnamento. Ricoprì moltissime cariche
pubbliche: nel consesso della Società Economica fu socio corrispondente,
tesoriere, socio onorario, direttore dell’Orto sperimentale ed infine
presidente, fu segretario del Consiglio generale degli Ospizi,
consigliere distrettuale di Teramo, deputato alle Opere pubbliche
provinciali, membro della Commissione di salute della provincia e
decurione (5). Collezionò libri, anche di elette edizioni straniere,
riuscendo a realizzare una notevole quanto prestigiosa biblioteca che,
composta da opere rare e di pregio a partire dal XVI secolo di
prevalente carattere giuridico si conserva, in parte, presso l’Archivio
di Stato di Teramo al quale, nel 1940, venne munificamente donata dal
nipote Lorenzo Paris.
Luigi
sposò il 17 giugno 1824 a Teramo Teresa Rubini (09.02.1805 - 08.05.1856) figlia di
Francesco e di Margherita Cristofari, ed è in questo periodo che la
famiglia Paris trasferisce la propria residenza nel capoluogo aprutino.
Dall’unione nacquero Maria (1825-?), Lorenzo (1827-1847), Rosa
(1830-1842), Michele (1832-?), Giovanna (1833-?) e Antonia (1835-1857).
La perdita di Rosa appena dodicenne avvenuta nel 1842 e di Lorenzo di
dieci anni nel 1847 segnarono profondamente l’animo paterno. Luigi si
spense a Teramo il 23 giugno 1856 ad un mese dalla scomparsa della
moglie Teresa.
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Fotografia della
famiglia Paris, da una immagine di fine '800.
L'ultima donna a destra è Elisabetta De
Filippis Delfico, figlia di Bernardino e Michela Martinetti,
con in braccio la figlia ultimogenita Isabella, nata nel
1894. Seduti ai suoi piedi, gli altri due figli Michele (a
destra) e Giamberardino. A sinistra di Giamberardino l'altra
figlia Dora, seduta in terra davanti alla nonna Vittoria
Mezucelli, che si è mossa durante lo scatto. La donna tra
Elisabetta De Filippis Delfico e Vittoria Mezucelli è la
moglie di Lorenzo Paris, Giacinta Ferraioli e la
bambina davanti a lei è la figlia Vittorina Paris mentre il
bambino in braccio alla Mezucelli dovrebbe essere Manlio
Paris. Sopra Vittoria Mezucelli, il figlio Luigi Paris, sindaco di Teramo. In
seconda fila, seduto tra Elisabetta De
Filippis Delfico e l'altra donna, il canonico Berardo
Mezucelli. |
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Michele, unico erede in
linea maschile, sposando Vittoria Mezucelli il 25 luglio 1857, figlia
di Giulio, avvocato e di Giuditta Silvestri si imparentò con una delle
famiglie più antiche e rappresentative di Teramo che, a partire dalla
metà del 1500 e per ben quattro secoli, aveva svolto un ruolo di
assoluta preminenza nella città, poi estintasi con Francesco, morto
celibe nel 1923. Dal matrimonio discesero Teresa (1858 - ?), Luigi (1859
- 1936), Lorenzo (1861 - 1943) che sposò Giacinta Ferraioli, Giovanni
(1863 - ?), Giuseppe (1864 - 1902), Antonietta (1866 - 1942), Rosa (1868
-?) che sposò Pietro Quintiliani e Giulio (1871 - ?) che sposò Vittoria
Zappa (6).
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Ritratto di Luigi Paris, disegnato a china
da F. Pagliuzzi, 1904,
e stampato su numero speciale
del 1904 di "Beneficienza" (tratto da una fotografia). |
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Luigi (Teramo,
4 ottobre 1859 – Teramo, 2 dicembre 1936), avvocato penalista nel foro teramano e uomo
politico, il 12 novembre 1887 sposò Elisabetta figlia di Bernardino De Filippis Delfico e
Maria Michela Martinetti e dalla loro unione nacquero
Michele (1889-1973), ordinario di elettrotecnica all'università di Pisa,
Giamberardino (1890-1960), avvocato, Dora e Isabella.
Luigi Paris ebbe
sempre a cuore il pubblico bene amministrando con saggezza e con grande
passione la cosa pubblica cercando di rendere la sua città moderna
nell’edilizia e nella viabilità. Candidato alle elezioni comunali di
Teramo del 1894 con un gruppo di giovani avvocati di tendenza
filosocialista e con un programma molto avanzato, dato l’esito incerto
delle elezioni, finisce per essere eletto sindaco di una
maggioranza molto eterogenea. Nonostante le critiche per la
mancanza di omogeneità politica, l’amministrazione da lui
guidata diede prova di grande efficienza, conseguendo
importanti risultati quali il risanamento finanziario
dell’ente, l’allacciamento della luce elettrica e la
conduttura di acqua potabile. Ricoprì le cariche di sindaco nei periodi
1894 – 1905 e 1914 – 1918, di vice presidente del Consiglio provinciale
fino al 1923, di membro del Consiglio provinciale scolastico. Autorevole
esponente della locale massoneria, fu giolittiano e interventista nel il
primo conflitto mondiale e a tal proposito nella sala consiliare del
comune di Teramo è apposta una epigrafe datata
21 novembre 1918 che riporta
le parole che Filippo Faes, sindaco di Trento, fa pervenire in risposta
al saluto che il sindaco Paris gli aveva inviato: "Libera dall’aborrito
servaggio per virtù dell’esercito italiano, Trento invia fraterno saluto
a Teramo i cui figli, fra i primi, ci portarono vita e libertà".
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Luigi Paris |
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Il simbolo usato nelle elezioni politiche del 1919
(da "Vita
Nuova", 8 novembre 1919) |
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Candidato alle elezioni
politiche del 1919 nel listone nittiano, che aveva come simbolo una
"Locomotiva", fu il primo dei non eletti nonostante il grande successo
personale. Con l’on. Roberto De Vito riorganizzò la locale sezione
radicale, aderendo poi alla Democrazia Sociale di cui fu presidente fino
all’ottobre 1923. Non condivise l’avvicinamento al fascismo dell’on. De
Vito collocandosi all’opposizione e ciò gli valse l’isolamento e
l’ostracismo da parte del regime negli anni successivi (7). Clamoroso fu il
divieto di far partecipare il gonfalone comunale al suo corteo funebre.
Luigi Paris e Elisabetta De Filippis Delfico sono tumulati nella
cappella Paris nel cimitero teramano di Cartecchio. |
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Caricatura di Luigi
Paris (Melchiorre De Filippis Delfico, 1888) |
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(1)
Presso l’archivio della
famiglia Paris è conservata una laurea di tale Saverio Paris dei primi
del 1700 ma non si ravvisa nessun collegamento di parentela con Antonio
che ad oggi, a seguito delle ricerche fatte, risulta essere il
capostipite.
(2) Archivio
di Stato di Teramo, Biblioteca Paris-Mezucelli, Cenno biografico di Gio.
Antonio Paris Dottore di Leggi Socio corrispondente della Reale
Accademia di Belle Arti di Napoli e della Reale Società Economica del
Primo Abruzzo Ultra estratto dal discorso del Segretario perpetuo della
Società predetta pronunziato nella tornata de’ 2 Novembre 1840.
Riportato nel Gran Sasso d’Italia, n. 14 bis, 15 luglio 1841,
Teramo, Tipografia Angeletti, 1841. Il Segretario perpetuo della Società
Economica dal 1839 al 1851 fu Ignazio Rozzi (Notaresco 1797-Teramo
1870), naturalista, che a proposito del Mengs aggiunge essere suo
"avolo" poiché Giuseppina De Angelis, madre di Rosa Coppi, moglie del
Rozzi era figlia del barone Antonio De Angelis di Ancarano e di Caterina
Mengs, terzogenita dell’illustre pittore.
Altro pittore teramano, di nome
Gioacchino Paris, è citato da Raffaele Aurini nel Dizionario
Bibliografico della Gente d’Abruzzo, Colledara (Te), Andromeda
Editrice, 2002, vol. III pg. 264, quale esecutore del ritratto di
Francesco Filippi Pepe (Civitella del Tronto 1737- Teramo 1812) ma, da
una verifica fatta recentemente presso il comune di Civitella del Tronto
dove è conservato il ritratto di Filippi Pepe da persona delegata, il
dipinto non reca alcuna firma, pertanto l’attribuzione a Gioacchino
Paris è da verificare con ulteriori ricerche. Dalle indagini ad oggi
fatte sullo Stato Civile della provincia di Teramo non è stato trovato
alcun Gioacchino Paris.
Anche Melchiorre Delfico
(1744-1835) indica un Paris, ma senza nome, in una sua
lettera datata Rimini,
5 novembre 1803
e pubblicata da Francesco Balsimelli in Epistolario di Melchiorre
Delfico, Lettere Sammarinesi, nella quale chiede al fratello Gian
Berardino di far realizzare a "Paris che ne fu l’autore" una copia del
ritratto "dell’illustre amico" da inviare a Bologna (è probabile possa
trattarsi di Alberto Fortis, che era bibliotecario a Bologna e dove
muore proprio nel 1803). In questo caso, a seguito delle notizie
riportate dal Rozzi, si può ritenere che il "Paris" sia Giovannantonio.
(3)
Ibidem.
(4) Archivio
di Stato di Teramo, Biblioteca Paris-Mezucelli,
Elementi di Dritto Politico del Sig. A. Macarel. Traduzione dal francese
di Luigi Paris,
Teramo, Tipografia Marsilii, 1848.
(5) Archivio
di Stato di Teramo, Biblioteca Paris-Mezucelli,
Alla memoria di Luigi Paris Presidente della R. Società Economica
Segretario del Consiglio generale degli Ospizi di Apruzzo Ultra I
Consigliere distrettuale di Teramo. Elogio funebre per Gioacchino
Cappellieri,
Teramo, Tipografia Marsilii, 1856.
(6) Ottavio Di
Stanislao, La famiglia Mezucelli nella storia di Teramo, in
«Notizie dalla Dèlfico», 1/1998.Giulio Mezucelli aveva fatto parte con
Pancrazio Palma, Gregorio De Filippis Delfico e Giovanni Marcozzi della
deputazione cittadina per il ricevimento del re Ferdinando II in visita
a Teramo nel 1832, mentre Giuditta Silvestri era figlia di Adriano
Silvestri di Brittoli, capo-ruota del Tribunale provvisorio, presieduto
da Giovan Berardino
Delfico, che amministrò la giustizia in nome del re dopo la
restaurazione del I maggio 1799. Inoltre, della famiglia Mezucelli va
ricordato
Berardo (1836-1905), raffinato
intellettuale, esponente della vita culturale di Teramo negli ultimi
decenni dell’Ottocento. Insegnò al Liceo Ginnasio "M. Delfico" e
successivamente nel seminario diocesano. Fu uno dei primi bibliotecari
della "Delfico", canonico ed arcidiacono del Capitolo Aprutino. Mentre
il Giulio Paris che nasce nel 1871 da Michele e Vittoria Mezucelli fu
professore di chimica tecnologica agraria a Perugia. Nell’Aula magna di
quell’Università si conserva il suo busto in marmo. Si coglie
l’occasione per ringraziare la signora Anna Maria Paris Semenzato per
questa ed altre importanti informazioni date.
(7) Cfr. Luigi
Ponziani, Il capoluogo costruito: Teramo in
età liberale, 1860-1900,
Teramo, Edigrafital, 2003,
con particolare riferimento al capitolo XIV "Luigi Paris sindaco", pp.
401-434
e «Vita Nuova», Giulianova, 9 novembre 1919,
numero speciale.
Sui legami di Luigi Paris con la
Massoneria e sull'attività di antifascista cfr Fausto Eugeni,
Massoneria e Opposizione Costituzionale in Abruzzo e Molise dinanzi al
fascismo, in "Rivista abruzzese di studi storici dal fascismo alla
Resistenza", a. I (1980), n. 1, passim.
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Grazie a
Ottavio Di Stanislao e Fausto Eugeni per la preziosa collaborazione |
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