c. 173 r. Regno delle due Sicilie
Oggi il dì quindici del mese di Giugno, anno mille ottocento venti
Regnando Ferdinando I per la grazia di Dio
Avanti di noi Altobrando de Paulis fedele del fu Giovanni Basilio
Regio Notajo di Teramo con lo studio in propria casa nel quarto di
S. Giorgio, e de’ sotto segnati Testimonii aventi i requisiti dalla
legge prescritti.
Si sono costituiti gli Eccellentissimi Signori Conjugi Marchese Don
Orazio Delfico figlio del defunto Presidente Cavaliere Don
Giamberardino, e la Signora Marchesa Donna Diomira Mucciarelli del
fu cavaliere Don Oderigo di Ascoli, domiciliati in Teramo.
La Signora Marchesina Donna Marina Delfico figlia de’ nomati Signori
Conjugi, domiciliata come sopra ed espressamente autorizzata dal
detto suo Signor Padre.
Il Signor Don Ottavio Ciccone figlio del fu Regio Consigliere Don
Francesco,
c. 173 v. di Napoli, attuale Comandante Generale delle Armi
in questa Provincia, che interviene come Procuratore speciale della
sua Germana Signora Baronessa Donna Aurora Ciccone, madre del Conte
Don Gregorio de Filippis, procreato in costanza di matrimonio col fu
Conte Don Trojano de Filippis di, lei primo marito come dall’atto di
Procura del Regio Notajo Tommaso Maria del Re residente in Napoli
del dì nove Giugno corrente anno, ivi registrata al quarto Uffizio
li dieci Giugno detto anno Mille ottocento venti volume 96, fol. 62
casella 5°, numero progressivo 14158 per grani venti firmato […] che
qui si alliga.
Il Signor Barone di San Giovanni Don Michele Genovese figlio del
defunto Barone Don Giovan Battista di Napoli, ivi domiciliato, ed
attualmente di passaggio in Teramo, il quale come attual marito
della predetta Signora Baronessa Donna Aurora, approva l’Atto
sudetto di Procura, ed autorizza il suo intervento all’infrascritto
Atto.
c. 174 r. Ed il detto Signor Conte Don Gregorio de Filippis
figlio del trapassato Conte Don Trojano, e di detta Signora Donna
Aurora Ciccone, parimenti di Napoli, ivi domiciliato, al presente
anche di passaggio in Teramo. Dette Signore Parti a Noi Notajo e
Testimonj cognite.
Esse costituite Parti hanno stabilito i seguenti Articoli di
convenzione pel matrimonio felicemente conchiuso e da contraersi
secondo il rito di Santa Chiesa tra il nomato Signor Conte Don
Gregorio de Filippis e la riferita Signora Marchesina Donna Marina
Delfico, la cui celebrazione avrà luogo alla richiesta delle Parti.
1° Si contraggono i sudetti sponsali sotto regime dotale
2° Il Signor Marchese Don Orazio Delfico a contemplazione
di tal matrimonio, dona alla detta sua Figlia Signora Donna Marina
presente ed accettante a titolo di Donazione irrevocabile fra vivi,
da imputarsele in leggettima (sic), i suoi beni immobili
ch’egli possiede in tenimento di Montesil =
c. 174 v. vano Provincia di Teramo per la estensione che
hanno con tutte e singule loro ragioni, ed intiero stato, liberi ed
esenti, da qualsivoglia peso, menocchè quelle delle corrispondenti
Contribuzioni Fondiarie. Quali Beni sono riportati all’articolo
quattrocento quarantuno del Catasto provvisorio di quel Comune di
Montesilvano, giusta rilevasi dal Certificato dell’Archivario
Montani, registrato a Teramo al numero progressivo duemila trecento
sessanta quattro li otto Giugno mille ottocento venti, volume 18,
numero primo fol. 82 verso casella terza ricevuto grana venti
firmato de Angelis, che parimenti si alliga: Ben vero quelli che si
trovano riportati nella sezione B dal numero cinquecento
sessantanove al cinquecento ottanta di detta Sezione inclusiva, come
anche il Molino riportato nella Sezione D numero ventuno e tomoli
cinque dei trentatre sotto il numero trentuno della stessa sezione
c.175 r. sono esclusi dalla donazione anzidetta avendoli il
Donante a se riserbati, ad eccezione di questi che si sono come
sopra notati, tutti gli altri a tenore del riferito Catasto
provvisorio, sono precipuamente ed irrevocabilmente donati alla
sudetta Signora Donna Marina..
Dona parimenti il sudetto Don Orazio alla medesima sua Figlia
presente ed accettante a contemplazione del medesimo Matrimonio la
Casa di abitazione, e Fabbrica, riportate sotto i numeri ottocento
ventisei e ottocento ventisette, Sezione H del Catasto provvisorio
di Teramo, articolo duemila cento sessantasette, come dal
Certificato dell’anzidetto Archivario Montani, quivi registrato al
numero progressivo duemila trecento sessantacinque li otto Giugno
mille ottocento venti volume 18 numero 1° fol.82 verso Casella 2°,
ricevuto grana venti firmato de Angelis, che similmente qui si
alliga. Ben vero rimarrà a beneficio della Signora Marchesa Donna
Diomira e del Signor Commendatore
c.175 v. Consigliere Don Melchiorre Delfico, duranti di loro
vite a lunghissimi anni, l’uso di abitazione del Quartino superiore,
come pure le dona allo stesso titolo la rendita annuale in Canoni,
ammontante a circa tomoli sessantotto grano per terreni in enfiteusi
in tenimento di Montesilvano, dette volgarmente tomolarie.
3° Sopra detti beni donati rimangono assegnati
all’anzidetta Signora Donna Marina a titolo di Dote ducati
ventimila; il resto di essi rimarrà di natura parafernale della
stessa e detti beni in specie obbligati per detta Dote.
4° Il Signor Marchese Donante riserba a se vita sua durante
l’Amministrazione, e l’usufrutto de sudetti Beni donati, da
percepirlo pienamente come per Legge. Sarà tenuto bensì
corrispondere annui ducati trecento a detta sua Figlia, netti di
ogni ritenuta.
5° Il futuro sposo Signor Conte fisserà insieme colla sposa
il suo domicilio in questa Città di Teramo in Casa del detto Signor
Marchese Don Orazio, e conviverà collo stesso e costui Signora
Consorte Marchesa Donna Diomira, senza che possa
c.176 r. pretendere interesse alcuno della sudetta Dote.
6° Il sudetto Signor Marchese Don Orazio supplirà a tutte le
spese occorrenti pel pieno mantenimento con corrispondere detti
annui ducati trecento a detta sua Signora Figlia Donna Marina, ed
esso Signor Conte Don Gregorio contribuirerà per le medesime la metà
della sua vendita depurata da pesi, proveniente da cespiti, che qui
appresso verranno indicati.
7° In ogni circostanza che detto Signor Conte non
continuasse a convivere in Casa del suo Signor Suocero Don Orazio,
si conviene ch’egli non potrà pretendere che l’interesse di soli
ducati diecimila, de’ ventimila come sopra costituiti in Dote, alla
ragione del cinque per cento, netto di ogni peso, in specie del
decimo, di sortecchè il Signor Marchese Don Orazio in detto caso
dovrà corrispondergli solo annui ducati cinquecento, esenti da
qualunque ritenuta, e li detti annui ducati trecento alla Signora
Donna Marina. Gli altri ducati diecimila dotali pro =
c.176 v. durranno a favore dello stesso Signor Conte uguale
interesse alla medesima ragione del cinque per cento, netto come
sopra, dal giorno che si consoliderà l’usufrutto de’ beni donati con
la proprietà a beneficio della sua Consorte.
8° Il medesimo Signor Conte Don
Gregorio dovrà riunire al proprio Cognome quello di Delfico in tutti
gli Atti, tanto pubblici, che privati.
9° Detto Signor Conte dovrà ritirare al maturo i seguenti
Capitali, ch’egli possiede in Napoli per rinvestirli in vantaggiosi
impieghi in questa Provincia di Teramo, coll’intelligenza, ed
approvazione del Signor Marchese Don Orazio.
Il Capitale di Ducati ventisettemila novecento trenta, che gli deve
il Barone Don Girolamo Zona per resto del prezzo dell’ex Feudo di
Longano, che fu a lui venduto dalla Famiglia de Filippis, pagabile
detta sorte in più tanne, coll’interesse pendente la soluzione del
sette e mezzo per cento, netti di qualunque peso, giusta l’istromento
pel Notaro Don Tommaso del Re del dì sedici Settembre mille
ottocento
c.177 r. diciotto, registrato in Napoli a diciassette
Settembre sudetto anno fol. Cinquanta cinque verso Casella seconda
libro primo Volume dieci numero seimila cento ottantanove per grana
ottanta, firmato Mascia, oltre di altri ducati quattromila anche di
residuo del sudetto prezzo, pei quali pende tuttavia giudizio,
giusta vien divisato nel medesimo Istromento. Il detto Capitale si
procurerà distrarlo al miglior partito, che riuscirà, ad oggetto di
ritrarne al più presto il numerario corrispondente, da convertirlo
in nuovi impieghi in questa Provincia.
L’altro di ducati seicento di cui gli è debitore il Cavaliere Don
Giuseppe Andreotta coll’interesse all’otto per cento netto, come
dall’Istromento per Notar Nicolò Montefusco di Napoli del dì primo
Luglio mille ottocento diciotto, ivi registrato nel terzo Burò nello
stesso giorno, mese ed anno numero diciassette mila novecento
cinquantanove libro primo Volume trenta fol. Ventotto casella terza
per grani ottanta = 80 firmato Dè Mascellij
Quello di ducati trecento settantacinque dovu =
c.177 v. togli da Don Nicola dè Mauro, con interesse di
annui ducati ventiquattro, e grana venti, netti di ogni ritenuta,
giusta l’Istromento per Notar Don Tommaso Summonte di Napoli del dì
venticinque Maggio mille ottocento tredici, ivi registrato il giorno
due Giugno dello stesso anno Burò numero primo numero trentacinque
fol. Ventuno verso, e secondo col decimo lire sedici e centesimi
novantaquattro firmato = Monti.
L’altro Capitale poi dovutogli dallo stesso dè Mauro in ducati
seicento trentuno, e grana trentadue di sorte, con interesse del
sette e mezzo per cento netto, derivante da Istromento per detto
Notaro Summonte del dì undici Dicembre mille ottocento dodici,
registrato in Napoli nell’istesso giorno, mese ed anno, Burò secondo
libro primo, e due Volume quarantanove fol. Trentatre, ricevuto Lira
una e centesimi novanta – firmato- Monti; tal Capitale, come de
mortuo, da esso Signor Conte si procurerà negoziarlo alla meglio
che gli riuscirà per reimpiegarlo parimenti in questa medesima
Provincia.
c.178 r. Egli riterrà, ove così gli piaccia il Casino con
Territorio e Giardino annessi, sito in Napoli quartiere Stella,
luogo detto Conocchia, e il credito a suo favore iscritto sul Gran
Libro del Debito pubblico di annui ducati duecento ventidue.
Il medesimo Signor Conte Don Gregorio trovasi Creditore della Casa
del Duca di Civisano in molte migliaia, tra sorte ed interessi
arretrati, ed in di lui nome si agisce presso il Tribunal Civile di
Cosenza in concorso dei Creditori della sudetta Casa. Or tutto
quello che in esito del giudizio verrà egli a conseguire sul prezzo
dei beni del Debitore, che sono già sotto sequestro, dovrà ben anche
impiegarlo in questa stessa Provincia di Teramo.
Gl’indicati effetti del detto Signor Conte, escluse le azioni, danno
nello stato attuale la rendita effettiva di annui ducati duemila
settecento settanta in circa.
Le Parti rispettivamente acconsentono al convenuto, e ciascuna per
quello che la riguarda, ne promette il puntuale adem =
c.178 v. pimento.
Di tutto ciò se n’è formato il presente Atto autentico, pubblicato
co’ rispettivi Inserti, mediante lettura chiara ed intelligibile da
Noi Notaro data ai surriferiti Signori Contraenti e Testimonj in
questa Provincia del Primo Apruzzo Ultra nel Comune di Teramo, nella
Casa Palaziata del prefato Signor Marchese Delfico sita nel quarto
di San Giorgio, ov’è stato sottoscritto dall’indicato Signor
Marchese Don Orazio Delfico figlio del defunto Presidente Cavaliere
Don Giamberardino, dalla Signora Marchesa Donna Diomira Mucciarelli
del fu Cavaliere Don Oderigo di Ascoli, dalla Signora Marchesina
Donna Marina Delfico, figlia dl prelodato Signor Marchese Don
Orazio, tutti e tre domiciliati a Teramo, dal Signor Don Ottavio
Ciccone, figlio del fu Regio Consigliere Don Francesco di Napoli,
attuale Comandante Generale delle
c.179 r. Armi in questa Provincia di Teramo ivi residente,
dal Signor Barone di San Giovanni Don Michele Genovese, figlio del
defunto Barone Don Giovan Battista di Napoli ivi domiciliato, dal
Signor Conte Don Gregorio de Filippis del trapassato Conte Signor
Don Trojano anche di Napoli, ivi parimenti domiciliato, dai
Testimonj Signori Reverendo Canonico Aprutino Don Giacobbe Monti del
fu Signor Pietropaolo, Don Michelangelo Trosini del vivente Don
Giuseppe amendue domiciliati a Teramo, e da Noi Notaro.
Il Marchese Orazio Delfico ho disposto e donato come sopra
Diomira Mucciarelli Delfico
Marina Delfico accetto come sopra
Ottavio Cicconi Procuratore
Barone Michele Genovese
Conte Gregorio De Filippis promette e si obbliga come sopra
Io Canonico Giacobbe Monti sono testimonio presente e conosco i
contraenti
c.179 v. Io Michelangelo Trosini sono Testimonio presente e
conosco le Parti contraenti
Io Regio Notaro Altobrando de Paulis Fedele del fu Giovan Basilio
residente a Teramo ha rogato il presente atto scritto di aliena
mano, e vi ho apposto il segno del mio Tabellionato.
N. prog.[ressivo] 2511
Reg.[istrato] a Teramo li 16 Giugno 1820
Vol. 18, n. 1° fol.95 v. cas. 4°
Ricevuto grana ottanta = De Angelis |